giovedì 5 giugno 2014

LE ELEZIONI EUROPEE IN CROAZIA

Vincono il centro-destra e il socialdemocratico Tonino Picula (ma non il suo partito ed è bufera)

Di Marina Szikora
Le elezioni europee in Croazia sono trascorse comunque nell'ombra delle tragiche vicende delle alluvioni che settimana scorsa avevano colpito i tre paesi della regione, Serbia, Bosnia Erzegovina e Croazia. Per le migliaie di sfollati della Slavonia il pensiero e' fissato sul destino che ha visto l'annientamento della loro esistenza e quindi ben pochi di loro si sono recati alle urne in localita' provvisorie per votare i candidati croati al Parlamento Europeo. Malgrado questo fatto, come anche un po' si prevedeva, l'affluenza alle urne e' stata bassa, tra le piu' basse nell'Ue, poco oltre il 25 per cento. L'esito elettorale, anche se non innaspettato, e' stato un colpo duro per i governativi. Nel nuovo PE la Croazia avra' 11 deputati e per scelta dei suoi cittadini, 6 saranno dalle fila della coalizione di centro destra guidata dall'Unione democratica croata (HDZ), la quale ha ottenuto 41,42 per cento di voti. La coalizione governativa, vale a dire il centro sinistra con a capo il Partito socialdemocratico ha ottenuto soltanto 4 seggi ovvero il 29,93 per cento mentre un mandato lo avra' il nuovo partito OraH - Sviluppo sostenibile della Croazia dell'ex ministro dell'ambiente, Mirela Holy, con 9,42 per cento di preferenze.

Vince il socialdemocratico Picula (ma non il partito)
Il vincitore in assoluto di queste elezioni, proprio come un anno fa, quando i cittadini croati si sono recati alle urne a causa dell'ingresso della Croazia all'Ue, e' il socialdemocratico Tonino Picula, gia' ministro degli esteri del governo di Ivica Račan. Tonino Picula ha ottenuto il 47,75 per cento di voti preferenziali anche se per volonta' del presidente del Partito socialdemocratico e attuale premier Zoran Milanović e' stato posizionato al solo quinto posto della lista della coalizione governativa. Oltre a Tonino Picula, dalla lista di centrosinistra, entrano nel PE Biljana Borzan, socialdemocratica, Jozo Radoš del Partito popolare croato – liberali democratici e l'istriano Ivan Jakovčić dell'IDS (al posto del capolista Neven Mimica che tornera' a svolgere il suo incarico di commissario europeo per i consumatori). Tonino Picula, il quale ha atteso i risultati nel suo ufficio con i suoi collaboratori ed assistenti e lontano dalla sede del Partito socialdemocratico, ha comunque dichiarato di essere „parte dello SDP“ e che questa vittoria non la puo' vivere diversamente che come riconoscimento e stimolo dei cittadini al Partito socialdemocratico cosi' come esso dovrebbe essere. „Senza modestie ritengo che i miei 24 anni nello SDP hanno un significato, non soltanto per i suoi membri ma anche per gli altri“ ha detto Picula aggiungendo di essere legalista e di aver rispettato la volonta' del presidente del suo partito per quanto riguarda il suo posto sulla lista, ma di aver saputo anche che il posizionamento definitivo sarebbe stato deciso dagli elettori.

La sconfitta del Partito socialdemocratico e' del tutto sorprendente ed inaspettata a Zagabria dove l'HDZ non ha trionfato dal lontano 1992. Come centro intelettuale, la capitale e' per anni stata la roccaforte della sinistra croata. Ma come ha scritto il quotidiano 'Jutarnji list' „la rossa Zagabria non esiste piu'“ e le elezioni europee hanno dimostrato che il primato dello SDP e' scomparso. Del crollo del partito di Milanović, prosegue 'Jutarnji list' parla anche l'alto posizionamento, al terzo posto, dell'OraH guidato dalla dissidente socialdemocratica Mirela Hol con 9,4 per cento di voti. Da aggiungere che la coalizione di centrosinistra ha perso i loro elettori tradizionali nei centri urbani. La vittoria e' stata assicurata in soltanto cinque centri delle regioni: Fiume, Koprivnica, Pola, Varaždin e Čakovec. Un anno fa, il Partito socialdemocrativo aveva vinto invece in 12 citta'. La maggiore sconfitta e' comunque quella a Zagabria e Spalato. Il piu' giovane partito in Croazia e' diventato quindi anche ufficialmente la terza opzione politica, i verdi di Mirela Holy, ovvero lo Sviluppo sostenibile della Croazia, OraH. L'ex ministro dell'Ambiente Mirela Holy si e' dimessa dal suo incarico e ha lasciato il Partito socialdemocratico dopo un presunto scandalo di abuso di ufficio.

Il governo Milanovic in difficoltà
Nella notte dei risultati, il premier Milanović ha detto che il suo Governo attualmente si trova in una situazione difficile: „a tal ragione ritengo questo risultato come una specie di stimolo, perche' lavoriamo sodo e difficilmente. La campagna adesso e' dietro di noi. Ma davanti a noi ci sono le nuove sfide ed i danni delle alluvioni che risolveremo. Non possiamo rinunciare! Andiamo avanti! Ancora piu' forte!“. Milanović si e' congratulato con tutti, anche con quelli del suo partito, senza pero' fare i nomi. Invece di congratularsi con il suo collega di partito, Tonino Picula, Milanović ha lodato la sua ex ministro che a suo tempo aveva destituito a causa di una e-mail compromettente: „Congratulazioni a Mirela Holy che ha ottenuto cosi' tanti voti“ ha detto il premier. Ha valutato la sua vittoria sorprendente soprattutto perche' senza infrastrutture partitiche.
Dalla lista dei vincitori, la coalizione del centro destra guidata dall'Unione democratica croata (HDZ), i parlamentari europei sono: Ruža Tomašić, Andrej Plenković, Marijana Petir, Dubravka Šuica, Ivana Maletić e Davor Ivo Stier. Va sottolineato che, come l'anno scorso, dopo Tonino Picula, il massimo numero di voti preferenziali ha ottenuto l'euroscettica e controversa Ruža Tomašić del partito dell'estrema destra (HSP AS). Nonostante la grande soddisfazione per la vittoria, il presidente dell'HDZ, Tomislav Karamarko avverte che „non sono i tempi per essere euforici“ e fa ricordare le vittime delle alluvioni in Slavonia che stanno nelle sale sportive e non possono tornare ancora nelle loro case. Al governo Karamarko manda il messaggio di ascolatre i consigli dei vincitori sul come sanare i danni affinche' la gente possa tornare al piu' presto alla loro vita normale. Il lider dell'opposizione rileva che la Croazia „si trova in una situazione catastrofica, e' l'unico paese in Europa che non segna ancora la crescita“. L'HDZ con la sua mentalita' di vincitore, aggiunge Karamarko, e' arrivata al punto che dopo due anni, „da un esercito sconvolto ha creato un partito vincente“ e promette che questo „e' soltanto un secondo passo alla nostra vittoria che seguira' alle prossime elezioni presidenziali e parlamentari“.

Per la vicepresidente del governo e ministro degli esteri, Vesna Pusić, inoltre presidente del Partito popolare croato – liberali democratici, i risultati di queste elezioni sono un avvertimento al governo che deve iniziare a mostrare i risultati e continuare a lavorare concentratamente con obiettivi chiari e successi dimostrativi. „Ognuno che si trova nella nostra posizione e non lo capisce come un serio avvertimento non e' sufficientemente serio e responsabile verso il proprio lavoro“ ha sottolineato Vesna Pusić.
I media della regione mettono in evidenza i commenti della stampa croata che i risultati delle elezioni europee in Croazia sono un avvertimento allo SDP governativo e al premier Milanović. Rilevano in particolare il successo del partito OraH di Mirela Holy.

I commenti negli altri Paesi della regione
Secondo l'agenzia di stampa slovena, STA i risultati elettorali sono l'ultimo avvertimento al premier Milanović che deve cambiare il modo in cui il suo governo conduce il paese e indica che un ostacolo aggiutivo del premier e' il fatto che i suoi „sfidanti della sinistra“ Tonino Picula e Mirela Holy hanno vinto i mandati europei e grazie ai voti preferenziali sono in effetti „i veri vincitori“ di queste elezioni. Nonostante la sconfitta, aggiunge STA, la coalizione governativa e SDP rigettano come infondate le richieste di elezioni anticipate. Il quotidiano di Ljubljana „Delo“ valuta che per lo SDP sono stati nocivi i recenti „scandali di corruzione“ nel partito mentre l'HDZ che era appesantita dalla riputazione di un partito corrotto, a causa dell'ex premier e presidente del partito, Ivo Sanader, adesso si sta evidentemente riprendendo anche se l'attuale presidente dell'HDZ, Tomislav Karamarko, secondo i sondaggi, e' il politico croato piu' impopolare. Il portale sloveno Telekoma rilevando il successo del partito di Mirela Holy, la vera sorpresa delle elezioni, sottolinea che con questo partito in quanto membro dei Verdi, a differenza della maggior parte degli stati membri dell'Ue che si sono girati verso i partiti di estrema destra o sinistra o agli euroscettici, gli elettori croati hanno „scoperto“ improvvisamente di preferire i movimenti ecologici e i partiti verdi.

I media in BiH hanno messo in primo piano l'avanzamento dei gruppi di destra, ultranazionalisti e hanno informato che la Croazia ha favoreggiato la coalizione di destra guidata dall'HDZ. Indicano inoltre le aspettative dei maggiori politici croati della BiH che queste elezioni potrebbero essere positive anche per la BiH. I rappresentanti croati della BiH che hanno altrettanto votato a queste elezioni hanno ritenuto questo voto di estrema importanza. Secondo Vjekoslav Bevanda, l'attuale presidente del Consiglio di ministri questa e' una cosa estremamente positiva per la BiH perche' rafforza la coscienza europea“. Grazie ai parlamentari croati sono state sollecitate certe iniziative che sono state molto utili per la BiH perche' l'immagine di questo paese e' stata presentata piu' chiaramente nelle istituzioni europee, ha detto Bevanda. La Radiotelevisione serba e i media della Serbia hanno messo in evidenza „la vittoria del centro destra in Croazia e in Slovenia“ rilevando il fatto che il relatore per la Serbia al PE, lo sloveno Jelko Kacin non e' riuscito a vincere il suo terzo mandato e riportano le valutazioni dello stesso Kacin che i risultati in Slovenia „rappresentano un momento di verita' della politica slovena“.

Il quotidiano serbo 'Blic' riporta invece le valutazioni del capo dello stato croato Ivo Josipović secondo il quale i risultati delle elezioni per il rinnovo del PE sia in Croazia che in altri paesi membri dell'Ue dimostrano che gli europei non sono soddisfatti con le opzioni politiche dominanti: „vi ha sicuramente contribuito il fatto che in molti paesi non e' stata trovata la risposta alla crisi“ ritiene il capo del piu' giovane stato membro dell'Ue, scrive 'Blic' e aggiunge che per il presidente Josipović i risultati in Croazia dimostrano una seria sconfitta della coalizione governativa. „Mi preoccupa che in alcuni paesi vicini emerge l'antisemitismo, unita' paramilitari e alcuni fenomeni sulla scena politica che trasmettono reminiscenze dei tempi precedenti alla Seconda guerra mondiale“ ha detto Josipović. Per quanto riguarda la situazione in Croazia, 'Blic' cita le osservazioni del capo di stato croato secondo il quale proprio il fatto del successo di Mirela Holi e di Tonino Picula, vale a dire dei politici che il premier Zoran Milanović „ha fatto allontanare“ dimostrano che si tratta di problemi all'interno del maggiore partito governativo, il Partito socialdemocratico che devono essere risolti.

Il testo è la trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 29 maggio a Radio Radicale