domenica 7 marzo 2010

CROAZIA: A BRUXELLES LA PRIMA VISITA UFFICIALE DEL PRESIDENTE JOSIPOVIC

Nella sua prima visita ufficiale all’estero il neo presidente croato, oltre ai vertici dell'Unione Europea, ha incontrato le ong per i diritti umani nella sede di "Non c'è Pace senza Giustizia"

Di Marina Szikora (*)
Una occasione particolare e si puo’ dire tranquillamente un precedente quello della visita ufficiale di un capo di Stato nella capitale europea Bruxelles. Si e’ trattato del primo viaggio all’estero del neoeletto presidente della Croazia, Ivo Josipovic, due settimane dopo aver prestato giuramento e assunto ufficialmente il nuovo incarico succedendo l’ex presidente croato Stjepan Mesic. L’importantissimo obiettivo di Josipovic e’ stato quello di incontrare i vertici delle istituzioni europee, per primo Jerzy Busek, presidente del PE, giovedi’ 4 marzo e poi il giorno dopo, Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione europea e Herman Van Rompuyem, presidente del Consiglio europeo. Il presidente del Consiglio europeo ha dichiarato in questa occasione che la Croazia puo’ concludere i negoziati di adesione attualmente in corso entro quest’anno se riesce a soddisfare le condizioni necessarie. Ha rilevato che a tal proposito, la Croazia ha il pieno sostegno dell’Ue sottolineando anche l’importanza della cooperazione regionale e l’attuazione delle riforme. Il Presidente Josipovic ha espresso speranza di una nuova fase nella collaborazione con i paesi vicini. Ha sottolineato che sia il Governo che l’opposizione sono dedicati all’obiettivo dell’ingresso della Croazia nell’Ue e che ai cittadini bisogna spiegare i benefici dell’adesione.

Il nuovo capo dello Stato croato ha incontrato anche José Manuel Barroso. Con il presidente della Commissione europea Josipovic concorda che bisogna attuare le necessarie riforme, indipendentemente dal processo di adesione che si sta’ avvicinando alla sua fase finale. In merito all’attualissima delicata situazione interna relativa all’agricoltura e costruzione navale, Josipovic ha rilevato che le debolezze in questi settori sono problemi interni che non sono stati trattati e risolti da anni e che le riforme nell’agricoltura e costruzione navale sono indispensabili indipendentemente dall’accesso all’Ue. Ha sottolineato di essere certo che la privatizzazione dei cantieri navali sara’ effettuata nel modo di evitare che gli operai rimangano senza lavoro. Secondo Barroso una adesione accelerata della Croazia all’Ue e’ possibile ma anche molto impegnativa. Ha enfatizzato che finora e’ stato fatto molto e che dalla Croazia arrivano buoni segnali. Va sottolineato che di un totale di 33 capitoli di negoziati di adesione, la Croazia ne ha aperti finora 30 di cui 17 sono stati completamente chiusi.

Tra gli incontri del Presidente Josipovic ugualmente importante e indubbiamente particolare e’ stato quello svoltosi venerdi’ mattina con i rapppresentanti delle piu’ prestigiose organizzazioni nongovernative per i dirtitti umani con sede a Bruxelles. Josipovic si è incontrato con Louise Arbour, presidente di ICG, Nicolas Beger, direttore dell’Ufficio Ue, Amnesty International, Marino Busdachin, segretario generale di UNPO, Ivan Ivanov, direttore esecutivo di European Roma Information Office, Lotte Leicht, direttrice dell’ ufficio EU di HRW, Antoine Madelin, direttore per gli affari intergovernativi di FIDH e Marina Sikora, consigliere generale del PRNTT. L’evento e’ stato ospitato e presieduto da Niccolo’ Figa – Talamanca, segretario generale di Non C’e’ Pace Senza Giustizia nella sede di NPSG a Bruxelles. L’obiettivo di questo incontro a cui il Presdente Josipovic ha partecipato accompagnato dall’ambasciatore della missione croata presso l’Ue e dai suoi consiglieri per la politica estera e’ stato quello di discutere le nuove priorita’ della Croazia sul piano della promozione di diritti umani, lo stato di diritto e giustizia internazionale nonche’ le aspettative da parte delle organizzazioni nongovernative per i diritti umani dalla Croazia in particolare nella luce dell’inizio del mandato del nuovo presidente.

In occasione di questo importante appuntamento, Sergio Stanzani e Niccolo’ Figa-Talamanca, rispettivamente presidente e segretario generale di Non C’e’ Pace senza Justizia, hanno dichiarato: “NPSG e il Partito radicale nonviolento transnazionale e transpartito sono onorati di aver avuto l’opportunita’ di ospitare questo incontro con il Presidente Ivo Josipovic. Il fatto che il Presidente ha avuto tempo di incontrare i rappresentanti delle piu’ prestigiose organizzazioni nongovernative per i dieritti umani nell’ambito del suo primo viaggio a Bruxelles, e’ una testimonianza concreta alla sua visione politica di una piu’ forte leadership croata nell’affermazione dello stato di diritto, giustizia e diritti umani, sia a casa che all’estero. Il Presidente Josipovic ha dichiarato che le organizzazioni della societa’ civile hanno avuto e continuano ad avere un ruolo fondamentale nel processo di costruzione di una societa’ piu’ aperta e democratica ed e’ stato essenziale nel raggiungimento efficace dell’obiettivo della Croazia di indirizzare i crimini di guerra e crimini contro l’umanita’ che avevano colpito il Paese, contribuendo a condurre la Croazia verso la democrazia e lo stato di diritto nonche’ di ristabilire pace, stabilita’ e sviluppo in Europa sudorientale.

NPSG saluta l’appello del Presidente Josipovic a chiudere i conti con il passato e di aiutare gli sforzi del Governo a rimuovere i rimanenti ostacoli nel processo di negoziati di adesione della Croazia all’Ue rendendo possibile la conclusione definitiva del cammino della Croazia in quanto 28-esimo Stato membro dell’Ue entro il 2012”, conclude il comunicato di NPSG, l’organizzazione nongovernativa che insieme al PRNTT e in collaborazione con la missione croata presso l’Ue ha ospitato questo evento. Marina Sikora, consigliere generale del PRNTT, nel corso degli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni presenti all’incontro con Ivo Josipovic, ha voluto ricordare il contributo unico e straordinario di Marco Pannella e del PRT negli anni dell’atroce guerra contro la Croazia. A Capodanno del 1991, indossando la divisa croata, il leader radicale insieme ai suoi compagni si e’ recato ad Osijek, la citta’ croata sotto bombe ed attacchi delle forze militari serbe e da gandhiano nonviolento, senza armi, sulla prima linea di fronte ha chiamato l’attenzione della comunita’ internazionale di porre fine alla guerra sangunosa in ex Jugoslavia e di riconoscere immediatamente l’indipendenza della Croazia, Slovenia e BiH. Gia’ da allora, i leader radicali Marco Pannella, Emma Bonino e Sergio Stanzani avvertirono che la politica del regime Milosevic avrebbe condotto all’atroce guerra in BiH.

Per l’impegno dei radicali al riconoscimento dello Stato indipendente croato, su decisione dell’ex presidente croato Stjepan Mesic, Emma Bonino, Marco Pannella e Olivier Dupuis, all’epoca segretario del PRT, nel 2002 hanno ricevuto le piu’ alte onorificenze dello Stato croato che vengono attribuite agli stranieri per il loro contributo particolare alla Croazia. Le onorificenze sono state consegnate a nome del Presidente Mesic dall’allora ministro degli esteri croato, Tonino Picula. Marina Sikora ha rilevato anche l’importanza dell’amicizia politica tra i radicali e il neoeletto presidente croato Ivo Josipovic il quale in tutti gli anni delle sue attivita’ politiche ma anche attualmente e’ un forte sostenitore e promotore della societa’ civile. Le conoscenze risalgono ai tempi della Conferenza diplomatica svoltasi a Roma nel 1998 per l’istituzione della Corte Penale Permanente (ICC) quando Ivo Josipovic vi partecipo’ come membro – esperto di diritto internazionale della delegazione croata. Ricordiamo che Emma Bonino e il PRNTT ha sostenuto con una lettera di sostegno la candidatura di Josipovic alle elezioni presidenziali in cui Emma Bonino ha sottolineato l’importanza della scelta dei cittadini croati di un politico quale Ivo Josipovic, convinto europeista e fermo sostenitore dello stato di diritto, della giustizia e in particolare un politico il cui impegno principale vuole essere quello di lottare contro la corruzione e criminalita’ organizzata, uno dei requisiti indispensabili per l’ingresso della Croazia nell’Ue.

A quindici anni dalla guerra per l’indipendenza della Croazia, il nuovo presidente Ivo Josipovic tende la mano alla Serbia con la quale si dice pronto a girare pagina a condizioni concrete nel momento in cui i due Paesi guardano nella direzione verso l’Ue, scrive l’agenzia di stampa francese France presse che ha pubblicato una intervista con Ivo Josipovic. “Vogliamo migliorare le nostre relazioni, questo e’ uno degli obiettivi piu’ importanti del mio programma presidenziale” ha spiegato Josipovic nell’intervista durante la sua visita a Bruxelles. “I politici della Croazia e della Serbia devono impegnarsi piu’ attivamente a favore della riconciliazione perche’ le attuali generazioni non devono trasferire i problemi alle prossime generazioni, i problemi devono essere risolti una volta per sempre” valuta Josipovic. AFP rileva che il nuovo presidente croato sa di che cosa parla e ricorda che Josipovic e’ un esperto di diritto internazionale e uno degli autori dell’accusa per genocidio che la Croazia ha sollevato contro la Serbia dieci anni fa mentre la Serbia, lo scorso 4 gennaio ha presentato la controaccusa, sempre per genocidio alla Corte internazionale di Giustizia. Josipovic – aggiunge AFP – non esclude la possibilita’ che entrambi i Paesi alla fine ritirino le proprie accuse. “Questo dipendera’ dagli sforzi nella ricerca di soluzioni di altri problemi collegati con la guerra, con il destino delle persone scomparse, il patrimonio saccheggiato, i crimini di guerra” ha detto Josipovic esprimento anche soddisfazione per il fatto che “la Serbia ha cambiato la sua politica e ha iniziato a collaborare nella ricerca di criminali di guerra latitanti”.

(*) Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è la trascrizione di una parte della corrispondenza andata in onda nella puntata di Passaggio a Sud Est del 6 marzo

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