lunedì 1 agosto 2011

TURCHIA: E' DI NUOVO SCONTRO TRA MILITARI E GOVERNO ERDOGAN

Intervista a Marta Ottaviani
Nuovo scontro in Turchia tra militari e governo: venerdì scorso, 29 luglio, si sono dimessi il capo di stato maggiore generale, Isik Kosaner, e i comandanti dell'esercito, Erdal Ceylanoglu, della marina, Esref Ugur Yigit, e dell'aviazione, Hasan Aksay. Il comando delle forze armate è stato assunto ad interim dal capo della gendarmeria, Necdet Ozel.
La decisione - senza precedenti per la Turchia moderna - dipenderebbe dagli arresti, avvenuti nei mesi scorsi, di alti gradi delle forze armate, accusati di fare parte dell'organizzazione segreta Ergenekon, ma il fuoco alle polveri è stato dato dal rifiuto del premier Erdogan di promuovere militari che sono attualmente in carcere in attesa di giudizio.
Il capo del governo ed il presidente della repubblica Gul hanno minimizzato, ma il gesto dei vertici militari, che segna pesantemente l'inizio della nuova legislatura dopo le elezioni vinte largamente da Erdogan, è clamoroso sia perché non era mai successo in precedenza, sia perché erano anni che i militari non lanciavano un messaggio così pesante alla politica. Esso rappresenta l'ennesimo capitolo, forse l'ultimo, del conflitto tra il potere militare e il governo dell'Akp che si trascina da anni. Alla base c'è sempre la vicenda dell'organizzazione segreta Ergenekon, lo "stato profondo", i piani veri o presunti per rovesciare il governo islamico-moderato accusato di voler minare la fondamenta laiche della repubblica kemalista attraverso la riforma dell'attuale costituzione, figlia del golpe militare del 1980, e che, con il referendum dello scorso anno, ha già ridimensionato il potere dei militari.
Intanto, da oggi e fino a giovedì, si riunisce il Consiglio supremo militare, presieduto congiuntamente da Erdogan e Ozel. Nelle prossime ore il governo dovrebbe annunciare i nuovi vertici militari. Sarà molto importante vedere quali saranno i nomi indicati, anche perché, tradizionalmente, è il capo dell'esercito a essere poi nominato capo di stato maggiore generale: i nomi in lizza, a questo proposito, sono quattro, tutti di provata fedeltà laica e kemalista. Altro aspetto da non sottovalutare, è l'importanza economica delle forze armate armate turche, che costituiscono una vera e propria holding imprenditoriale e finanziaria. [RS]

Tutti questi aspetti della questione li trovate nell'intervista per Radio Radicale a Marta Ottaviani (corrispondente dell'agenzia TMNews e collaboratrice della Stampa e dell'Avvenire) che potete ascoltare direttamente qui

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