lunedì 24 maggio 2010

NOTIZIE DAI BALCANI

Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda sabato 22 maggio a Radio Radicale.

Vertice Ue-Balcani Occidentali: Belgrado e Pristina vicine a partecipare al meeting di Sarajevo
Dopo diverse settimane di tentativi diplomatici per convincere Belgrado e Pristina che nessuna delle due parti non sara’ messa a rischio con la partecipazione dell’altro alla riunione ministeriale informale Balcani occidentali–Ue che si svolgera’ il prossimo 2 giugno a Sarajevo, le cose stanno arrivando al loro posto. Cosi’ scrive il quotidiano croato vicinissimo al governo di centro-destra ‘Vjesnik’ nella sua edizione di venerdi’. Il Ministero degli esteri serbo ha confermato che e’ arrivato l’invito per il summit di Sarajevo da parte della presidenza spagnola all’Ue e che questa data e’ stata inserita nel calendario del capo della diplomazia serba, Vuk Jeremic. Una simile conferma e’ arrivata anche da Pristina. L’invito al ministro kosovaro Skender Hiseni, e’ stato consegnato dal capo della delegazione della Commissione europea in Kosovo, Renzo Daviddi, a nome della Spagna poiche’ Madrid non ha relazioni diplomatiche con il Kosovo. L’invito a parteciparvi e’ arrivato anche al capo dell’UNMIK, Lamberto Zannier.
Nella sua lettera di invito, il ministro degli esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos ha scritto che la riunione ministeriale Balcani occidentali – Ue si svolgera’ secondo la formula Gymnich il che significa che i partecipanti saranno rappresentati soltanto con i loro nomi, senza quelli dello stato e senza simboli. L’invito al capo dell’UNMIK, Lamberto Zannier dovrebbe essere l’alibi perche’ il ministro serbo Jeremic possa mettersi a tavolo con il suo collega kosovaro Hiseni - scrive ‘Vjesnik’ - sara’ cosi’ il primo rappresentante serbo che si siedera’ con un rappresentante kosovaro in una sala che non e’ quella delle riunioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, da quando il Kosovo ha proclamato la sua indipendenza il 17 febbraio 2008. Invitando alcuni capi di missioni internazionali nei Balcani, la Spagna ha voluto evitare che la partecipazione di Zannier alla riunione di Sarajevo venga interpretata a Pristina come una negazione aperta dell’indipendenza del Kosovo, conclude ‘Vjesnik’.

Croazia: gli Usa all’Ue, "Zagabria ha soddisfatto le condizioni"
“Credo che la Croazia collabora veramente con il Tribunale dell’Aja e speriamo che i nostri amici europei arriveranno alla stessa conclusione. Le indagini relative ai cosidetti diari di artiglieria sono serie, degne di fiducia e hanno portato finora a risultati impressionanti, quindi bisogna continuare ad indagare sulla sorte dei documenti scomparsi”. Con queste parole l’ambasciatore americano in Croazia, James Foley ha illustrato la posizione degli Stati Uniti relativa “al problema di tutti i problemi”, vale a dire la cooperazione di Zagabria con l’Aja e la questione dei documenti ricercati che riguardano l’operazione militare croata ‘Tempesta’. Foley ha fatto queste dichazioni a seguito del suo intervento alla Scuola di economia e management di Zagabria e in vista dell’arrivo del procuratore generale del Tpi, Serge Brammertz, annunciato per il prossimo 25 maggio. L’ambasicatore statunitense ha comunque avvertito che se le autorita’ croate non riusciranno a convincere Brammertz di aver fatto tutto per trovare i diari di artiglieria, il proseguimento e la dinamica dei negoziati di adesione croati con l’Ue potrebbero essere notevolmente rallentati. “Il capitolo 23 – Giustizia e diritti fondamentali, include molti punti – le riforme del sistema giudiziario, rapporti con le minoranze, crimini di guerra, rientro di profughi. In tutti questi settori la Croazia ha raggiunto un successo significativo e questo riguarda anche la cooperazione con il Tribunale internazionale per i crimini di guerra in ex Jugoslavia” ha detto Foley. Il diplomatico americano ha ricordato il ruolo molto attivo della diplomazia statunitense per quanto riguarda lo sblocco sloveno dei negoziati croati di adesione e ha sottolineato che il suo Paese ha insistito sulla ricerca di una soluzione che alla fine e’ stata raggiunta ed e’ stato firmato l’Accordo di arbitrato. Il sostegno americano all’ingresso della Croazia nell’Ue, afferma Foley, verra’ ribadito fortemente anche dal vicepresidente americano Joe Biden al suo prossimo incontro con la premier croata Jadranka Kosor nella Casa Bianca. Foley ha sottolineato che questa sara’ una occasione eccezionale per dimostrare che gli Stati Uniti appoggiano la Croazia nella lotta alla corruzione, nelle riforme economiche nonche’ nella sua vicina adesione all’Ue e prima ancora nella rapida conclusione del processo negoziale. L’ambasciatore americano si e’ detto fiducioso che quest’ultimo potra’ accadere entro la fine dell’anno.
Secondo l’amasciatore Foley, l’interessamento per la situazione nei Balcani, in particolare quello relativo alla BiH e’ una priorita’ dell’attuale amministrazione statunitense che a differenza di quella precedente la quale aveva le “sue sfide”, presta maggiore attenzione a questa parte d’Europa. Non c’e’ dubbio che l’ingresso nella Nato ha riposizionato la Croazia e rafforzato i collegamenti del Paese con gli Stati Uniti. “Alla Croazia guardiamo come ad un alleato e questo e’ il punto chiave della nostra politica nella regione. Desideriamo la Croazia nell’Ue perche’ e’ importante che le porte siano aperte anche per gli altri paesi” conclude l’ambasciatore amricano in Croazia, James Foley.

Bosnia: la Republika Srpska vuole la chiusura dell’Ufficio dell’Alto Rappresentante Internazionale
Il governo della Republika Srpska, l’entita’ a maggioranza serba della BiH, giovedi’ ha inviato una lettera al Consiglio di Sicurezza dell’Onu chiedendo che sia presa al piu’ presto la decisione sulla chiusura dell’Ufficio dell’Alto rappresentante per la BiH (OHR). Si tratta di una iniziativa portata avanti autonomamente rispetto agli altri soggetti del Paese ed e’ una dimostrazione in piu’ dell’alta tensione che esiste da lungo tempo tra la leadership della RS e l’Alto rappresentante per la BiH il quale molto spesso si e’ pronuncito con forte criticismo sulla politica della RS, soprattutto per quanto riguarda le costanti minacce di secessione di questa entita’ dalla BiH. La lettera e’ stata inviata in vista dell’annunciata riunione del Consiglio di Sicurezza in calendario per il prossimo 24 maggio alla quale si dovrebbe discutere della situazione in questo Paese. Le basi per questo dibattito a nome della BiH deve preparare la presidenza statale poiche’ e’ l’unica – secondo la Costituzione – incaricata a condurre la politica estera. Ma il governo guidato da Milorad Dodik e’ andato oltre le proprie competenze decidendo di influenzare il dibattito in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il governo di Banja Luka – vale a dire Dodik ed i suoi ministri - si vantano di poter anche loro, in quanto “rappresentanti di una parte – firmataria dell’Accordo di Dayton” inoltrare all’Onu una loro opinione sulla situazione nel Paese. Nel comunicato si legge che la RS vuole promuovere il progresso raggiunto in BiH e al tempo stesso punta sul fatto che l’Alto rappresentante continua a dare “ordini esecutivi che in modo eccessivo oltrepassano il suo mandato legale stabilito dall’Accordo di Dayton”. Il governo della RS afferma che “un tale comportamento dell’Alto rappresentante viola i diritti umani e democratici garantiti dalla Costituzione della BiH”. Il governo della RS ammette pero’ che non sono ancora soddisfatte le condizioni per chiudere l’OHR stabilite un anno e mezzo fa dalla comunita’ internazionale ma afferma che questo e’ esclusivamente responsabilita’ dei maggiori partiti politici bosgnacchi che – dicono - rifiutano i possibili compromessi.

Bosnia: la Serbia sostiene fortemente la Republika Srpska
Cosi’ i media serbi commentano le relazioni tra la Serbia e l’entita’ a maggioranza serba della BiH. Il prossimo 25 maggio, l’attuale presidente di turno della Presidenza della BiH, Haris Silajdzic visitera’ Belgrado, ma come ha sottolineato il presidente della Serbia, Boris Tadic, dopo il suo incontro ieri con il premier della RS Milorad Dodik, questa visita sara’ del tutto inufficiale.
Tadic ha rilevato che la riunione con il rappresentante bosgnacco sara’ la continuazione delle attivita’ politiche della Serbia nella regione. Anche se il premier della RS Dodik prima del suo incontro con Tadic ha detto che la RS considera la recente dichiarazione di Istanbul invalida perche’ firmata da Silajdzic a nome della BiH senza precedenti consultazioni con gli altri due membri della Presidenza tripartita, Tadic afferma che questo tema non e’ stato oggetto di discussione e ha precisato che “non abbiamo sempre stesse opinioni relative a tutte le questioni perche’ Dodik ha le sue competenze nella RS, e io le mie in Serbia. Ma la Serbia appoggia sempre fortemente la RS” ha detto Tadic.
Quanto alle parole del premier della RS, e’ stato concordato che il prossimo 8 giugno a Banja Luka, capoluogo della RS, si svolgera’ la riunione del Consiglio per l’attuazione dell’accordo sulle relazioni speciali e parallele tra la RS e la Serbia. Si e’ parlato inoltre della cooperazione in cinque settori energetici e di altri questioni economiche. Con il presidente Boris Tadic – ha aggiunto Dodik – si e’ parlato anche della prossima riunione ministeriale di Sarajevo. Dodik ha detto che l’annunciata partecipazione anche della Turchia, Russia e Stati Uniti oltre all’Ue e i Paesi della regione, significa che questo summit riceve nuove dimensioni. Dodik si aspetta che a questa riunione sara’ annunciata l’abolizione dei visti per i cittadini della BiH e ha concluso che sia la BiH che la Serbia attendono di diventare presto parte dell’Ue.

4 commenti:

  1. Se l'Alto Rappresentante esercitasse davvero i propri poteri il signor Dodik avrebbe già ricevuto molte sculacciate.
    Purtropo non è così.

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  2. mai avrei pensato di trovare nei balkani piu' democrazia che in italia !

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  3. Potremmo fare dell'Italia un protettorato internazionale.

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  4. purtroppo stanno distruggendo l'italia senza chiedere il nostro parere !
    potremmo fare tante cose buone e invece ci ritroveremo noi onesti in carcere a raccontarci :
    - ma tu perchè sei qui ?
    - ah io ho criticato il governo
    - e pure io.. uguale !!!
    ah! ah! io vorrei stare in cella con te roby..

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