venerdì 18 gennaio 2013

MINACCE A GIACOMO SCOTTI

Giacomo Scotti (Foto Nicola Tiezzi)
Il portale ultranazionalista croato Hrvatski List ha pubblicato un articolo che contiene accuse gratuite e minacce contro il giornalista, scrittore e saggista Giacomo Scotti, definito un “bastardo italo-serbo” per le sue posizioni sull'operazione militare “Tempesta” con cui la Croazia nel 1995 riprese il controllo della Krajina spingendo all'esodo i serbi della regione che aveva dichiarato la secessione dalla Croazia al momento dell'indipendenza. Lo scritto, firmato da tale Joško Čelan, si chiude con la richiesta che qualcuno si occupi di “saldare il conto” con lo scrittore accusato falsamente di “odiare” il popolo croato. Il pezzo è stato scritto dopo l'assoluzione definitiva dei generali Ante Gotovina e Mladen Markac da parte del Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia.

Scotti è autore di saggi etnografici e storici oltre a romanzi, racconti, poesie e racconti per bambini. Nato nel 1928 a Saviano, nei pressi di Napoli, dopo essere emigrato nel 1947 in Istria, appena ceduta dall'Italia all'allora Jugoslavia, dal 1986 vive e lavora tra Italia e Croazia. È membro del Pen Club croato, dell'Associazione degli scrittori croati e dell'Associazione degli scrittori italiani. Per la sua produzione letteraria ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi in Croazia, in Italia e in vari altri paesi. Nel 2006 il comune di Monfalcone gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

Molto attivo nei movimenti pacifisti europei è stato in passato fervente comunista e sostenitore di Tito. Ciò non gli ha impedito, nel 1991, di pubblicare “Goli Otok. Ritorno dall'Isola Calva”, opera che per la prima volta ufficialmente raccontava dell'isola dalmata che per anni fece da campo di concentramento e carcere politico per i "nemici del socialismo jugoslavo". E' stato spesso accusato di revisionismo e negazionismo per le sue posizioni sulla vicenda delle Foibe che non considera un'operazione di pulizia etnica quanto piuttosto una vendetta legata ai crimini di guerra fascisti.

In questo caso, comunque, non è in discussione l'opera di Scotti e le sue posizioni politiche e storiografiche, ma la stessa possibilità che egli, come chiunque altro, possa continuare a esprimerle senza subire minacce e senza intimidazioni. La libertà di espressione e di parola è una delle poche cose sacre in una società laica e liberale. Ogni sua limitazione, da qualunque parte provenga, è semplicemente inammissibile. Tutta la mia solidarietà a Giacomo Scotti.


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