giovedì 10 gennaio 2013

LA CROAZIA ALLE PORTE DELL'UE

di Marina Szikora, corrispondente di Radio Radicale
Il tema dell'anno per la Croazia, l'ingresso nell'Ue previsto per il prossimo 1 luglio, non sara' sicuramente soltanto un tema di particolare interesse, bensi' uno degli eventi che sicuramente segnera' l'anno che abbiamo appena iniziato. Il vicepresidente del governo croato, incaricato per la politica interna, estera ed europea, Neven Mimica, gia' ministro delle integrazioni europee ha dichiarato che siamo giunti definitivamente alle porte dell'Ue che non sono chiuse. Secondo la sua opinione esistono diverse ragioni per credere che la Slovenia ratifichera' l'accordo di adesione croato affinche' il Paese possa aderire come previsto il primo luglio di quest'anno. "Abbiamo ancora tempo, non molto, ma ce l'abbiamo, per poter argomentare fin in fondo tutto quello che e' legato alla conclusione del processo di ratifica in Slovenia. Vale a dire argomentare sia bilateralmente che nella cornice europea che la Croazia ha fatto praticamente tutto il necessario e che gli argomenti che forse potrebbero essere contro la ratifica in Slovenia non esistono", ha sottolineato Mimica.

Il vicepresidente del governo croato ha ricordato che sono ancora sette gli stati membri dell'Ue che devono ratificare l'accordo croato, ma ha rilevato che la Slovenia e' appunto il paese che ha le richieste piu' ferme e piu' concrete, ovvero i meccanismi piu' concreti con i quali potrebbe influenzare la dinamica e il processo dell'accordo di adesione croato nonostante gli argomenti e le ragioni non siano collegati con il contenuto della legislazione europea e gli obblighi che la Croazia ha accettato nel suo accordo di adesione. Ricordando il cammino della Croazia verso l'Ue, Mimica ha detto che molto e' accaduto diversamente da quello che avevamo pianificato ma ha aggiunto che oggi siamo arrivati decisamente davanti alle porte europee. In una intervista alla radio statale croata, Mimica ha avvertito i cittadini della Croazia che quest'anno sara' difficile poiche' toccheremo il fondo ed i punti piu' bassi del crollo economico ma sara' anche un anno in cui i cittadini potranno sentire che, dopo aver toccato il fondo, vi e' anche l'innalzamento e un miglioramento della situazione.

Con il titolo "La Croazia offre aiuto per i negoziati" le agenzie serbe fanno riferimento alle dichiarazioni della vicepremier e ministro degli affari esteri ed europei croata Vesna Pusić. La ministro Pusić ha valutato che l'ingresso della Croazia nell'Ue avra' un effetto di stabilizzazione sui paesi della regione, vale a dire dell'Europa sudorientale. Per il bollettino Europlus, edito dalla Direzione per le integrazioni europee della Bosnia Erzegovina, Pusić ha detto che tutti i paesi della regione dovrebbero tener conto dei pregi che porta l'adesione all'Ue. "Alla fine non e' importante quanto duri il processo di adesione bensi' quale trasformazione viene attuata nella societa'. Tutti i paesi della regione hanno davanti a se il futuro europeo, sta a loro ad accettarlo ed utilizzarlo", ha valutato Vesna Pusić. La capo della diplomazia croata ha spiegato che la Croazia attraverso il Centro di eccellenza, grazie al quale trasmette le esperienze e le conoscenze nel processo di allargamento, puo' offrire una specie di manuale per i Paesi della regione relativo alle esperienze del processo negoziale con l'Ue: "Siccome abbiamo un prodotto che non ha nessuno, crediamo che sia molto importante condividerlo con i paesi della regione poiche' e' nel nostro piu' profondo interesse nazionale e statale avere una regione stabile e prospera". La ministro croata ha ricordato che nel processo dei negoziati con l'Ue alla Croazia si e' richiesto piu' che a qualsiasi altro paese aderente all'Ue, incluso il capitolo sulla giustizia, che pero' e' stato molto utile per la Croazia.

Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale


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