mercoledì 16 gennaio 2013

EX-JUGOSLAVIA: DACIC PROPONE LA COSTITUZIONE DI UN CONSIGLIO DEI PAESI BALCANICI

Il premier serbo Ivica Dacic
Evitiamo “baci, abbracci o insulti a seconda dei nostri legami storici”: siamo “semplicemente pragmatici” per “raggiungere un livello di comunicazione che consenta alle nostre relazioni di non essere come all'era glaciale, nonostante il fatto che non andiamo d'accordo”. Sulla base di argomentazioni di questo tipo il premier serbo, Ivica Dacic, in un'intervista ad Al Jazeera Balkan, propone una nuova forma di cooperazione rafforzata tra i Paesi balcanici riallacciando in qualche modo i legami della federazione che fu fondata dal maresciallo Tito e che vennero spezzati dai conflitti degli anni '90.
Dacic fa notare che oggi “la Bosnia- Erzegovina è certamente più vicina alla Serbia della Lituania, ma ormai un lituano ha più diritti quando viene in Serbia di chi arriva dalla Croazia. Penso che ciò sia ingiusto”. Per questo “sarebbe necessaria la costituzione di un nuovo consiglio dei Paesi balcanici”, ha detto il premier serbo, non senza destare un certo stupore, anche perché nessuno dimentica che proprio lui fu uno dei più stretti collaboratori di Slobodan Milosevic, uno dei principali artefici della sanguinosa disgregazione della Jugoslavia.
Forse proprio per fugare i sospetti ed eventuali accuse di voler risuscitare visioni egemoniche e pan-serbe, Dacic ha spiegato che “non si tratterebbe di una nuova Jugoslavia”, ma di uno strumento per facilitare la collaborazione e i rapporti di buon vicinato, perché “se è vero che i Paesi balcanici non hanno bisogno di amarsi l'un l'altro, dovrebbero però cooperare perché è nel loro migliore interesse reciproco”.



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