martedì 13 aprile 2010

LE PROSPETTIVE EUROATLANTICHE DEI BALCANI

Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 10 aprile a Radio Radicale. La visita dela sottosegretario di Stato Usa, James Steinberg, nei Balcani insieme al ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, presidente di turno dell’Ue, ed il ruolo della Croazia nella Nato.

Moratinos e Steinberg ottimisti dopo i colloqui a Sarajevo
Il ministro degli esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos a nome della presidenza spagnola dell’Ue e il vice segretario di Stato americano James Steinberg, nell’ambito di un suo mini tour balcanico, hanno incontrato mercoledi’ a Sarajevo i leader dei partiti politici in Bosnia Erzegovina nonche’ l’Alto rappresentante Valentin Inzko. Anche se non hanno ottenuto alcuna promessa concreta sull’attuazione delle riforme nel Paese, alla conclusione di una due giorni a Sarajevo, hanno sottolineato comunque di essere incoraggiati “con il clima positivo” in questi incontri. C’e’ da dire che tra i leader bosgnacchi, serbi e croati della BiH non c’e’ ancora sufficiente prontezza per un compromesso e accordo sull’attuazione delle riforme. Ma dopo gli incontri a Sarajevo, il ministro spagnolo Moratinos ha dichiarato che lui e il suo collega americano ripartono “con maggiore speranza e fiducia nel futuro della BiH”. Questa missione congiunta dei due dimpolatici euro-americani e’ stata qualificata dal ministro degli esteri spagnolo come una missione “di successo” anche se ha confermato che non ci sono stati accordi concreti tranne una prontezza generale di continuare le riforme dopo le prossime elezioni politiche in BiH che si terranno in ottobre.
“Dopo i colloqui con i leader della BiH sono convinto che le cose stanno andando nella direzione giusta” ha detto ottimisticamente Moratinos sottolineando che l’Ue e gli Stati Uniti continueranno ad impegnarsi congiuntamente affinche’ la BiH venga stimolata nel suo cammino verso le integrazioni euroatlantiche. Il vice segretario di stato americano, James Steinberg ha valutato che nonostante l’avvicinamento delle elezioni in BiH, l’avanzamento in alcuni settori e’ ancora possibile ed e’ per questo importante mandare messaggi positivi. “E’ importante che vi sia la prontezza (tra i leader politici) affinche’ dopo le elezioni ci sia un governo che muovera’ le cose in avanti” ha sottolineato Steinberg. Ha aggiunto che nessuno si illude per quanto riguarda la serieta’ dei problemi che gravano sulla BiH, ma che bisogna impegnarsi a cercare le soluzioni giuste. Il ministro degli esteri Moratinos ha confermato che nei primi di giugno si svolgera’ a Sarajevo una riunione ad alto livello sui Balcani occidentali che sara’ organizzata dall’Ue. Ha aggiunto di aspettarsi che in quella occasione si potranno annunciare anche “buone notizie” per i cittadini della BiH relative all’attesa liberalizzazione del regime di visti per i viaggi dei cittadini della BiH nei paesi dell’Ue.
“La situazione in BiH e’ preoccupante e le elezioni di ottobre rappresentano l’occasione perche’ questo trend sia cambiato” ha detto l’alto rappresentante Valentin Inzko dopo il suo incontro con Steinberg e Moratinos. Le misure concrete da intraprendere – ha detto Inzko – riguardano l’economia e generalmente le riforme che trasformeranno la BiH in un candidato affidabile per l’ingresso nell’Ue. Cio’ significa anche che i leader politici devono astenersi dal provocare artificialmente le tensioni, ha avvertito Inzko. C’e’ da dire che la Spagna ha recentemente promosso una iniziativa per firmare la dichiarazione sulle riforme costituzionali in BiH con la quale i leader politici del Paese si impegnerebbero a raggiungere un accordo sulla questione dopo le prossime elezioni. Nella cosidetta “Dichiarazione di Madrid” i leader bosniaci si impegnerebbero anche per l’acceleramento delle riforme. Le riforme costituzionali si baserebbero sui principi definiti e relativi all’orientamento verso l’Ue, l’adesione alla Nato e precedentemente al Piano di azione per l’adesione (MAP), preotezione dei diritti umani, liberta’ ecc.
Il vicesegretario di stato americano James Steinberg anche questa volta ha espresso sostegno da parte dell’amministrazione statunitense alla BiH nella sua via verso l’adesione alla Nato e Ue sottolineando che gli Stati Uniti vogliono essere partner nel superamento dei problemi in BiH. “Vista l’importanza di questo anno elettorale, invitiamo il Governo e i leade politici di lavorare insieme nell’interesse di tutti i cittadini della BiH” ha detto Steinberg. Come ricorda Alenko Zornija, giornalista del quotidiano croato ‘Vjesnik’, e’ stato proprio il vicesegretario di stato americano, verso la fine dell’anno scorso a promuovere insieme al ministro degli esteri svedese,
Carl Bildt l’iniziativa euro-americana per le riforme costituzionali e l’attuazione delle riforme in BiH. I colloqui si sono svolti alla base militare di Butmir nei pressi di Sarajevo e l’intero processo e’ stato chiamato “l’iniziativa di Butmir”. L’iniziativa, purtroppo, non ha portato risultati verso soluzioni concrete poiche’ i leader della BiH hanno respinto il prosposto pacchetto di riforme. Uno dei problemi principali in BiH e’ che i leader politici locali hanno posizioni del tutto diverse sul come dovrebbe essere il processo delle riforme costituzionali e l’attuzione delle riforme. In piu’, nemmeno la comunita’ internazionale non e’ unanime quando si tratta dell’approcio ai problemi che appesantiscono la BiH il che rende ancora piu’ difficile la loro soluzione. Tuttavia, scrive ‘Vjesnik’, i membri della Presidenza della BiH nel corso dei colloqui con Steinberg e Moratinos hanno confermato che gli obiettivi strategici della BiH restano l’adesione alla Nato e all’Ue. Hanno espresso anche insoddisfazione perche’ la BiH, nonostante abbia compiuto passi significativi, non ha ottenuto la MAP e si sono detti preoccupati a causa di un evidente scetticismo presente in BiH che riguarda l’ingresso nella Nato. I leader bosniaci hanno sottolineato che questo scetticismo e’ aumentato, sia per il fatto che la BiH non ha ottenuto la MAP, sia per il costante rinvio ad ottenerlo nonche’ a causa delle nuove condizioni che vengono poste alla BiH per l’adesione alla Nato.
Altrettanto importante il fatto che i diplomatici dell’Ue e Stati Uniti durante la loro visita a Sarajevo hanno commentato le recenti dichiarazioni che arrivano dalla Republika Srpska guidata dal premier Milorad Dodik a proposito di una possibilita’ della “pacifica dissoluzione” della BiH. Steinberg e Moratinos hanno concordato con l’Alto rappresentante della comunita’ internazionale e rappresentante speciale dell’Ue, Valentin Inzko che l’Accordo di Dayton non offre una tale possibilita’. “Queste affermazioni sono inaccettabili e devono cessare”, ha detto Inzko sottolineando che la BiH puo’ diventare membro dell’Ue e della Nato soltanto come uno stato unico e che altri opzioni non esistono.

Il vicesegretario di Stato americano Steinberg a Belgrado
Il Presidente della Serbia Boris Tadic che ha incontrato il vicesegretario di stato americano James Steinberg a Belgrado, seconda tappa del suo mini tour nei Balcani, successivamente a quella di Sarajevo, ha dichiarato che con il suo ospite statunitense ha concordato che sono infondate le informazioni che la BiH e sotto minaccia du una nuova guerra. “Non si tratta di guerra, la situazione si dramatizza, e non so con quale obiettivo. Bisogna identificare i problemi attraverso un dialogo razionale e democratico dei tre popoli” ha detto Tadic. Il capo dello Stato serbo ha parlato di colloqui amichevoli e aperti con il rappresentante americano e che questi colloqui hanno riguardato la situazione in BiH e in Kosovo. Ha ribadito che la Serbia ha i suoi interessi nazionali legittimi ai quali non rinucera’. Secondo le parole di Tadic, Steinberg non ha illustrato le posizioni statunitensi sulla questione Kosovo. A proposito della BiH, Tadic ha ribadito che la Serbia non appoggia nessun tipo di divisione del Paese e ritiene che questo metterebbe a repentaglio la stabilita’ regionale. “La Serbia resta fedele all’Accordo di Dayton il che implica che tutto quello che i tre popoli e le due entita’ concordano e’ accettabile anche per la Serbia ma non ci possono essere soluzioni imposte” ha rilevato Tadic. Il vicepresidente del governo serbo e ministro degli interni, nonche’ leader del Partito socialista della Serbia, Ivica Dacic ha trasmesso al vicesegretario dello stato americano Steinberg che la Serbia vuole una buona cooperazione con i rappresentanti della comunita’ internazionale in Kosovo, Kfor, Unmik ed Eulex poiche’ il suo obiettivo e’ il mantenimento della pace e garanzia di sicurezza di tutti i cittadini in Kosovo.
In connessione con la visita dell’alto funzionario statunitense a Belgrado, gli esperti politici americani valutano che le relazioni tra Stati Uniti e Serbia in questo momento sono stagnanti. Secondo Marko Papic, analista della prestigiosa Stratford, si puo’ valutare come positiva la possibilita’ che le due parti “concordino di non essere d’accordo su alcune questioni” come ad esempio sul Kosovo. L’esperto politico serbo afferma che le relazioni tra Belgrado e Washington si basano su diversi punti. Da una parte vi e’ l’appoggio statunitense agli sforzi del governo serbo di aderire all’Ue. Gli Stati Uniti sostengono anche un eventuale ingresso della Serbia nella Nato, se Belgrado una volta lo decidesse. Al contempo, Washington preme la Serbia di estradare i due rimanenti fuggitivi dell’Aja, Ratko Mladic e Goran Hadzic. Washington e’ pronta anche ad “evitare” la questione Kosovo nei colloqui con l’attuale governo di Belgrado, afferma l’esperto dell’agenzia Stratford.
Ma e’ stato propio James Steinberg prima del suo arrivo a Belgrado a dichiarare che uno dei temi importanti dei suoi incontri con i vertici serbi sara’ il Kosovo e ha ammesso che vi sono divergenze ma anche interessi comuni tra i due paesi. Dall’agenzia geopolitica americana Stratford valutano che tali dichiarazioni sono di “natura diplomatica”. Marko Papic aggiunge che “Il Kosovo e’ un conflitto che attualmente non ha soluzioni ed e’ sicuro che nemmeno Steinberg non potra’ farci nulla” . Ha ricordato che anche il vicepresidente americano Josef Biden e’ stato a Belgrado e Pristina ma da questa visita non e’ uscito fuori nulla. Le autorita’ di Belgrado, secondo Papic, attualmente sono piuttosto impegnate sulle integrazioni europee e nella lotta contro la crisi economica che sulla questione Kosovo.
Gli analisti americani della Stratford affermano di osservare con grande attenzione lo sviluppo della situazione nei Balcani occidentali, soprattutto dal punto di vista dell’influenza di altri stati su questa regione. E’ chiaro – dicono – che gli Stati Uniti non hanno un ruolo chiave in Serbia. Lo si vede, e’ dell’opinione Papic, dall’attenzione che Belgrado dedica alle relazioni con gli altri paesi, soprattutto la Russia ma anche la Turchia che e’ una potenza crescente e si inserisce sempre di piu’ nelle vicende balcaniche. “Mentre la competizione tra Turchia, Russia, Ue e Stati Uniti sta’ diventando sempre piu’ intensa nella regione balcanica, Serbia, BiH, Kosovo e altri paesi della regione possono diventare un campo di scacchi per le grandi potenze. Questo non e’ nell’interesse dei Balcani” spiega Marko Papic.

La Croazia tra gli undici Stati dell’Europa centrale a Praga con Obama
“L’invito a cena con il presidente americano Barack Obama significa che e’ stata riconosciuta la politica positiva croata verso i vicini e al tempo stesso e’ un sostegno alla Croazia nel suo cammino europeo” ha detto la premier croata Jadranka Kosor in vista della cena che si e’ svolta a Praga giovedi’ , offerta dal presidente statunitense ai capi di stato e governo degli 11 Paesi dell’Europa centro-orientale, membri della Nato. La Croazia e’ stata invitata a questo incontro per la prima volta, esattamente ad un anno dal suo ingresso nella Nato, e oltre alla primo ministro Kosor, alla cena c’erano i leader di Estonia, Lituania, Letonia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Bulgaria e Romania. E’ indicativo, scrivono i media croati, che e’ stata invitata la Croazia in quanto ultimo aderente alla Nato, insieme all’Albania la quale non e’ stata invitata perche’ l’amministrazione americana ha ritenuto necessario discutere di questioni relative all’Europa centrale. Secondo le informazioni diplomatiche, la parte statunitense ha voluto sentire l’opinione croata sulla situazione in BiH, soprattutto la possibilita’ che questo Paese ottenga l’invito ad aderire al Piano di Azione (MAP) per l’ingresso nella Nato. La cena a Praga ha coinciso con l’arrivo di Obama nella capitale ceca per sottoscrivere con il presidente russo Dmitrij Medvedev il nuovo accordo START, dopodiche’ il presidente americano ha trascorso la serata per parlare con i leader dei paesi dell’Europa centrale con l’obbiettivo, si dice, di assicurare loro che il rafforzamento delle relazioni con la Russia non significa trascurare i loro interessi politici e di sicurezza. Per quanto riguarda i temi ‘al tavolo’, Jadranka Kosor a nome della Croazia ha parlato del sostegno del suo Paese in quanto membro della Nato e tra breve anche quello dell’Ue, ai paesi dell’Europa sudorientale, in particolare l’appoggio alla BiH. La premier croata ha detto che sarebbe bene che la BiH ottenga al piu’ presto la sua prospettiva verso la Nato, vale a dire il Piano di azione all’adesione – MAP, che non puo’ essere un premio bensi’ un insieme di obblighi per la BiH. Inoltre, la premier croata ha evidenziato l’accordo sul arbitrariato con la Slovenia in quanto un buon esempio del come si possono risolvere le questioni aperte con i paesi vicini. C’e da dire che per quanto riguarda i vertici croati, finora con il presidente Obama si sono incontrati l’ex presidente Stjepan Mesic e l’ex premier Ivo Sanader, tutti e due al summit della Nato l’anno scorso quando la Croazia e’ diventata ufficialmente membro a pieno titolo dell’Alleanza nordatlantica.

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