lunedì 22 marzo 2010

CROAZIA: UN MESE DI POLITICA ESTERA DEL NEO PRESIDENTE

Dal primo viaggio all'estero a Bruxelles, dove ha incontrato i vertici delle istituzioni europee ma anche le maggiori Ong, alla non meno importante visita in Slovenia, un bilancio del primo mese di mandato del neo presidente croato Ivo Josipovic dal punto di vista della politica estera. Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 20 marzo a Radio Radicale.

Il neo presidente della Croazia, Ivo Josipovic ha concluso il primo mese del suo incarico come capo dello stato in linea con il suo programma elettorale anche per quanto riguarda la politica estera che, secondo la Costituzione croata, entra nelle sue dirette competenze. Da qui, la priorita' in assoluto, riguarda l'ingresso della Croazia nell'Ue. Proprio per questo motivo, Josipovic ha scelto Bruxelles e gli incontri con i vertici dell'Ue come la sua prima destinazione all'estero. E' seguito poi il viaggio, non meno importante, a Ljubljana e gli incontri con il suo collega sloveno Danilo Tuerk e il primo ministro Borut Pahor, una conferma che nelle relazioni tra Croazia e Slovenia si apre un nuovo capitolo di impegno comune per oltrepassare le divergenze che per lungo tempo sono state frutto di rapporti tesi tra i due Stati. L'accordo sull'arbitraggio in quanto la modalita' per la soluzione della disputa sul cofine che e' stato raggiunto tra i due premier, Jadranka Kosor e Borut Pahor, hanno aperto la via verso il riavvicinamento di questi due Paesi anche come un segnale importante per la stabilita' dell'intera regione dell'Europa sudorientale. Dopo Ljubljana, il presidente Josipovic si e' recato lo scorso 15 marzo a Vienna. Rispondendo all'invito del suo omologo austriaco, Hanns Fischer, il capo dello Stato croato ha ottenuto la conferma del pieno appoggio dell'Austria alla veloce conclusione del processo di negoziati di adesione entro il 2010 e una possibile adesione della Croazia all'Ue nel 2012.

Dopo Vienna, Josipovic si e' recato il 16 marzo nella capitale dell'Ungheria Budapest, un'altro stato membro dell'Ue che sostiene da anni il cammino della Croazia verso l'integrazione europea e che e' stato il primo a ratificare l'ingresso di Zagabria nella Nato. Dopo il suo incontro con il presidente ungherese Laszlo Solyom, Ivo Josipovic ha espresso soddisfazione per l'appoggio dell'Ungheria al piano croato per l'ingresso nell'Ue che prevede la conclusione dei negoziati entro quest'anno e l'adesione attraverso il processo di ratifica nel 2012. «Ne sono grato e sono consapevole che in Croazia dobbiamo attuare le riforme necessarie» ha aggiunto Josipovic. Va sottolineato che dal primo gennaio 2011 sara' proprio l'Ungheria a presiedere all'Ue e questo momento sara' di particolare importanza per Zagabria. Lasylo Solyom ha detto che il suo Paese vuole essere uno dei primi che ratifichera' l'accordo di adesione con la Croazia. Alla domanda dei giornalisti sugli ostacoli che restano sul cammino di Zagabria verso l'adesione all'Ue, Josipovic ha individuato il capitolo 23 – quello relativo alla giustizia e diritti fondamentali aggiungendo pero' che anche qui e' stato riconosciuto un progresso, che sono state attuate molte riforme e che e' stata rafforzata la lotta alla corruzione e criminalita' organizzata.

Il presidente croato ha menzionato anche l'importantissimo Accordo di arbitraggio con la Slovenia sottolineando che con questo accordo «si e' aperta una nuova pagina nelle relazioni di buon vicinato». Josipovic ha espresso speranza che anche il nuovo governo ungherese continuera' la politica di collaborazione comune che tra l'altro include anche riunioni congiunte dei governi ungherese e croato. Va detto che le elezioni politiche in Ungheria si terranno il prossimo 11 aprile e preannunciano la vittoria netta dell'opposizione di centro destra guidata dall'ex premier ungherese e leader del partito FIDESZ, Victor Orban. Oltre alla questione dell'ingresso della Croazia all'Ue e delle relazioni bilaterali, i due presidenti hanno discusso anche di economia e di questioni di minoranze etniche. Il capo dello stato ungherese ha rilevato come maggiore importanza il compito del collegamento infrastrutturale, vale a dire strade, ferrovie, sistema elettroenergetico e gasdotto. Per quanto riguarda le minoranze nazionali la situazione in entrambi paesi, come ha detto Solyom, e' stabile e le minoranze possono usufruire di possibilita' che sono a loro disposizione. Il presidente ungherese ha espresso anche desiderio che le minoranze in Ungheria ottengano la possibilita' di avere un loro rappresentante in Parlamento che attualmente non e' previsto dalla Costituzione ungherese a differenza della situazione nel Parlamento croato.

Infine, sulla linea di stabilire buoni rapporti tra i paesi della regione, il presidente ungherese Laszlo Solyom ha illustrato al suo collega croato l'iniziativa di organizzare un incontro trilaterale tra Ungheria, Croazia e Serbia, una prosposta che Ivo Josipovic ha accolto come molto positiva. Questa trilaterale – ha spiegato Solyom – ha una certa tradizione poiche' anche l'ex presidente croato Stjepan Mesic, il presidente serbo Boris Tadic e lui stesso si sono gia' incontrati a Kopacki rit dove hanno promosso certe questioni politiche. Settimana scorsa, Laszlo Solyom e' stato in visita a Vojvodina, la regione multietnica in Serbia dove ha incontrato il presidente Tadic. Ivo Josipovic da parte sua ha sottolineato che la cooperazione e la stabilita' nella regione nonche' le relazioni di buon vicinato sono uno degli obiettivi principali che la Croazia vuole realizzare nella sua politica estera e ha espresso soddisfazione per il fatto che Zagabria e Budapest condividono un approcio comune per quanto riguarda la politica regionale. «Proprio per questo sono importanti le iniziative come questa proposta dal presidente ungherse ed io, certamente, la saluto» ha concluso il presidente Josipovic.

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