mercoledì 14 aprile 2010

MACROREGIONI EUROPEE: OPPORTUNITA' E RISCHI

Dopo l'adozione della strategia per la creazione di una macroregione del Mar Baltico nell'ottobre 2010 la Commissione Europea presenterà entro la fine di quest'anno un analogo progetto per la regione del Danubio e mentre la Regione Friuli Venezia Giulia spinge per il rilancio della macroregione Alpe-Adria, il governo italiano propone di metterne in cantiere un'altra per l'area Adriatico-Ionica auspicando che possa configurarsi come "motore attivo di una più stretta cooperazione" fra i territori e i popoli del sud Europa. Il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, intervenuto ieri a Bruxelles al forum del Comitato delle Regioni dedicato proprio alle macroregioni europee, ha chiesto "coraggio e lungimiranza complessiva" spiegando che l'Italia "condivide il recente approccio dell'Unione Europea sulle macroregioni ed è convinta che valga la pena perseguirlo senza esitazioni nelle aree che si dimostrino mature per attuarlo". Al forum ha partecipato il commissario Ue per la Politica regionale, Johannes Hahn, e oltre 300 fra politici ed esperti che si sono confrontati sulle potenzialità ma anche sui limiti delle strategie macroregionali esistenti e di quelle in preparazione.

Come base per costruire la macroregione Mantica ha proposto l'esempio della Iniziativa Adriatico-Ionica (Iai) che "ha tutte le carte in regola e i requisiti per configurarsi come macroregione omogenea, per la quale sviluppare un approccio strategico fondato sulla similarità e sulla comunanza di problemi, opportunità e prospettive". In quest'ottica il 5 maggio, in occasione della fine della presidenza italiana della Iai e del decennale della Iai, Italia, Grecia e Slovenia (in quanto Paesi membri dell'Ue) sottoscriveranno insieme agli altri 5 Paesi partner (Albania, Croazia, Bosnia, Serbia e Montenegro) un documento politico "per lanciare questa strategia adriatico-jonica", che potrà "fare tesoro della pluralità di iniziative, programmi e progetti già in atto, dando ad essi una compiuta cornice europea ed adattando gli strumenti a disposizione alle peculiarità delle varie realtà, senza per questo perdere di vista l'obiettivo complessivo ed unitario di rafforzare la coesione di tutta l'Ue". L'approccio "macroregionale" a livello di Unione Europea intende individuare le priorità per le grandi regioni europee e definire azioni concrete per la cooperazione transfrontaliera con l'obiettivo di rendere più efficaci le risorse esistenti in ambiti come le reti di trasporto e dell'energia o per affrontare questioni come l'inquinamento, lo sviluppo sociale, l'immigrazione o la politica di sicurezza.

La macroregione può costituire un approccio pragmatico per rendere più efficaci le politiche pubbliche, può coordinare meglio le istituzioni e le risorse esistenti e in questo senso può rappresentare un modello politico innovativo. Si pongono però una serie di questioni che non possono essere ignorate. Per esempio: un approccio diverso ma con gli stessi attori può essere più efficace delle istituzioni sovra-nazionali già esistenti? E su quale scala devono agire le macroregioni? E quali tensioni tra poteri rischiano di provocare? Mantica ha spiegato che "l'Italia condivide i tre 'no'" fissati dall'Ue su cui è stata costruita la Strategia del Mar Baltico, ovvero "no a nuovi fondi, no a nuova legislazione, no a nuove istituzioni". Ma le macroregioni senza norme chi legittimano? Senza fondi ad hoc quali capacità di coordinamento possono avere? E quale può essere la governence senza nuove istituzioni? sono le domande alla base di un breve saggio di Andrea Stocchiero pubblicato sul sito del CeSPI (Centro Studi di Politica Internazionale) e intitolato "Macroregioni europee: del vino vecchio in una botte nuova?". "Queste domande - scrive Stocchiero nell'introduzione - hanno validità per l'area Baltica ma forse ancora di più nel caso del Mediterraneo dove già alcuni attori hanno cominciato a chiedersi se la strategia della macroregione sia applicabile e come". Il testo presenta presenta i diversi elementi che stanno alla base della strategia delle macroregioni e per ognuno di essi propone alcuni problemi che richiedono approfondimento con lo scopo di aprire un dibattito e un'analisi su quali potrebbero essere gli scenari di una macro-regione nel Mediterraneo, come quella che appunto propone l'Italia per l'area adriatico-jonica.

5 commenti:

  1. insomma.. si deve decidere dove mandare i soldi...........
    macroaguzzini... macroavvoltoi....

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  2. dove sei finito roberto ?
    ti dedico delle canzoni
    io vado pazza per il chitarrista yanko !
    http://www.youtube.com/watch?v=VQzS6SaBDQQ
    RAKIJA - Samspill World Beats Tour 2010 - Day 2 - NØTTERØY
    rakijaband.com

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  3. Mi sono assentato qualche giorno causa festeggiamenti un po' speciali... Ma sono di nuovo in pista.

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  4. bene..
    allora mi sa' che aspetti 3 gemelli..
    ti daro' consigli sui pannolini
    ah! ah! ahh!!!!!

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