giovedì 11 agosto 2011

LA BOSNIA SENZA GOVERNO RISCHIA UNA GRAVE CRISI ECONOMICA

Di Marina Szikora [*] - In una intervista al quotidiano di Sarajevo 'Dnevni avaz', l'alto rappresentante per la BiH Valentin Inzko ha affermato che il fatto che la BiH non ha un governo da oltre nove mesi dalle elezioni, ha un impatto negativo sulla situazione economica del paese, poiche', ad esempio, il blocco ha rinviato l'approvazione delle misure che sono la precondizione per ottenere i mezzi del Fondo monetario internazione e dell'Ue. La crisi politica in BiH ha influenzato negativamente al reiting di credito della BiH mentre gli investimenti stranieri diretti mostrano un "calo precipitoso" ha detto Inzko. L' alto rappresentante avverte che basta con la retorica e che i politici devono tornare al loro lavoro affinche' anche questo paese possa tornare a lavorare. Inzko ha indicato che c'e' molta gente in BiH che lotta per l'esistenza. E' dallo scorso ottobre che loro aspettano non soltanto un nuovo governo bensi' un governo capace di incamminare il paese avanti e attuare le necessarie riforme affinche' siano migliorate le loro vite. Inzko si chiede fino a quando possiamo ignorare questa difficile situazione in cui si trova mezzo milione di disoccupati o centinaie migliaia di pensionati cha da mese in mese lottano per la mera esistenza. L'alto rappresentante per la BiH afferma fermamente che bisogna smettere con gli interessi partitici e che e' necessaria una svolta, nuovi lider di partito che metteranno l'interesse dei cittadini al primo posto.

Le ultime dichiarazioni del presidente dell'entita' a maggioranza serba Milorad Dodik relative al fatto che la BiH non e' uno stato, Valentin Inzko ha qualificato come "informazioni false". Il suo mandato, ha ribadito Inzko, e' quello di appoggiare l'Accordo di pace di Dayton ed e' sua intenzione di continuare a farlo. Per complicare ulteriormente la difficile e tesa situazione politica in BiH, giunge l'annuncio del presidente della RS Milorad Dodik relativa all'apertura di una rappresentanza di questa entita' a Sarajevo perche' nella capitale della BiH e presso l'Ufficio dell'alto rappresentante, secondo Dodik, vi siedono i principali violatori dell'Accordo di Dayton. E' chiaro che questa nuova provocazione dell'entita' serba nella Federazione BiH, l'altra entita' a maggioranza musulmano croata e' stata accolta con molta irritazione. Secondo Damir Hadžić, il vicepresidente del Partito socialdemocratico della RS, il partito di opposizione, questo e' solo il proseguimento di una politica che minaccia la BiH. Si tratta di un nuovo gioco politico, afferma Hadžić, che rappresenta una aspra violazione dell'accordo di Dayton e una provocazione verso la politica interna ed internazionale. Secondo il rappresentante del SDP, le forze pro bosgnacche sapranno rispondere ad una tale "dottrina politica". Alija Behmen, sindaco di Sarajevo, ha qualifica Milorad Dodik come una presona "fuori tempo e fuori luogo".

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi e ascoltabile qui

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