giovedì 25 febbraio 2010

L'INTEGRAZIONE EUROPEA DEI BALCANI - 2

Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per lo Speciale di Passaggio a Sud Est andato in onda mercoledì 24 febbraio a Radio Radicale e dedicato al processo di integrazione europea dei Balcani occidentali.

Croazia
Giovedi’ scorso, il COREPER, la Commissione di rappresentanti permanenti dell’Ue ha deciso di sbloccare il delicatissimo capitolo Giustizia e diritti fondamentali (23) del processo negoziale della Croazia con l’Ue e ha invitato Zagabria a presentare la posizione relativa a questo capitolo dando anche il segnale verde per l’apertura di due altri capitoli – Ambiente e Pesca. L’Olanda, ultimo tra i Paesi membri che poneva il veto sull’apertura del capitolo Giustizia, settimana scorsa aveva tolto formalmente le sue riserve. Fino alla prossima conferenza di adesione intergoverantiva, in programma il prossimo aprile, la Croazia dovrebbe mandare le sue posizioni negoziali su questo capitolo che e’ gia’ pronto dopodiche’ l’Ue inizia con l’elaborazione della propria posizione. Per quanto riguarda i capitoli Pesca e Ambiente, la Slovenia – altro paese che bloccava il processo negoziale della Croazia su questi due capitoli – ha tolto anch’essa le sue riserve. Il premier sloveno Borut Pahor ha dichiarato che Ljubljana ha deciso di sbloccare i capitoli Pesca e Ambiente dopo negoziati faticosi che sono durati due mesi e che hanno assicurato gli interessi nazionali sloveni. Va sottolineato che Ljubljana ha acconsentito l’apertura di questi capitoli “in base alle garanzie da parte della Croazia che Zagabria non attuera’ la sua legge sulla Zona di protezione ecologica e di pesca (ZERP) nell’Adriatico finche’ la corte di arbitrato non approvera’ la decisione sul confine marittimo e terrestre” ha detto Pahor. Il premier sloveno ha aggiunto che per sbloccare i due capitoli del processo di negoziati croati in questione, e’ stata necessaria molta agevolezza diplomatica e che le cose ora sono risolte. Ha rilevato che questo va a favore sia della Slovenia che dell’Ue ma anche della Croazia i cui negoziati adesso sono accelerati.
Il neocommissario europeo per l’Allargamento e la politica dei vicini, Stefan Fuele ha dichiarato a Zagabria giovedi’ scorso, dopo l’incontro con la premier croata Jadranka Kosor che la conclusione dei negoziati croati con l’Ue entro quest’anno e’ un obiettivo raggiungibile. “Esiste un piano ambizioso e ci sono ancora questioni importanti e sensibili che bisogna risolvere. Il Governo e’ dedicato a realizzare questo piano e esiste un definitivo impegno di questa Commissione” ha detto Fuele. In riferimento al capitolo Giustizia e Diritti fondamentali che per lungo tempo alcuni paesi dell’Ue tenevano bloccati, Fuele ha sottolineato che per quanto riguarda questa tematica non sono importanti soltanto le parole “ma anche l’impegno” della Croazia. Rivolgendosi ai giornalisti prima dell’incontro con il nuovo presidente croato Ivo Josipovic a fine della cerimonia dell’inaugurazione, Stefan Fuele ha detto che tramettera’ gli auguri a Josipovic da parte del presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso che presto incontrera’ il nuovo presidente croato. Infatti, e’ previsto il primo viaggio di Josipovic all’estero, proprio a Bruxelles, in callendario il prossimo 4 e 5 marzo. Alla domanda dei giornalisti croati se sara’ un commissario duro come lo e’ stato Olli Rehn, il suo predecessore, Fuele ha risposto che sara’ un amico aperto e onesto ma anche duro se necessario.
In una lunga intervista alla TV di stato croata, il neocommissario europeo ha sottolineato l’importanza della soluzione del problema corruzione. Fuele ha salutato le mosse concrete del governo di Jadranka Kosor nella lotta alla corruzzione come un contributo positivo all’atmosfera nella societa’ croata. Ha sottolineato che sono aperti molti casi contro ex alti funzionari. “Un buon esempio a tutti i cittadini della Croazia che dimostra serieta’ del Governo e che non ci sono tabu’ nella lotta contro la corruzione” ha detto Fuele. Ha aggiunto che un certo numero di politici, probabilmente con ragione, hanno fatto sapere chiaramente che senza la nuova cornice, senza il nuovo accordo istituzionale sul governamento dell’Ue non si possono accogliere nuovi stati membri. “Accettando l’Accordo di Lisbona penso che abbiamo tolto questo ostacolo. Non sono certo se vi e’ anche scomparso lo scetticismo di alcuni Paesi membri. In questo senso, ci dobbiamo lavorare intensamente, non soltanto nell’Ue. Con la presidente del Governo abbiamo parlato anche del sostegno dell’opinione pubblica croata all’ingresso della Croazia nell’Ue. Sarebbe difficile convincere i cittadini dell’Ue se il livello di sostegno all’adesione in Croazia sia relativamente basso” ha detto il commissario europeo. Fuele ritiene che ne’ lui ne’ la Commissione Europea non devono limitare i paesi candidati con le date. “I Paesi dovrebbero stabilirle autonomamente con le loro ambizioni poiche’ devono soddisfare i loro compiti. Io sono qui per aiutarli. Ne abbiamo parlato anche in Croazia” ha detto Fuele. “L’allargamento non e’ soltanto un tema di discussione. Esso deve portare anche risultati concreti” ha sottolineato l’eurocommissario per l’Allargamento.

Serbia
La Repubblica Ceca sosterra’ la candidatura della Serbia alla piena adesione nell’Ue e si impegnera’ affinche sia accelerato l’accoglimento della sua richiesta, hanno promesso lunedi’ le autorita’ ceche alla delegazione della Commissione per la politica estera del Parlamento serbo. Una delegazione di parlametari serbi guidata dal presidente della Commissione, Dragoljub Micunovic ha incontrato a Praga i colleghi della Commissione per gli affari esteri della Camera di deputati del Parlamento ceco, il vicempresidente della Camera bassa, Lubomir Zaoralek e il vicepresidente del Senato Petar Pithartom, nonche’ i funzionari del governo e del ministero degli esteri della Repubblica Ceca. “La Repubblica Ceca si impegnera’ a velocizzare l’intero processo della candidatura della Serbia e fara’ di tutto per convincere anche gli altri nell’Ue affinche’ questo processo iniziasse al piu’ presto. La Repubblica Ceca – ha precisato Micunovic – ci offrira’ anche tutta la sua esperienza che aveva ottenuto durante il processo di integrazione all’Ue, vi sara’ uno scambio di esperti e diversi seminari”. Il parlamento Ceco ha accettato l’iniziativa del parlamento serbo di firmare un protocollo di collaborazione nonche’ la proposta di aumentare le borse di studio per gli studenti.
Sempre in connessione con le prospettive europee dei Balcani occidentali, il capo della diplomazia slovena, Samuel Žbogar ha dichiarato lunedi’ a Bruxelles che il presidente serbo Boris Tadić ha promesso di venire alla conferenza dei leader dell’Ue e dei capi di stato dei Balcani occidentali, prevista per il prossimo mese in Slovenia.
Žbogar ne ha pralato con il commissario all’allargamento Stefan Fuele alla riunione dei ministri degli esteri dell’Ue aggiungendo che e’ prevista anche la partecipazione del presidente kosovaro Fatmir Sejdiu a questa conferenza. Al vertice Eu-Balcani Occidentali che sta’ preparando la Slovenia – secondo le parole di Žbogar - sono invitati anche Hermann van Rompej, presidente del Consiglio europeo e Jose Luis Zapatero, premier della presidenza spagnola all’Ue. A causa degli impegni, alla conferenza non potra’ partecipare l’alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue Catherine Ashton. Il ministro degli esteri sloveno ha spiegato che l’obbiettivo di questo importante appuntamento e’ di elaborare una dichiarazione congiunta che verrebbe firmata dai leader dei Paesi dei Balcani occidentali in cui esprimerebbero la loro posizione e illustrerebbero la situazione in cui si trovano nonche’ “le loro aspirazioni e i loro impegni per attuare le riforme e realizzare una comune collaborazione”. “Questo sarebbe il messaggio dei leader dei Balcani occidentali all’Ue in vista della riunione che la Spagna sta’ preparando per il prossimo giugno” ha precisato Žbogar. La riunione dei capi di stato e di governo dei Balcani occidentali e dell’Ue a giugno dovrebbe svolgersi a Sarajevo, a dieci anni dopo la riunione di questo tipo che si era svolta a Zagabria.
Žbogar ha sottolineato quindi che il presidente serbo Boris Tadić ha promesso al premier sloveno Borut Pahor la sua partecipazione alla conferenza di marzo che si svolgera’ in Slovenia. Va ricordato qui che il capo dello stato serbo ha rinunciato di partecipare all’inaugurazione del neopresidente croato Ivo Josipovic proprio a causa della presenza del Kosovo, Fatmir Sejdiu che ha partecipato alla cerimonia del giuramento insieme a tutti gli altri capi di stato della regione.

Montenegro
Il 2009 e’ stato un anno importante per i Balcani occidentali e per le relazioni dell’Ue con i Paesi della regione. Nel corso del 2009 e’ stato raggiunto un risultato positivo e pratico nella direzione di avvicinamento dei Balcani occidentali all’Ue. Per quanto rigurada il Montenegro, lo scorso anno e’ stato raggiunto un progresso per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti e il processo di riforme e in questo senso Bruxelles ha riconosciuto il fattore di stabilitia’ e l’importanza del Montenegro in quanto partner nella regione. Quest’anno, Podgorica si aspetta ulteriore avanzamento, nonche’ il progresso dei paesi vicini nella stessa direzione, ha detto a Bruxelles il ministro degli esteri del Montenegro, Milan Rocen. “L’importante, non soltanto per il Montenegro ma per tutti noi che viviamo nei Balcani occidentali, e’ il fatto che con l’entrata in vigore dell’Accordo di Lisbona non venga piu’ messa in questione la politica dell’allargamento dell’Ue. Questo offre grande speranza e incorraggiamento a tutti noi che nei Balcani occidentali condividiamo obiettivi europei e euroatlantici comuni” ha detto Milan Rocen.
Da Podgorica arriva il messaggio che dal processo di eurointegrazione hanno imparato finora che tutto dipende da loro stessi, a partire dal rispetto delle procedure, delle norme e degli obblighi e che sulla via europea non ci sono scorciatoie. Il Montenegro, secondo le parole del suo ministro degli esteri, non e’ per questo appesantito da scadenze bensi’ dagli obblighi e compiti che conducono verso l’obiettivo finale che e’ l’ingresso nell’Ue.

Bosnia Erzegovina
Notizie poco incorraggianti arrivano invece dalla Bosnia Erzegovina. La BiH ha perso l'occasione di raggiungere gli altri paesi dei Balcani occidentali che si sforzano a diventare prossimi membri dell'Ue, afferma l'Alto rappresentante per la BiH, Valentin Inzko il cui mandato, secondo la decisione del Consiglio ministeriale Ue, e' stato riconfermato fino al prossimo 31 agosto. Inzko ritiene che le prossime elezioni politiche che si svolgeranno in ottobre in BiH sono molto importanti per il cammino europeo del Paese. «Nei prossimi quattro anni i quali, visto a lungo termine, saranno cruciali per la via verso l'Ue, la BiH necessita di leader politici che metteranno gli interessi dei cittadini della BiH al di sopra degli interessi personali e che avranno sufficente corraggio di prendere decisioni difficili e soluzioni di compromesso» ha detto Inzko in una itervista al quotidiano di Sarajevo 'Oslobodjenje'. L'Alto rappresentante per la BiH non e' ottimista quando si tratta di un progresso vicino nell'adempimento dei cinque obiettivi e delle due condizioni poste dal Comitato amministrativo del Consiglio per l'attuazione di pace in BiH. «Nei giorni scorsi ho avuto incontri con tutti i leader politici non ho sentito da loro nessuna proposta positiva ne' ho notato che le loro posizioni si sono riavvicinate» ha spiegato il diplomatico austriaco. Inzko ha ribadito che soluzioni imposte relative al patrimonio statale non ci saranno. «L'accordo deve essere raggiunto dal Consiglio di ministri della BiH, dai governi di entrambi entita' e del distretto di Brcko. Questo adesso e' il lavoro che loro devono compiere» ha sottolineato Valentin Inzko.

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