mercoledì 21 aprile 2010

IL PRESIDENTE CROATO APRE UNA PAGINA NUOVA PER I BALCANI

Quello che segue è il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 17 aprile su Radio Radicale. La corrispondenza era dedicata principalmente alla importante (e per certi versi storica) visita compiuta dal presidente croato Ivo Josipovic in Bosnia dove ha reso omaggio alle vittime della guerra, sia quelle croate, sia quelle provocate dai croati, e nel corso della quale ha incontrato i vertici politici del Paese e ha pronunciato un importante discorso al Parlamento di Sarajevo nel quale ha indicato una strada nuova per i Paesi dell'Ex Jugosolavia e di tutta la regione dopo le tragedie del recente passato. Il problema è se l'impegno di Josipovic saprà essere riconosciuto nella regione ma anche dalla comunità internazionale e se contribuirà a indispensabili cambiamenti della situazione politica interna della Croazia.


Un momento della visita di Josipovic a Krizancevo Selo (Foto di Amel Emric AP)
Senza dubbio, l’evento della settimana nella regione balcanica e da molti qualificato persino storico e’ stata la prima visita ufficiale del Presidente croato Ivo Josipovic in Bosnia Erzegovina. Due le ragioni che hanno messo in primo piano questo viaggio, molto plaudito dalla comunita’ internazionale come anche in BiH e nella regione, ma che hanno anche aperto diverse e accese polemiche in Croazia.

Ivo Josipovic e’ il primo presidente croato ad aver pronunciato un discorso alle due Camere del Parlamento statale bosniaco ed e’ stato il primo alto rappresentante della Croazia a recarsi nel villaggio di Ahmici, in Bosnia centrale, per rendere omaggio alle 116 vittime musulmane uccise dall’esercito croato in Bosnia nel 1993. Per questo crimine di guerra, ricordiamolo, il Tpi ha condannato tre ufficiali della HVO a pene carcerarie tra 6 e 25 anni, mentre un quarto ufficiale e’ stato condannato a 10 anni di reclusione dal Tribunale locale di Sarajevo. Uno tra gli ufficiali accusati e’ stato Tihomir Blaskic, il primo ad essere condannato dal Tribunale dell’Aja ad una altissima pena di 45 anni per essere poi, in un processo di secondo grado e dopo la consegna da parte del governo croato di sinistra di Ivica Racan di documenti cruciali per questo processo, condannato ad una pena definitiva di 9 anni di reclusione.

Dopo Ahmici, lo stesso giorno, il presidente croato si e’ recato anche nel villaggio di Krizancevo Selo, una ventina di chilometri distante da Ahmici per rendere omaggio alle vittime di guerra croate uccise sempre nel 1993 dalle forze miliatari musulmane. Per questo crimine pero’, non e’ stato avviato nessun processo, ne’ da parte della giustizia internazionale ne’ dalle corti locali. Il gesto finora senza precedenti del neopresidente croato ha destato molta soddisfazione in BiH tranne tra i rappresentanti serbi che hanno criticato invece il Presidente Josipovic per non aver reso omaggio anche alle vittime serbe della guerra in BiH. Particolare importanza in tutta questa vicenda ha assunto pero’ la presenza, accanto al capo dello Stato croato, dei leader religiosi croato e islamico, vale a dire l’arcivescovo di Sarajevo e cardinale Vinko Puljic e il capo della comunita’ islamica Mustafa Ceric.

“Sono venuto qui a rendere omaggio alle vittime con il messaggio che queste azioni terribili non si ripetano mai piu’” ha dichiarato il Presidente Josipovic. Ha sottolineato che per lui e’ un grande incorraggiamento il fatto che e’ accompagnato dai leader religiosi e numerosi politici di entrambi i popoli. “Ci siamo riuniti qui tutti nel desiderio di rendere omaggio alle vittime, per ricordare le vittime e per dire mai piu’” ha detto Josipovic. Il cardinale Vinko Puljic ha ringraziato il presidente croato perche’ con il suo arrivo ad Ahmici e Krizancevo Selo ha espresso rispetto alle vittime innocenti. “E’ per questo che ho accolto l’invito di rendere omaggio personalmente a queste vittime” ha detto l’arcivescovo Puljic. Reis Ceric, da parte sua, ha rilevato che con l’esempio personale si dimostra molto di piu’ che con le parole. “Questo oggi e’ uno di quei giorni in BiH quando con l’esempio personale ci siamo impegnati per la fiducia, per ristab ilire fiducia tra le persone e ci siamo riuniti su invito del Presidente Josipovic” ha detto il leader della comunita’ islamica Mustafa Ceric. In piu’, ha ricordato che Ahmici e Krizancevo Selo sono molto dolorosi sia per i bosgnacchi che per i croati. “Vogliamo in questo modo chiudere una brutta pagina nelle nostre relazioni e aprirne una nuova... La Bosnia deve altrettanto aprire alcune sue porte verso la Croazia, altre invece chiudere affinche’ le relazioni di buon vicinato tra Croazia e BiH siano utili a tutti” ha sottolineato Ceric aggiungendo che la gente in BiH a volte necessita di stimoli di buona volonta’ esterni perche’ loro stessi possano essere buoni.

Il primo giorno della sua visita in BiH, a Sarajevo, Josipovic ha incontrato tutti i vertici dello Stato e si e’ rivolto poi ai deputati in Parlamento nel quale sono stati pero’ assenti i parlamentari serbi. “Mi avete dato un onore straordinario di essere il primo Presidente della Croazia che avete gentilmente invitato a rivolgersi al Parlamento della BiH. E’ un onore che suscita in me forti sensazioni, soprattutto responsabilita’ e ringraziamento... Questo onore vorrei dedicare ai vostri e ai nostri figli, alle nuove generazioni alle quali dobbiamo tutti la nostra responsabilita’, pace e visione di prosperita’. “La risposta sta’ in noi, nella nostra capacita’ di trarre lezioni dalla storia e di trasformare queste lezioni in visioni di pace, comprensione e collaborazione.... Il passato non bisogna dimenticarlo, ma nemmeno continuare a viverlo. Perche’ il crimine possa rimanere per sempre nel passato, deve affrontare la sua punizione, mentre le vittime devono essere rispettate. Non esistono popoli incriminati, esistono soltanto criminali e crimini, che sono ancora piu’ gravi se commessi presumibilmente a nome di un popolo. In BiH, sia i bosgnacchi che i croati che i serbi hanno le loro vittime, i loro sofferenti verso i quali sento profondo rispetto e condoglianze, senza differenza a quale dei popoli appartengano” ha rilevato il presidente croato nel suo discorso davanti al Parlamento bosniaco. “Mi dispiace profondamente che la Croazia con la sua politica degli anni novanta dello scorso secolo abbia contribuito a questo. Mi dispiace profondamente che una tale politica croata abbia contribuito alle sofferenze della gente e alle divsioni che ancora oggi ci afliggono” ha detto Josipovic e proprio con queste parole ha acceso anche le dure critiche nel proprio Paese.

Ma il Presidente croato ha ricordato il passato per parlare del futuro, del progresso, della convivenza, dell’ottimismo e del futuro europeo. “Questo nostro futuro europeo – ha detto – non e’ piu’ un sogno ma un reale, vicino futuro, quasi una realta’. La Croazia e’ membro della NATO e credo, molto presto diventera’ membro dell’Ue. Ma il progetto europeo croato non sara’ completo finche’ non ci saranno dentro anche i nostri vicini, prima di tutto BiH, Serbia e Montenegro. Sono venuto qua’ ad esprimere pieno sostegno della Croazia all’orientamento europeo ed euroatlantico della BiH e offrire il nostro partenariato... Sono arrivati tempi nuovi, un nuovo periodo che chiede una nuova politica. Invece dei conflitti di una volta e le confrontazioni, sulla via della BiH nell’Ue e nella Nato, avrete il pieno sostegno, senza riserve e l’aiuto della Croazia”. “Offrite anche voi come leader dei vostri cittadini il partenariato per l’Euorpa. Trovate la forza per superare i vostri e i loro dubbi e paure” ha incorraggiato il Presidente Josipovic sottolineando che “sarete presto nelle condizioni di decidere sul futuro del vostro Paese, sulle riforme costituzionali che garantiranno stabilita’ e funzionamento della BiH. Nessuno dei tre popoli che costituiscono la BiH, bosgnacchi, serbi e croati non possono trovare da soli la formula di sucesso”.

“Appoggio fortemente i croati in BiH affinche’ in accordo con gli altri due popoli realizzino i loro uguali diritti. La BiH e’ possibile solo se una comunita’ sincera di popoli di pari diritti” ha sollecitato Josipovic avvertendo ancora una volta che “le politiche che negli anni novanta vedevano la soluzione nella divisione e separazione, nella supremazia degli uni sopra gli altri, nell’esclusione dell’altro, nelle violazioni di diritti umani, nella foza e violenza, ingiustizia e difusione della paura, devono essere una volta per sempre abbandonati. Per tempi nuovi c’e’ bisogno di una nuova politica”. “Mentre l’elite politiche si occupano di paure, sfiducia e controversie sul passato, l’elite dell’ambiente criminale utilizza le debolezze e l’inadeguatezza dello Stato...invece dello stato di diritto, si rafforza la rete di corruzione per allontanare i nostri paesi dall’Ue e l’Ue dai nostri paesi”. “La nuova epoca porta nuove sfide, innanzitutto quelle economiche. La politica regionale e la cooperazione di tutti gli Stati della regione, quindi anche tra Croazia e BiH si svolgera’ sempre di piu’ attraverso la cooperazione economica, commercio, progetti comuni economici e infrastrutturali e l’uscita sui mercati terzi. Le nostre economie sono compatibili. Oggi, piu’ che mai, sotto l’infrenabile diluvio della globalizzazione, le economie cessano di essere nazionali. Infine, soprattutto perche’ vi e’ presente anche il coro diplomatico, permettetemi di invitare da questo piu’ altro podio della BiH tutti voi rappresentanti di partiti politici, l’Ue, gli Stati Uniti e l’intera comunita’ internazionale, e in particolare la nostra vicina Republica Srpska, a realizzare l’interesse vitale: Uniamo le nostre teste e le nostre mani per la BiH! ... Ognuno e’ libero di essere Croato, Bosgnacco, Serbo, Ebreo o Rom, ortodosso, musulmano, cattolico o ateista...Mettiamo al centro dei nostri interessi vitali i popoli e gli individui che desiderano pace e liberta’ per se stessi, per i loro piu’ cari e per le future generazioni” ha concluso Ivo Josipovic, primo leader politico croato ad intervenire nel Parlamento della BiH.

Il Dipartimento di Stato americano ha salutato il gesto del presidente croato di porre omaggio alle vittime del conflitto croato-musulmano in BiH nel 1993 ad Ahmici e Krizancevo selo nonche’ il suo intervento in Parlamento qualificandoli come “passi positivi” che contribuiscono ad un ulteriore miglioramento delle relazioni tra i Paesi della regione. “Noi incoraggiamo iniziative come queste che abbiamo visto oggi e ieri, nonche’ le riforme fondamentali perche’ risolvono le questioni aperte tra questi paesi e offrono la possibilita’ di avanzamento” ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Philip Crowley. L’agenzia Reuters sottolinea che “Josipovic e’ il primo leader politico croato che ha pubblicamente condannato il ruolo della Croazia in BiH” e aggiunge che il suo discorso a Sarajevo e’ “il piu’ recente di diversi passi che stanno intraprendendo i politici riformisti croati e serbi nel tentativo di sanare le ferite della guerra degli anni novanta”. C’e’ da dire che tutte le agenzie di stampa mondiali hanno informato dell’intervento del Presidente croato sottolineando il fatto che e’ stato espresso rammarico perche’ la Croazia con la sua politica degli anni novanta del secolo scorso aveva contribuito alle sofferenze della gente e alle divisioni che non sono ancora svanite.

Secondo Associated Press, l’intervento di Josipovic e’ “finora il messaggio piu’ chiaro di pace e riconciliazione di un leader politico nella regione” mentre per France Presse, il Presidente della Croazia ha inviato “un messaggio forte di riconciliazione” alla BiH scegliendola come la sua prima visita nella regione e restando cosi’ fedele alla sua promessa elettorale che insistera’ sul tema della riconciliazione nei Balcani. “Sara’ il primo Presidente croato che visitera’ Ahmici che sono diventati il simbolo di violenze che hanno diviso i croati e i musulmani bosgnacchi nel 1993 e 1994. I due alleati contro la Serbia, croati e musulmani bosniaci in questi due anni hanno combattuto anche gli uni contro gli altri” ha ricordato AFP. L’agenzia serba Tanjug ha pubblicato un lungo testo in cui sono state riportate tutte le parti importanti dell’intervento del Presidente croato incluse le sue espressioni di rispetto a tutte le vittime della guerra in BiH con l’affermazione che “ogni vita persa e’ una perdita per tutti” e l’annuncio di Josipovic che visitera’ sicuramente i luoghi in BiH dove sono stati uccisi anche i serbi.

Tra coloro che hanno salutato la visita di Josipovic ad Ahmici e Krizancevo Selo dove sono stati commessi crimini contro musulmani e croati e’ stato anche Tihomir Blaskic, ex ufficiale della HVO e allora comandante della zona operativa in Bosnia centrale, condannato dal Tpi dell’Aja ad una pena di nove anni di carcere. “Appoggio e saluto la decisione del Presidente croato Ivo Josipovic di andare ad Ahmici. Innanzitutto saluto questo aproccio di rendere omaggio alle vittime innocenti che sono state uccise nella guerra in BiH. Siamo stati accerchiati e abbiamo condotto una battaglia per la pura vita e vi fu anche questo crimine infelice” ha detto Blaskic sottolineando di aver dichiarato ancora nel 1993 tutto quello che pensava di questa vicenda tragica e si era recato successivamente ad Ahmici per esprimere lui stesso le scuse per i crimini contro gli abitanti di questo villaggio. Da ricordare che la vicenda tragica ad Ahmici che all’epoca si trovavano sull’importante posizione strategica di comunicazione sulla linea Busovaca – Vitez, avenne il 16 aprile 1993 alle ore 5 e 30 del mattino. All’epoca, le forze croate sono state accerchiate da tutte le parti mentre le forze dell’armata della BiH erano sempre piu’ forti. E’ stato valutato il pericolo che minacciava dal vilaggio di Ahmici e per questo le forze della HVO iniziarono l’attacco. Si afferma che questo attacco ebbe un motivo militare legittimo ma termino’ con un grave crimine di guerra. Furono uccisi 116 civili, tra cui donne e bambini, distrutto il patrimonio e abbattuta una moschea. “Proprio il gesto del Presidente Josipovic e’ la luce che conduce verso la collaborazione e l’uscita dalla colpevolezza colettiva che e’ estremamente importante per la convivenza sul territorio della BiH”, ha concluso Tihomir Blaskic.

E’ chiaro che l’iniziativa del Presidente Josipovic, commentata cosi’ positivamente dalla comunita’ internazionale e soprattutto in BiH, ha suscitato pero’ reazioni diverse in Croazia. Mentre l’opposizione, soprattuto il Partito socialdemocratico parla di un gesto di grande statista e leader politico, il primo a commentare negativamente a nome del partito governativo, l’HDZ e’ stato il candidato alle recetni elezioni presidenziali e capogruppo dell’HDZ in Parlamento, Andrija Hebrang il quale ha replicato che la Croazia non aveva mai diviso la BiH e che doveva entrare sul suo territorio per difendere quello proprio. Hebrang ha detto che la divisione della BiH e’ stata compiuta con la proposta della Commissione del Consiglio d’Europa del 1992 ed e’ questa la vertia’ sulla divisione della BiH e non quella raccontata a Sarajevo dal Presidente Josipovic. L’intero partito, l’HDZ il giorno seguente ha criticato duramente l’intervento di Ivo Josipovic a Sarajevo rigettando una parte del suo discorso che, secondo l’HDZ non e’ in sintonia con la Dichiarazione della Guerra per la patria approvata dal Parlamento nel 2000 la quale stabilisce che la Croazia aveva condotto “una guerra giusta, legittima, di difesa e di liberazione, e non di agressione e occupazione verso qualcuno”. La premier croata Jadranka Kosor di seguito ad una riunione straordinaria della presidenza dell’HDZ ha dichiarato alla stampa che la conclusione di questa riunione e’ che “tutti quelli che hanno responsabilita’ per la Croazia devono attenersi alla Costituzione e alla Legge”. La Kosor ritiene di dover essere stata informata precedentemente dal Presidente Josipovic su quello che sarebbe stato il suo discorso in BiH. “La presidenza dell’HDZ deplora che nell’intervento del presidente Ivo Josipovic in Parlamento della BiH e’ mancata una chiara condanna dell’agressione di Milosevic ed e stato taciuto il contributo della Croazia all’esistenza stessa della BiH, dalla sistemazione di centinaia di migliaia di profughi della BiH fino alla salvezza della citta’ di Bihac dal nuovo genocidio simile a quello di Srebrenica” si legge nel comunicato dell’HDZ.

Ma il capo dello Stato croato non si e’ astenuto dalla replica e ha risposto che il suo discorso e’ disponibile a tutti, quindi non di non capire perche’ lo commentano quelli che non l’hanno nemmeno letto. Restando fermo sulle sue posizioni, il Presidente Josipovic ha ribadito che secondo la sua opinione in BiH una politica sbagliata ha causato sofferenze tra l’altro anche del popolo croato. “Se questa politica fosse stata minimamente giusta, il numero dei craoti non sarebbe stato quasi dimezzato rispetto ai tempi prima della guerra” ha detto Josipovic sottolineando che “proprio la prontezza di ammettere gli aspetti sbagliati delle precedenti politiche danno la legittimita’ e la possibilita’ alla Croazia di aiutare i tentativi del popolo croato in BiH a realizzare i loro pari diritti”. Alla premier Kosor ha risposto che ne parlera’ con lei volentirei perche’ i loro colloqui “sono sempre molto interessanti e costruttivi”.

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