giovedì 24 gennaio 2013

POSITIVO IL NUOVO ROUND DI COLLOQUI TRA BELGRADO E PRIŠTINA

Dacic e Thaci hanno aperto il “capitolo” sullo status dei serbi del Kosovo

 Hashim Thaci, Carherine Ashton e Ivica Dacic
Esito positivo e incoraggiante per il quarto round di colloqui a Bruxelles tra il premier serbo Ivica Dacic e quello kosovaro Hashim Thaci, alla presenza dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton. Una cena di lavoro a tre durata oltre cinque ore, conclusasi con un accordo provvisorio sulla distribuzione delle tasse doganali, che fa seguito all'intesa raggiunta a dicembre per la gestione congiunta dei valichi di confine, e soprattutto con la decisione di avviare la discussione sulla delicata questione dell'autonomia delle comunità serbe del Kosovo che non riconoscono l'autorità di Pristina.
La questione dell'autonomia per i serbi del Kosovo è contenuta nella risoluzione approvata di recente dal parlamento di Belgrado. La Serbia, pur senza riconoscere l'indipendenza dichiarata unilateralmente dagli albanesi nel 2008, sarebbe pronta a rinunciare a rivendicazioni territoriali in Kosovo, in cambio di un ampia autonomia per i serbi. “La via per una soluzione è aperta” ha detto Dacic dopo l'incontro, mentre Thaci si è definito “più ottimista che in passato”. I due premier hanno concordato di tornare a vedersi il mese prossimo.
Dunque, per quanto difficile e sofferto, il dialogo tra Serbia e Kosovo, mediato da Bruxelles, sembra iniziare a dare risultati concreti, tanto sul piano della normalizzazione dei rapporti bilaterali, quanto su quello dell'avanzamento del processo di integrazione europea di Pristina e, in particolare, di Belgrado. E' importante, soprattutto, che sia stato avviato il confronto sullo status della minoranza serba in Kosovo. Per la prima volta, pur mantenendo il rifiuto di riconoscere l'indipendenza, la Serbia sembra disponibile a rinunciare a rivendicazioni territoriali nei confronti di quella che continua a considerare – anche sulla base della risoluzione 1244 dell'Onu – una sua provincia.

Qui di seguito la trascrizione della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andato in onda oggi a Radio Radicale.

A Bruxelles, settimana scorsa, si e' proseguito con l'incontro tra il premier serbo e quello kosovaro sotto il patrocinio della capo della diplomazia europea Catherine Ashton. L'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza ha incontrato i due premier anche separatamente. Cosi' una cena di lavoro di cinque ore tra Ashton e il premier serbo Ivica Dačić. Il risultato di questo incontro e' stato l'accordo che i soldi che provengono dal pagamento doganale ai confini amministrativi andranno in un fondo speciale per lo sviluppo dei comuni al nord del Kosovo che verra' formato in modo tripartito, sotto l'egida dell'Ue, ha spiegato Dačić.
Il premier serbo ha precisato che il quarto round di colloqui e' stato un dialogo aperto e che "per la prima volta in modo serio si e' trattata la questione delle istituzioni parallele e il rapporto speciale verso il popolo serbo che vive in Kosovo". "Si e' parlato di come arrivare alle istituzioni che sono comuni e accettabili sia per Priština che per i serbi kosovari" ha illustrato Dačić e ha aggiunto che l'altro tema, strettamente collegato a questo, e' stata la peculiarita' della comunita' serba in Kosovo. "Ognuno di noi ha illustrato qualcosa di suo a questo proposito. Non si puo' pretendere che la questione sia risolta in una serata, si tratta di questioni fondamentali", ha rilevato il premier serbo. Dačić ha sottolineato che e' importante raggiungere un avanzamento nel dialogo e si e' detto ottimista quando si tratta delle aspettative che la Serbia fino all'inizio del prossimo luglio ottenga una data per l'inizio dei negoziati di adesione all'Ue.
Dall'altra parte pero', i media di Priština informano che dopo la riunione il premier Thaci ha comunicato che e' stato raggiunto un accordo sulle tasse doganali che esse verranno pagate secondo le leggi kosovare. Sempre secondo le informazioni dei media kosovari, Thaci avrebbe dichiarato che si e' parlato dell'eliminazione delle istituzioni parallele al nord del Kosovo e che ai "serbi al nord verra' data l'occasione di eleggere i loro rappresentanti legittimi nelle istituzioni locali". Dall'ufficio di Catherine Ashton e' stato invece rilasciato un comunicato in cui e' stato confermato che i due premier hanno concordato un accordo temporaneo sul pagamento doganale e le tassi ai confini amministrativi. "Abbiamo avuto un dialogo lungo e costruttivo e abbiamo concordato che per ragioni di un dialogo intenso ci ritroveremo a febbraio quando speriamo di raggiungere un avanzamento significativo in base alle conclusioni del Consiglio europeo dello scorso dicembre" conclude il comunicato di Catherine Ashton.
A seguito del dialogo, il premier Dačić ha incontrato sempre a Bruxelles anche il presidente del Consiglio europeo, Hermann van Rompuy il quale ha rilevato che sono indispensabili nuovi passi verso la normalizzazione delle relazioni della Serbia con il Kosovo. Dačić da parte sua ha detto di aspettarsi l'inizio dei negoziati di adesione al piu' presto "poiche' il popolo serbo merita di vivere meglio"."L'Ue soddisfera' gli obblighi verso la Serbia" ha detto Van Rompuy ma ha sottolineato che oltre alle indispensabili riforme sono necessari anche nuovi passi verso la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo. Il presidente del Consiglio europeo ha ricordato che la prossima primavera si esaminera' l'avanzamento nel dialogo tra Belgrado e Priština e successivamente verra' presa la decisione sull'inizio dei negoziati di adesione.
All'emittente serba B92 Dačić ha detto che ognuno puo' interpretare le cose a modo suo ed ha tenuto a precisare che non e' vero che si e' iniziato con lo smantellamento delle istituzioni parallele, bensi' che e' iniziato il colloquio su questo tema. Ha aggiunto che si verra' alla soluzione presentata nella piattaforma serba sul Kosovo. "Non riconosciamo l'indipendenza del Kosovo, ma ci interessa come e' organizzato il popolo serbo, vale a dire come funzionera' la comunita' dei comuni serbi", ha spiegato Dačić.


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