venerdì 2 aprile 2010

INTEGRAZIONE NEI BALCANI: DALLA CROAZIA ALLA SERBIA PASSANDO PER L'ALBANIA

Di Artur Nura, corrispondente di Radio Radicale. Il testo che segue è la trascrizione della corrispondenza per la puntata dello Speciale di Passaggio a Sud Est di mercoledì 31 marzo dedicato al tema dell'integrazione europea e regionale dei Balcani.

I mass media albanesi hanno dato il dovuto spazio al fatto che il presidente della Croazia Ivo Josipovic e e quello della Serbia Boris Tadic hanno avuto modo di confrontarsi, dopo il loro incontro ad Opatija, venerdì e sabato a Bruxelles. I media Albanesi hanno dato spazio posotiva alle relazioni bilaterali nella dimensione regionale, precisando che entrambe le occasioni, le riunioni sono state organizzate lontano dagli occhi dell'opinione pubblica, ed hanno avuto un carattere non ufficiale. I mass media hanno detto che questo miglioramento nelle relazioni serbo-croate è stata salutata anche dai funzionari di Bruxelles con grande approvazione qualli hanno interpretato tale gesto come una nuova era nelle relazioni tra i due paesi. Il fatto che la Serbia e la Croazia sembrano essere due paesi amici, ma non dimenticando che ovviamente ci sono questioni su cui le opinioni di Belgrado e di Zagabria sono diverse, in modo particolare per l’opinione Albanese, le questioni che riguardano il Kosovo e le denunce reciproche di certo che ha ottenuto l’attenzione dovuta da queste parti.

I mass media hanno precisato che Tadic e Josipovic hanno focalizzato i loro colloqui anche sulla Bosnia-Erzegovina, sulla quale la comunità internazionale sembra non avere una posizione univoca. "Se Milosevic e Tudjman a Karadjordjevo hanno parlato della divisione della Bosnia-Erzegovina, mentre io e Josipovic a Opatija, abbiamo concluso di fare tutto per preservare la sua integrità" hanno citato i nostri mass media come detto da parte di Tadic e questo messaggiuo di certo che porta soddisfazione non soltanto nei territroi Albanesi dei Balcani. Secondo le notizie di cui tale evento e’ stato focalizzato sul messaggio dei due Presidenti quale secondo i reporeters è stato chiaro nel precisare che è finito il periodo di divisione nei Balcani per aprire quello della nuova associazione, questa volta nella UE.

Pero oltre a questa parte molto positiva dobbiamo aggiungere che ora che in questo percorso europeo dei Balcani occidentali, vi sono attualmente due grandi sfide regionali, il Kosovo e la Bosnia, e alcune caratteristiche comuni, tra le quali è la priorità della lotta contro la criminalità organizzata. A questa direzione Tirana non sta dietro i suoi Partner regionali. Prima il Ministro degli Esteri e Vice Premier Ilir Meta ha realizzato una visita ufficiale in Serbia, dove ha incontrato il Presidente Boris Tadic, il Ministro degli Esteri Vuk Jeremic e il Vicepremier Bozidar Djelic. Al centro delle discussioni erano i rapporti tra la Serbia e l`Albania, il ruolo che i due Paesi hanno nel conservare la stabilità nei Balcani e l`integrazione della Regione nella Unione Europea. Quella visita era la prima di alto livello di un ufficiale albanese in Serbia dal 2005, e sicuramente può essere definita una visita storica.

Il Ministro degli esteri albanese Ilir Meta, si è recato in Serbia lo scorso 12 marzo, per una visita ufficiale di due giorni. Egli ha incontrato anche gli albanesi che vivono nella Valle di Presevo. Nel corso delle riunioni con i funzionari serbi, Meta ha parlato di questioni di interesse comune per la Serbia e l'Albania, come la cooperazione bilaterale in politica, economia e nella strada comune verso l'Unione Europea. La questione del Kosovo è stata affrontata in maniera molto superficiale, la Serbia ha preso solo la posizione tagliata e decisa: che il Kosovo non sarà riconosciuto come uno stato indipendente. Ministro Meta, dopo il ritorno in Albania, ha sottolineato a tal proposito che "il Kosovo non è una questione bilaterale tra Albania e la Serbia".

In effetti, all'indomani della visita del Vice Primo Ministro e Ministro degli esteri Ilir Meta in Serbia, molteplici sono state le reazioni e i commenti a Tirana. Tra le voci del coro di polemiche, era anche quella dell'ex Primo Ministro albanese Pandeli Majko, il quale ha affermato che questa visita è stata "una mossa sbagliata, in un momento sbagliato, che serve essenzialmente a Belgrado". "Attualmente, l'Albania da questa visita, non ha ottenuto nulla. Questa è una visita sbagliata, al momento sbagliato. In un modo o nell'altro, ha contribuito a Belgrado, almeno nella percezione, su come apparire un centro importante, nel processo decisionale dei Balcani. Un viaggio sbagliato, in un momento sbagliato crea davvero dei problemi, un'interpretazione e una percezione negativa, non solo in Albania, ma anche all'estero - ha dichiarato l'ex Primo Ministro.

Secondo Majko, purtroppo, la diplomazia albanese anche durante questa visita ha trattato la questione del Kosovo come un problema in cui le parti non sono d'accordo, come se la questione del Kosovo fosse simile alla questione del nome della Macedonia nelle relazioni con la Grecia. Con riferimento alle richieste della Serbia per la minoranza serba in Albania, Majko ha indicato che ammettere l'esistenza di una minoranza serba in Albania è ingenuo e che secondo lui una minoranza serba non c’è stata e non può può esserci. "La richiesta di tutelare la minoranza serba in Albania non è esistita nemmeno al tempo di Tito. Se fosse esistita una minoranza, apparterebbe proprio a questo periodo d'oro, quando anche Tito era molto rispettato in Albania e si sarebbe potuto inventare una minoranza serba, slovena o croata. Non è mai accaduto e non può accadere, perché realmente non c'è una minoranza serba in Albania – ha dichiararto in effetti anche Pellumb Xhufi, storico ed ex-vice ministro degli Esteri ex ambasciatore Albanese a Roma.

Per quanto riguarda invece il Kosovo, la visita di Meta in Serbia è stata accolta con favore e salutata con soddisfazione. Il Primo Ministro del Kosovo Hashim Thaci, ha definito questa visita come un passo importante e positivo per costruire rapporti di vicinato ed una stabilità nella regione. Secondo Thaci, un passo positivo per le buone relazioni avrà un impatto anche tra la Serbia e il Kosovo. Egli ha detto che questa visita potrà agevolare il processo di riconoscimento del Kosovo da parte della Serbia. "Dobbiamo impegnarci tutti a costruire un buon rapporto di vicinato interstatale, quindi, è un buon messaggio per la pace, la stabilità, la cooperazione regionale e penso che è un messaggio a Belgrado per costruire buone relazioni con i Paesi che hanno riconosciuto il Kosovo come uno stato indipendente, sovrano e democratico. Si tratta di un contributo per la Serbia, a riconoscere lo stato indipendente e democratico del Kosovo", ha dichiarato Thaci.

Infatti, il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri albanese Ilir Meta, nell'ambito della sua visita negli Stati Uniti, ha tenuto a Washington una conferenza nel Centro Universitario "John Hopkins”. Pronunciandosi sul processo di configurazione dello status del Kosovo, Meta ha sottolineato che l'indipendenza è irreversibile, precisando che l'Albania supporta i progressivi processi di riconoscimento dello Stato indipendente del Kosovo. Allo stesso modo, Meta ha affermato che Pristina dovrebbe consolidare le nuove istituzioni e il loro rafforzamento in linea con gli standard europei, perché il suo futuro è in Europa. Parlando ancora della sua visita in Serbia, Meta ha osservato che, nonostante le divergenze sull'indipendenza del Kosovo, Tirana e Belgrado hanno convenuto che il Kosovo dovrebbe essere incluso in tutte le iniziative regionali.

Meta ha anche detto che i rapporti tra l'Albania e la Serbia sono di grande importanza per il raggiungimento di una pace duratura nei Balcani, inoltre aggiungendo che ogni idea di separazione del nord del Kosovo non è costruttivo, in quanto porterà molti problemi inutili. "Dobbiamo fare con la Serbia quello che abbiamo fatto con il Montenegro. Circa 12 anni fa, l'Albania ha avuto gli stessi rapporti non amichevoli con il Montenegro, come quelli che aveva con la Serbia. Nel giro di pochi anni molte cose sono cambiate e ora le relazioni con Podgorica sono eccellenti.Credo che questo accadrà anche con la Serbia, ma passo dopo passo. Ma questo accadrà perché è l'unico modo", ha detto Meta.

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