giovedì 17 gennaio 2013

SOUTH STREAM: C'E' ANCHE LA CROAZIA

E alla fine anche la Croazia avrà la sua fettina di South Stream. Contrariamente a quanto era parso due mesi fa, tanto da spingere il presidente Josipovic a domandarsi pubblicamente “Dove abbiamo sbagliato”, Il colosso russo Gazprom e l'azienda croata del gas Plinacro hanno infatti siglato a Zagabria l'accordo per estendere anche al territorio croato il tragitto della nuova pipeline lunga quasi 2400 km. Figlia di una joint venture Gazprom-Eni, estesa poi alla francese Edf e alla tedesca Wintershall, l'opera trasferirà il gas russo in Europa occidentale, attraverso il Mar nero e i Balcani occidentali, tagliando fuori l'Ucraina.

La Croazia produce il 70% del suo fabbisogno di gas e fino al 2010 ha acquistato la restante pare dalla Russia per poi rivolgersi in seguito ad Austria e Italia. Evidentemente però Zagabria non voleva rimanere tagliata fuori da un progetto di tale portata economica e politica e ha insistito nelle trattative ottenendo alla fine che al tragitto originale venga aggiunta la connessione verso il proprio territorio. La connessione "aumenterà la sicurezza delle forniture di gas", ha detto il capo di Plinacro, Mladen Antunovic, in una conferenza stampa congiunta con il vicepresidente di Gazprom, Alexander Medvedev, che ha assicurato che "South Stream è una delle priorità della nostra cooperazione con la Croazia".

In base all'accordo raggiunto le due aziende costituiranno entro luglio prossimo una joint venture con lo scopo di realizzare il tratto croato del gasdotto per un costo di circa 60 milioni di euro. I lavori di realizzazione del gasdotto sono stati inaugurati lo scorso dicembre, mentre quelli per il tratto croato partiranno a luglio 2015 per concludersi entro il dicembre successivo. Lungo circa 100 km, il tratto croato avrà una capacità annua di circa 2,7 milioni di metri cubi di gas l'anno, a fronte dei 63 complessivi dell'intera infrastruttura.


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