sabato 24 aprile 2010

CIPRO NORD: E SE LA VITTORIA DEL NAZIONALISTA EROGLU FOSSE LA SVOLTA NECESSARIA?

Domenica 18 aprile Cipro Nord ha scelto il suo nuovo presidente. "Ha vinto il falco" hanno commentato molti organi di informazione annunciando la vittoria dell'attuale premier turco-cipriota, il nazionalista Dervish Eroglu, che non vede di buon occhio il negoziato per la riunificazione dell'isola portato avanti in questo ultimo anno e mezzo dal suo predecessore Mehmet Alì Talat dopo l'elezione a presidente della Repubblica di Cipro (la parte greco-cipriota dell'isola) di Dimitris Christofias. In effetti l'elezione di Eroglu, prevista da tempo da tutti i sondaggi, pone alcuni problemi perché il neo-presidente turco-cipriota non si oppone al proseguimento del negoziato con i greco-ciprioti, ma non vede la riunificazione come l'unico sbocco possibile e propone in alternativa la creazione di due stati in qualche modo federati. Questa ipotesi viene rifiutata dai greco-ciprioti e, ufficialmente, anche dalla comunità internazionale perché stabilirebbe definitivamente la divisione dell'isola determinata dall'intervento turco del 1974 e in seguito alla quale nacque poi la Repubblica Turca di Cirpo del Nord, entità statale riconosciuta solo da Ankara. Quella di Cipro rappresenta una delle questioni più complesse sul tavolo del negoziato per l'adesione delle Turchia all'Unione Europea ed è per questo che Bruxelles, in attesa di vedere quali saranno le prime mosse del neo-presidente turco-cipriota, ha invitato Eroglu a "proseguire in spirito costruttivo gli sforzi per un accordo ed una riunificazione". Sulla vittoria di Dervish Eroglu, il futuro del negoziato per la riunificazione, i diritti dei cittadini turco-ciprioti, l'atteggiamento dell'Unione Europea e le conseguenze sul negoziato di adesione della Turchia anche in relazione all'evoluzione della politica estera turca, segnalo una mia intervista in cui Marco Perduca, senatore radicale eletto nel Pd, analizza l'esito delle elezioni presidenziali a Cipro Nord.

Qui l'intervista a Marco Perduca per Radio Radicale



L'elezione di Dervish Eroglu alla presidenza di Cipro Nord è stata accolta con una preoccupazione appena celata dalle dichiarazioni ufficiali sia da Bruxelles che delle varie cancellerie europee. E secondo alcune voci nemmeno ad Ankara hanno gradito l'elezione del leader nazionalista temendo che un irrigidimento dei turco-ciprioti nel negoziato per la riunificazione dell'isola possa riflettersi negativamente sul negoziato di adesione della Turchia all'Ue. Ma se non fosse davvero così? Se l'elezione di Eroglu fosse la svolta per far finire l'isolamento di cui sono vittime i turco-ciprioti? La Rtcn, infatti, si trova al momento stretta nel gioco dei veti e degli embarghi incrociati tra Turchia e Repubblica di Cipro. E non bisogna nemmeno dimenticare che nel 2004, mentre i turco-ciprioti in un referendum approvarono a maggioranza il piano di riunificazione elaborato con la mediazione dell'allora segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, le autorità greco-cipriote, non appena avuta le certezza dell'ingresso nell'Ue, smentirono le promesse fatte a Bruxelles e fecero in modo che la maggioranza dei loro concittadini bocciassero il piano Annan (e di tradimento parlò apertamente l'allora commissario europeo all'Allargamento). Dopo di che Cipro (tutta l'isola di Cipro) entrò nell'Ue, ma i turco-ciprioti si sono venuti a trovare in un limbo: formalmente sono cittadini dell'Unione Europea, ma di fatto non possono accedere ai diritti che questo status garantirebbe loro in quanto appartenenti ad uno Stato che ufficialmente non esiste. La ripetizione del referendum sull'unificazione potrebbe essere allora la condizione per risolvere la divisione dell'isola garantendo l'effettiva parità fra tutti i suoi abitanti. Questa è l'opinione di Maurizio Turco, deputato radicale eletto nel Pd, secondo il quale l'atteggiamento più deciso di Eroglu rispetto al predecessore Talat, al contrario di quanto sembra pensare la maggioranza dei commentatori, potrebbe dare dare una svolta positiva al negoziato sul futuro di Cipro.

Qui l'intervista a Maurizio Turco per Radio Radicale



In una dichiarazione diffusa all'indomani delle elezioni presidenziali a Cirpo Nord e della vittoria di Dervish Eroglu, Perduca e Turco affermano che ora "occorre che la sufficienza con cui gli europei trattano i turco-ciprioti si confronti una volta per tutte con la pratica della democrazia nella Repubblica Turca di Cipro Nord confermata in occasione di queste contese elezioni". I due parlamentari radicali ricordano "agli europei che oggi si appellano al nuovo leader turco-cipriota affinché mantenga vivo il dialogo con la contro-parte che occorre praticare quanto si predica. La Commissione europea infatti, dopo aver fatto promesse di aiuti - anche economici - al nord, ha adottato un approccio burocratico verso la ricerca di una soluzione politica onnicomprensiva arrivando a dilazionare i contributi per il sostegno dello sviluppo della parte turca di Cipro". Quindi, "è sicuramente necessario tenere ingaggiate le due parti sulla piattaforma composta con anni di contatti sotto l'egida della Nazioni unite, ma occorre anche onorare gli sforzi e le dinamiche democratiche dei turco ciprioti cambiando radicalmente l'atteggiamento e mantenendo le promesse fatte quando si concesse a Nicosia di rappresentare tutta l'isola come nuovo stato membro dell'Unione Europea".

Ricordo che sia Marco Perduca che Maurizio Turco hanno chiesto e ottenuto nel 2007 la cittadinanza della Repubblica Turca di Cipro Nord.

Le interviste a Marco Perduca e Maurizio Turco sono disponibili per il podcast sul sito di Radio Radicale

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