Segnalo due interessanti articoli che fanno il punto sulla situazione politico-diplomatica della questione del Kosovo e propongono delle riflessioni e delle indicazioni per ragionare intorno al futuro possibile di tutta la regione balcanica.
Il primo è un articolo di Ian Bancroft pubblicato dal Guardian intitolato EU divisions over Kosovo get deeper. Ian Bancroft è co-fondatore di TransConflict, un'organizzazione che si occupa di progetti di trasformazione dei conflitti in tutti i Balcani occidentali.
Il secondo articolo è di Pietro Paolo Proto, esperto di cooperazione internazionale che ha lavorato per il ministero degli Esteri e per il Centro Studi di Politica Internazionale, è intitolato La tormentata strada del Kosovo verso l’Ue ed è disponibile sulla rivista on-line AffarInternazionali.
Ringrazio Beppe per avermeli segnalati attraverso il suo blog.
un commento sul nostro blog
RispondiEliminala comunità internazionale si accontenta sempre di alcuni fatti di impatto mediatico per dire che la situazione è risolta... non ci volevano dei grandi osservatori politici per capire che in kosovo non è tutto risolto.. mi ricorda la stessa situazione che si è vissuta in questi anni a Mostar, dove, per la comunità internazionale, la ricostruzione del ponte significava aver riunito la città e aver risolto tutto... le cronache locali più delle belle dichiarazioni internazionali ci dicono come stanno le cose, a Mostar, come in Kosovo
Non per fare sempre il bastian contrario, ma nessuno mi pare abbia mai detto che in Kosovo è tutto risolto. Il problema però è che c'è chi pare veda sempre e solo i problemi e i lati negativi per disegnare scenari pessimistici e chi segnala anche le cose buone che pure esistono e si sforza, sul campo e fuori, per far leva su quest per costruire un futuro possibile.
RispondiEliminaSarebbe interessante andare a rileggere cosa scrivevano tanti osservatori e analisti che alla vigilia della dichiarazione di indipendenza facevano la più fosche previsioni sulle conseguenze (qualcuno arrivò a ipotizzare addirittura la secessione della Corsica): nemmeno uno di quelle ipotesi si è realizzata, per fortuna.
Guardare solo la metà piena del bicchiere può portare a far dimenticare che l'altra metà è ancora da riempire. Ma guardare sempre unicamente la parte vuota fa dimenticare che metà strada è già stata fatta.
effettivamente mi sono scordata di dire che su balkan abbiamo iniziato un discorso ( un po' convulso!) da quando la russa è apparso in tv dicendo che il kosovo è un paradiso e che sposterà le truppe in afganistan
RispondiEliminain realtà quello era stato un comando americano, quindi o la russa o non la russa, da che mondo è mando, se l'america comanda il mondo obbedisce, ma dire che il kosovo è tutto a posto e possiamo togliere i militari è esagerato
infatti si sono scatenati i monaci a difesa delle chiese ortodosse, mentre le enclavi serbe hanno poco da scatenarsi perchè sono già zombi viventi
eppure c'è chi continua a dire che va tutto bene..
anzi.. è riapparso alberto samopravo , dopo 4 mesi di assenza che ci aveva preoccupati tutti, per dire che non sa' più cosa scrivere !!!!!
e io che mi sà che apriro' l'ottavo blog..
ci mancano spazi balkanici e c'è chi non sà più cosa dire !!!!!
ops..
RispondiEliminada che mondo è mondo !