sabato 2 aprile 2016

SI RIACCENDE IL CONFLITTO IN NAGORNO KARABAKH

Come era prevedibile, vista l'escalation degli ultimi mesi, nelle ultime ore è precipitata la situazione nel Nagorno Karabakh, dove violenti scontri sono in corso fra le forze armate azere e quelle armene. La regione è al centro di una contesa tra Armenia e Azerbaijan ed è stata teatro di un conflitto armato aperto nella prima metà degli anni '90, congelato dal 1994 e poi proseguito a bassa intensità negli ultimi anni. Il Nagorno Karabakh proclamò l'indipendenza dall'Azerbaijan ed è da allora sostenuta anche se non ufficialmente riconosciuta dall'Armenia.

Il ministero della difesa armeno ha fatto sapere che gli scontri continuano e rivendica l'abbattimento di un velivolo, la distruzione di un carro armato e l'eliminazione di incursori azeri che si sono introdotti nella regione nella regione sono stati neutralizzati. Erevan accusa l'Azerbaigian di aver dato inizio all'offensiva. Baku, a sua volta, accusa le forze militari armene di aver iniziato a colpire le postazioni azere lungo il confine di fatto e gli insediamenti in cui vivono gli abitanti delNagorno Karabakh azeri costretti a lasciare le loro case durante la guerra costringendo l'Azerbaijan ad adottare "misure urgenti". Le autorità di Stepanakert (capitale della autoproclamata repubblica del Nagorno Karabakh) denunciano perdite su entrambi i fronti e hanno annunciat la convocazione straordinaria del consiglio di sicurezza nazionale.

Ieri il vice presidente americano Joe Biden, a margine del vertice sulla sicurezza nucleare a Washington ha incontrato separatamente i presidenti di Armenia, Serzh Sarkisian, e Azerbaigian, Ilham Aliyev, sollecitando una soluzione pacifica al conflitto. Sia Aliyev che Sarkisian hanno chiesto agli Stati Uniti di assumere un ruolo più attivo per il raggiungimento di un accordo. Il presidente russo Vladimir Putin ha sollecitato le parti a porre "immediatamente" fine ai combattimenti mentre il ministro della difesa Shoigu ha parlato al telefono con le due controparti per discutere misure urgenti per impedire il precipitare della situazione. Anche il ministero degli esteri di Mosca ha aperto un canale di comunicazione continuo con i ministri dei due paesi coinvolti nel conflitto. Mosca ha avviato anche consultazioni con i partner del cosiddetto “Gruppo di Minsk” dell'OSCE, che hanno cercato in questi anni di trovare una soluzione del conflitto.

Il conflitto del Nagorno Karabakh esplose ancora prima del crollo dell'Unione Sovietica. Attualmente, oltre al territorio della regione separatista, le forze sostenute dall'Armenia occupano altri sette distretti che formalmente appartengono all'Azerbaijan: una porzione di territorio pari al 20 per cento di quella totale del paese. Secondo le autorità azere, la situazione avrebbe provocato un milione di sfollati e di profughi interni.


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