venerdì 23 aprile 2010

PASSAGGIO SPECIALE

I Balcani verso la conferenza di Sarajevo

Lo Speciale di Passaggio a Sud Est andato in onda mercoledì 21 aprile a Radio Radicale continua a occuparsi delle prospettive di integrazione europea dei Balcani occidentali in vista della conferenza internazionale che si terrà il 2 giugno a Sarajevo che in qualche modo si propone anche come un proseguimento delle due precedenti conferenze relative a quest’area tuttora così delicata, ovvero il vertice di Zagabria del 2000 e quello di Salonicco del 2003. Vale la pena ricordare che al vertice di Zagabria, nel novembre del 2000, la Commissione Europea gettò le basi di una visione più ambiziosa dello sviluppo della regione con il processo di associazione e di stabilizzazione. Nel giugno 2003 il vertice di Salonicco arricchì ulteriormente arricchito il PAS di elementi attinenti al processo di allargamento, in modo da rispondere con più efficacia alle nuove sfide. Da qui, tra l’altro, i cosiddetti "partenariati europei" che traggono spunto dai partenariati di adesione che dovrebbero sostenere e aiutare i paesi dei Balcani occidentali nel processo di riforme necessarie per preparare la futura adesione con l'adeguamento agli standard richiesti dall'Unione Europea. Da sottolineare che al Consiglio europeo di Salonicco fu riconfermato che tutti i paesi dei Balcani occidentali hanno una prospettiva di adesione all’UE. Una prospettiva che è stata ricordata e ribadita dai ministri degli Esteri di Italia e Francia, Franco Frattini e Bernard Kouchner, in una lettera pubblicata il 13 aprile scorso da La Repubblica e da cui abbiamo preso spunto per lo Speciale della scorsa settimana. Per la riuscita dell'appuntamento di Sarajevo, sul quale si stanno impegnando in particolare l'Italia e la Spagna, diventa però essenziale assicurare la partecipazione di tutti i protagonisti della regione. Da questo punto di vista il nodo da risolvere è la partecipazione del Kosovo. La recente conferenza di Brdo, in Slovenia, è stata disertata dalla Serbia che non può accettare di sedersi ad un tavolo in cui il Kosovo sia presente come Stato indipendente e sovrano. Trovare un compromesso sulla formula di partecipazione del Kosovo sarà dunque uno dei problemi da risolvere per evitare il fallimento di una conferenza che invece può avere molta importanza non solo per rilanciare l'integrazione europea dei Balcani occidentali, ma anche per sostenere l'integrazione tra i Paesi della regione dopo i conflitti che hanno segnato tragicamente la disgregazione della Jugoslavia nel corso degli anni '90. In questo senso assume particolare importanza la situazione interna della Bosnia, che si avvia ad un cruciale appuntamento elettorale fissato per il prossimo ottobre in una situazione di impasse politico-istituzionale che blocca il processo di riforme necessarie per l'integrazione europea, e i rapporti tra Belgrado e Zagabria che hanno preso una nuova strada dopo l'elezione di Ivo Josipovic alla presidenza della Croazia. Nella trasmissione si ricorda anche la non ancora risolta questione che oppone Grecia e Macedonia sul nome della ex repubblica jugoslava: una querelle che impedisce a Skopje di aderire alla Nato e di aprire i negoziati per l'adesione all'UE. Altra questione interessante è quella dell'attivismo diplomatico di Ankara che segna il ritorno politico della Turchia nella regione più o meno cento anni dopo la fine del predominio ottomano nei Balcani.

Lo Speciale di Passaggio a Sud Est del 21 aprile è stato realizzato con la consueta collaborazione dei corrispondenti di Radio Radicale, Marina Szikora e Artur Nura.

Potete riascoltare lo Speciale direttamente qui sotto oppure scaricarlo dal sito di Radio Radicale

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