giovedì 10 gennaio 2013

IL NATALE ORTODOSSO IN SERBIA NEL SEGNO DEL KOSOVO E DELL'INTEGRAZIONE EUROPEA

di Marina Szikora, corrispondente di Radio Radicale
In Serbia gli analisti commentano con moderato ottimismo gli annunci che quest'anno ci sara' il lungamente atteso inizio dei negoziati di adesione all'Ue, ma indicano che mantenere buoni rapporti con l'Unione e' molto importante anche per lo sviluppo economico del Paese.

L'ex direttrice dell'ufficio governativo per le integrazioni europee, Tanja Miščević ritiene che ci siano le condizioni per il progresso e che nonostante tutti i problemi relativi all'introduzione degli standard europei, l'armonizzazione delle leggi e la loro implementazione, e' stato raggiunto il necessario progresso. Secondo Miščević, adesso, ad un tale livello e' arrivato il tempo per i negoziati di adesione. Secondo la sua opinione ci sono anche le condizioni politiche poiche' tutte le grandi questioni che avevano ostacolato il processo delle integrazioni europee hanno raggiunto una buona rotta. La condizione chiave di qualsiasi prossimo passo in questa direzione e' la questione Kosovo. Dalla Serbia si aspetta di attuare tutto quello che finora e' stato accordato, innanzitutto l'accordo sul comune governamento dei confini amministrativi. In piu', nell'anno nuovo all'ordine del giorno vi e' la questione delle istituzioni serbe al nord del Kosovo, una questione che irrita particolarmente, secondo le informazioni e dichiarazioni, la Germania. Secondo l'ex ambasciatore serbo in Germania, Ognjen Pribičević, e' difficile prevedere cosa generalmente accadra' in Serbia, avendo presente la grave situazione economica ed il fatto che ci saranno pressioni dovute alle richieste di aiuti finanziari dall'estero. Quando questo si collega con il problema Kosovo e le integrazioni europee, e' dell'opinione Pribičević, nessuno osa prevedere quello che accadra'.

Secondo l'economista Vladimir Gligorov l'avvicinamento all'Unione non e' la condizione per la sopravvivenza della Serbia ma e' decisivo per lo sviluppo economico e sociale. Aggiunge che la Serbia nei precedenti 20 anni aveva gia' sperimentato lo scenario della sopravvivenza fuori dall'integrazione nell'Ue. E' bene, precisa questo esperto, che la Serbia sia integrata il piu' possibile nel suo ambiente economico in cui dominante e' proprio l'Ue, un mercato enorme, il piu' grande al mondo che anche se ha dei problemi, questo mercato, in quanto libero e comune, sara' quello che si manterra'. L'ex ambasciatore serbo, Ognjen Pribičević ricorda che se la Serbia ha deciso il suo avvicinamento all'Europa, allora deve adempiere le condizioni chiave entro la primavera ma ha anche avvertito che la questione dell'allargamento e' impopolare in Germania e quindi non e' reale che la Germania sia pronta ad attivarsi oppure di dare qualche tipo di sostegno nel processo delle integrazioni europee. Ricordiamolo, il prossimo marzo la Serbia dovrebbe ritrovarsi all'ordine del giorno della riunione dei ministri Ue i quali valuteranno se sia arrivato il tempo per dare il segnale verde a Belgrado per proseguire con le eurointegrazioni. Fino ad allora pero' il Parlamento serbo dovrebbe approvare la risoluzione sul Kosovo, mentre la ripresa del dialogo tra i due premier, Ivica Dačić e Hashim Thaci e' prevista per il prossimo 17 gennaio.

Recentemente, ai primi dell'anno, il premier serbo Ivica Dačić ha affermato che la piattaforma sul Kosovo di per se non risolvera' il problema se i negoziati con Priština non continueranno. Dačić ha detto che i negoziati andranno per il loro cammino poiche' non ci sono alternative. Ha precisato che il dialogo con gli albanesi del Kosovo, nonostante tutto, deve continuare affinche' si possa arrivare ad una soluzione sostenibile invece di stabilire obiettivi che non sono realizzabili. Dačić ha ribadito che per tal motivo, la risoluzione sul Kosovo non comportera' l'interruzione del dialogo. Secondo il premier della Serbia, il divieto al presidente Tomislav Nikolić di visitare il Kosovo per il Natale ortodosso non e' stata una buona mossa poiche' non contribuisce al rilassamento delle relazioni tra Priština e Belgrado ma nonostante questo il dialogo deve continuare. Rivolgendosi ai giornalisti, Dačić ha detto che il divieto a Nikolić di recarsi in Kosovo per Natale e' un atto illecito delle autorita' di Priština e questo conferma la differenza tra i principi e la vita sul terreno che la Serbia deve accettare per arrivare ad una soluzione sostenibile in Kosovo.

In occasione del Natale ortodosso, il presidente della Serbia Tomislav Nikolić nel suo augurio ai cittadini della Serbia ha rilevato che la Serbia nel 2013 si dedichera' alla riconciliazione e ha sottolineato che il suo piu' caro obbilgo e' quello di mandare gli auguri natalizi ai cristiani, sia quelli secondo il calendario giuliano che quello gregoriano. Nikolić ha ricordato che quest'anno la Serbia ospitera' la cerimonia dell'anniversario di 1700 anni dell'Editto di Milano e l'ordinamento dell'imperatore Costantino con il quale il cristianesimo e' finalmente diventato una religione e sono state concesse liberta' religiose che precedentemente erano state negate, con uccisioni dei credenti e incendi dei santuari. Nikolić ha rilevato che anche la Serbia ha bisogno di molta piu' pace e buona vita nonche' di un governo che soddisfera' quello di cui i cittadini necessitano di piu'.

Gli Stati Uniti, da parte loro, sono detti delusi perche' e' mancato l'accordo che poteva facilitare la visita del presidente serbo Tomislav Nikolić in Kosovo per festeggiare il Natale ortodosso. Cosi' un rappresentante dell'amministrazione americana al corrispondente dell'agenzia serba Tanjug a Washington. Il rappresentent americano ha aggiunto che gli Stati Uniti gia' da tempo appoggiano la normalizzazione del processo che potrebbe acconsentire le visite dei vertici dello stato di entrambi i paesi. "Invitiamo le due parti ad affrontare in modo costruttivo questo problema e di trovare la soluzione nello spirito di collaborazione che si sta sviluppando nel dialogo sotto il patroncinio dell'Ue" ha detto il funzionario dello State department. Il presidente Nikolić ha dichiarato che voleva passare il Natale laddove e' piu' diffiicile – in Kosovo ma la comunita' europea non ha passato l'esame e questo sara' la base dei prossimi negoziati. Nikolić ha detto che non chiedera' mai piu' il premesso per andare in Kosovo poiche' nessuno glielo dara'.

Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata diPassaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale


Nessun commento:

Posta un commento