giovedì 4 ottobre 2012

IL CASO DELLA LJUBLJANSKA BANKA: CHE COSA VUOLE LA SLOVENIA?


Di Marina Szikora [*]
Il ministro degli Esteri sloveno, Karl Erjavec, a New York in occasione dell' Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha nuovamente espresso i suoi dubbi sulla possibilita' che il caso della Ljubljanska Banka sia risolta a livello di esperti che attualmente cercano la soluzione in merito alla questione aperta che sembra ulteriormente influenzare la posizione slovena relativa all'ingresso della Croazia nell'Ue. Erjavec ha accusato la parte croata di "cambiare continuamente posizione" sulla questione e ha detto di avere l'impressione che i croati non stanno dimostrando molta prontezza affinche' il problema venga risolto. "La ministro croata e' ottimista, ma io no e penso che vada bene avvertirne pubblicamente" ha detto il ministro sloveno riferendosi alla sua collega croata Vesna Pusić. Erjavec ha aggiunto di aspettare adesso l'esito del terzo incontro degli esperti, questa settimana in Slovenia.

Secondo le parole del ministro sloveno, a New York sulla vicenda si sarebbero informati anche altri interlocutori stranieri ai quali Erjavec ha detto che i negoziati non proseguono secondo le aspettative della Slovenia. Alla domanda dei giornalisti, Erjavec ha negato le informazioni mediatiche secondo le quali Bruxelles avrebbe criticato Lubiana perche' sta collegando la questione della Ljubljanska Banka con la ratifica del trattato di adesione della Croazia all'Ue. Secondo il capo della diplomazia slovena si tratterebbe di esagerazioni dei media in Croazia. Secondo Vesna Pusić, al contrario la Croazia ha una posizione assolutamente coerente sul caso della Ljubljanska Banka e sempre a New York, ai margini dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha detto di non capire che cosa sia successo con la Slovenia. Ha ricordato che quest'estate con la parte slovena e' stata concordata la nomina degli esperti finanziari. Zdravko Rogić e France Arhar, gli esperti dei due rispettivi paesi, hanno dunque avuto gia' due incontri mentre il terzo, come annunciato, e' previsto per questa settimana.

"In mezzo a questi colloqui, la Slovenia e il collega Erjavec d'un tratto hanno concluso che non vogliono ascoltare nemmeno il parere del proprio esperto, tanto meno di quello croato, e pongono in maniera ultimativa la condizione della rinuncia a qualsiasi processo collegato con il debito della Ljubljanska Banka", ha spiegato Pusić aggiungendo che in questo momento non si capisce quale sia l'obiettivo e che cosa si vuole ottenere. Secondo il ministro degli Esteri croato e' un po' sotto livello questo tipo di gioco sui propri desideri un giorno si' un giorno no. Pusic ha ribadito che la Croazia e' pronta a risolvere la questione della Ljubljanska Banka sottolineando ancora una volta la posizione che questo problema e la ratifica del trattato di adesione della Croazia all'Ue non sono in nessun modo questioni collegate.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. IL testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 4 ottobre 2012 a Radio Radicale



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