venerdì 15 ottobre 2010

HILLARY CLINTON NEI BALCANI / 1

La visita ufficiale del segretario di Stato Usa in Serbia

Corrispondenza di Marina Szikora per lo Speciale di Passaggio a Sud Est andato in onda a Radio Radicale mercoledì 13 ottobre

Da diversi giorni i media serbi scrivono sull’arrivo del segretario di stato americano, Hillary Clinton a Belgrado nell’ambito del suo mini tour nei Balcani. Molte sono state le previsioni ed i commenti ancora in vista di questa importante visita. Cosi’ il quotidiano di Balgrado ‘Blic’ ha annunciato un colloquio a porte chiuse tra Hillary Clinton e il presidente della Serbia Boris Tadic dedicato in primo luogo al formato e al contenuto del prossimo e tanto atteso dialogo tra Belgrado e Pristina nonche’ al sostegno americano veso lo scongelamento della candidatura serba di adesione all’Ue. Secondo il giornale serbo, l’amministrazione americana sarebbe soddisfatta della svolta nella politica estera compiuta dalla Serbia in riferimento alla risoluzione sul Kosovo all’Assemblea generale dell’Onu concordata con l’Ue e a tal proposito non si aspettano ulteriori pressioni da parte degli Stati Uniti nei confronti della Srebia. Sembra chiaro che nell’anno elettorale in Serbia, l’America non insistera’ ad un incontro diretto tra il presidente Tadic e il premier kosovaro Hashim Taci. La tattica della Serbia, quando si tratta della questione Kosovo, e’ quella di non arrivare nella situazione in cui si richiederebbe il riconoscimento da parte di Belgrado dell’indipendenza di Pristina prima del suo ingresso nell’Ue e di avere in questo senso l’appoggio della comunita’ internazionale. Secondo gli analisti serbi, la maggior parte del dialogo tra Belgrado e Pristina sara’ dedicata alla protezione delle enclavi serbe, dei beni culturali e spirituali nonche’ allo status del nord del Kosovo che secondo loro “deve essere risolto nel modo di rispettare la realta’ e il potere di fatto della Serbia in questa parte del Kosovo”.

«Un comune interesse di tutti noi sta' nella pace e nel progresso di questa regione e noi appoggiamo tutti i paesi della regione affinche' possano aderire al piu' presto nell'Ue. Nessun paese pero' non ha compiuto cosi' tanti sforzi come la Serbia per avvicinarsi all'Europa», ha valutato Hillary Clinton giungendo a Belgrado. Stando alle sue parole, le integrazioni europee richiedono una forte leadership, e il presidente Tadic lo ha assicurato. «Gli Stati Uniti apprezzano la Serbia. Non soltanto per la sua ecellente storia ma, molto piu' importante, per il suo enorme potenziale. Noi crediamo nel potenziale della Serbia. Gli americani di radici serbe hanno contribuito notevolmente allo sviluppo degli Stati Uniti. Noi siamo assolutamente convitni non solo che la Serbi puo' diventare membro dell'Ue ma anche leader in Europa» ha detto il capo della diplomazia americana lasciando con queste parole molta soddisfazione presso i vertici serbi. Con le sue parole, sottolineano i media serbi, Hillary Clinton ha dimostrato nella maniera piu’ concreta fino a che misura gli Stati Uniti appoggiano veramente l’ingresso della Serbia nell’Ue perche’ ha mandato un messaggio all’Olanda che proprio in questi giorni decide sullo scongelamento della candidatura serba all’adesione.

Nel plaudire i contributi positivi della Serbia, il segretario di stato americano non ha mancato di congratularsi con le forze di polizia nella protezione dei partecipanti del Gey Parade che ha suscitato grandi disordini nella capitale serba. Hillary Clinton ha rilevato pero’ che ci sono anche posizioni contrastanti tra Serbia e Stati Uniti, come quella sul Kosovo ma che la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu e’ la base per il dialogo che puo’ portare al miglioramento. In riferimento al decennio dalla caduta del regime di Slobodan Milosevic, la Clinton ha sottolineato che si tratta di una vittoria fondamentale di una lunga lotta per la democrazia serba e ha espresso riconoscimento sia ai leader politici che ai cittadini e alle organizzazioni non-governative per l’avanzamento raggiunto.

“Il ruolo degli Stati Uniti e’ assolutamente inevitabile nella politica globale e regionale” ha detto Boris Tadic. In quanto questa visita e’ la seconda di una serie di visite bilaterali, iniziata con quella del vicepresidente americano Joseph Biden, Tadic ha precisato che la Serbia sta costruendo le relazioni con gli Stati Uniti su basi nuove dopo molti anni di incomprensioni e di caduta di livello di comunicazione. “Presentando la risoluzione con 27 paesi europei la Serbia ha dimostrato di essere propensa al dialogo e di volere che esso inizi al piu’ presto poiche’ solo attraverso il dialogo possiamo risolvere il conflitto che tra Serbia e Albania dura da oltre 150 anni” ha detto Tadic. Come ancora piu’ importante, il presidente serbo ha promesso al segretario di stato americano che la Serbia adempiera’ fino alla fine il suo obbligo nei confronti del Tribunale dell’Aja ma che insistera’ altrettanto sui processi contro quelli che avevano commesso crimini contro i serbi perche’ e’ una precodizione per la riconciliazione nella regione. La Serbia compiera’ il suo obbligo, ha assicurato Tadic, non perche’ richiesto dal Tribunale dell’Aja e dalla comunita’ internazionale, ma perche’ importante per se stessa. “La Serbia fa tutto affinche’ con l’arresto dei rimanenti due fuggitivi dell’Aja, Ratko Mladic e Goran Hadzic, si possa chiudere la pagina buia della storia degli anni 90” ha detto Tadic ai giornalisti. Quanto al dialogo con Pristina, Tadic ha rilevato che la Serbia vuole che alla soluzione del Kosovo si arrivi in modo pacifico e diplomatico aggiungendo che questo dialogo deve includere tutte le questioni relative alla vita in Kosovo ribadendo pero’ che Belgrado non riconoscera’ mai il Kosovo indipendente.

                                

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