venerdì 19 ottobre 2012

LA GRECIA NON USCIRA' DALL'EURO

La prima giornata del Consiglio europeo di Bruxelles, conclusasi alle 3 del mattino, ha prodotto anche una dichiarazione specifica sulla Grecia nella quale i capi di Stato e di governo dell'Eurozona si rallegrano “dei progressi compiuti dalla Grecia e dalla troika in vista del raggiungimento di un accordo sulle politiche a sostegno del programma di aggiustamento”. Le decisioni sulle nuove misure del governo greco e sull'eventuale concessione di due anni in più di tempo per il consolidamento di bilancio, a cui comunque non si fa cenno nel documento, saranno prese alla luce della relazione della troika Ue-Bce- Fmi.

“Accogliamo con favore la determinazione del governo greco a rispettare i suoi impegni e plaudiamo ai notevoli sforzi profusi dal popolo greco”, dicono i leader dell'Eurozona. Tuttavia, l'austerità non è finita: “Ci attendiamo che la Grecia prosegua le riforme di bilancio e strutturali, e incoraggiamo i suoi sforzi volti ad assicurare la rapida attuazione del programma [...] al fine di accrescere la competitività del settore privato, gli investimenti privati e l'efficacia del settore pubblico. Tali condizioni - conclude il documento - consentiranno alla Grecia di realizzare una crescita rinnovata e ne assicureranno il futuro nella zona euro”.

Per il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, con questa dichiarazione “si e' stabilito in modo definitivo che nessuno pensa ne' chiede di escludere la Grecia dall'eurozona ne' di metterla in una posizione in cui si autoescluderebbe” dalla moneta unica. A questo punto, secondo Juncker, “tutte queste discussioni sulla 'Grexit', che sono un insulto ai greci, non sono piu' sul tavolo”. Anche per il presidente francese Francois Hollande “la questione della permanenza della Grecia nell'euro non si dovra' piu' porre”. Hollande riconosce che in Grecia “ci sono stati dei progressi” ed anche se c'e' “qualcosa ancora da chiarire” il processo sta andando nella giusta direzione. Da qui il segnale di fiducia che la Francia, ma anche l'Eurozona con la nota diffusa questa notte, hanno voluto lanciare nei confronti di Atene a fronte “degli sforzi e delle sofferenze” che il popolo greco sta subendo: “Il mio obiettivo e' che, dopo il rapporto della troika, si arrivi a sbloccare i fondi per la Grecia gia' nelle prossime settimane”, ha detto ancora il presidente francese.

Il capo del governo italiano, Mario Monti, ha sottolineato da parte sua proprio la novità dell'apprezzamento espresso dai leader per gli sforzi fatti dalla Grecia e la convinzione con cui è stato riaffermato che Atene non lascerà l'euro: “Non è la prima volta che il Consiglio si occupa della Grecia ma questa volta c'è un bilancio positivo che è stato sottolineato nelle conclusioni del vertice” che riconosce “lo sforzo fatto dal popolo greco su impulso del Governo”. Ma ancor più che nelle conclusioni, secondo Monti è significativo quello che ha detto Junker, secondo cui “al Consiglio europeo si è stabilito in modo definitivo che nessuno pensa né chiede di escludere la Grecia dall'eurozona, né di metterla in una posizione in cui si autoescluda”.

Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha voluto dare il suo contributo a questa atmosfera di letizia e si è detta “molto contenta del fatto che la Grecia sia sul binario giusto”. “C'e' un buon coordinamento tra me e il primo ministro”, ha dichiarato la cancelliera riferendo di essere stata informata dal premier greco Antonis Samaras circa i progressi fatti dal governo di Atene per la “messa in atto di misure necessarie”. E se queste misure saranno ben attuate, ha aggiunto Merkel, la Grecia ha “buone probabilita'” di prosperare nell'eurozona.

Peccato che a questo clima di rinnovata fiducia per la Grecia e al nuovo orizzonte di speranza che, si spera, si aprirà per i suoi cittadini, non potrà partecipare l'uomo di 66 anni morto di infarto ieri ad Atene durante i violenti scontri che hanno accompagnato la manifestazione di piazza nella giornata di sciopero generale contro i nuovi tagli annunciato dal governo per poter ottenere la nuova tranche di aiuti internazionali.


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