giovedì 20 settembre 2012

BOSNIA ERZEGOVINA: SITUAZIONE SEMPRE PIU' CONFUSA IN VISTA DELLE ELEZIONI LOCALI

Di Marina Szikora per Radio Radicale [*]
Il 7 ottobre si vota in Bosnia Erzegovina per le elezioni amministrative. Sulla campagna elettorale in corso è da segnalare l'analisi di Gordan Duhaček, che sul sito di informazione croato tportal afferma che sin dall'inizio e' stato chiaro che queste elezioni saranno ricordate per "dichiarazioni bizarre, spot elettorali senza gusto e manifesti che non sarebbero ideati nemmeno dagli studenti del primo anno di disegno". Sono molti a giudicare che dalla fine della guerra del 1995 la Bosnia Erzegovina non era mai stata in una situazione cosi' caotica come adesso. Nella Federazione di Bosnia Erzegovina, l'entita' a maggioranza croato-bosgnacca, non e' molto chiaro chi veramente stia governando ed e' altrettanto confusa la divisione del potere a livello statale. Il Partito socialdemocratico ha rotto la coalizione con il maggior partito bosgnacco, il Partito dell'azione democratica, ma si e' riunito con l'Hdz, la Comunita' democratica croata, che ancora recentemente cercava con tutte le forze di allontanare dal potere. I socialdemocratici, nello stesso modo, sono freschi dell'accordo di coalizione con il partito dell'oligarca Fahrudin Radončić, noto alle cronache per i suoi stretti contatti con la criminalità organizzata. Cambiamenti di potere si sono avuti anche a livello dei cantoni e in questa situazione caotica i partiti si accusano a vicenda fino davanti alla Corte costituzionale. Come sottolinea il giornalista croato, mentre vengono violate tutte le possibili procedure, non si svolge la concreta attività di governo. Per quanto riguarda l'altra entita', la Republika Srpska a maggioranza serba, la massima autorita' che governa in tutti i sensi e' il presidente Milorad Dodik. Gordan Duhaček conclude su tportal.com che tutti i politici si candidano senza proporre assolutamente soluzioni concrete per i problemi locali e comunali perche' e' chiaro che loro tali soluzioni non ce l'hanno.

A proposito di tutto cio', nel pieno della campagna elettorale, il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha dichiarato che "la soluzione migliore" per uscire dalla crisi in Bosnia Erzegovina e' l'istituzione di una alleanza di "tre repubbliche". Dodik ritiene che i politici croati in Bosnia dovrebbero condurre il popolo al referendum per esprimersi sulla loro posizione nei confronti della occupazione della società da parte dei bosgnacchi. L'unica soluzione, secondo l'opinione di Dodik, e' che i croati rigettino tutte le proposte e articolino chiaramente la loro posizione. Dodik afferma di essere contento perche' i politici croati guidati dall'HDZ e dai suoi leader, Dragan Čović e Božo Ljubić, hanno precisato chiaramente le loro posizioni. Il leader serbo-bosniaco, giudicando la politica bosgnacca inaffidabile e spesso conflittuale, ritiene che la Federazione di Bosnia Erzegovina dovrebbe dividersi a sua volta in due parti dando vita alla cosiddetta "Erzeg Bosna", mentre il resto del Paese si articolerebbe in Bosnia e Republika Srpska. Cosi' si formerebbe una alleanza tripartita a livello statale che avrebbe meno competenze rispetto ad oggi. Secondo Dodik, lo stato comune dovrebbe avere soltanto competenze sulla politica estera, la sicurezza e il commercio internazionale.

In una intervista per l'edizione bosniaca del quotidiano di Zagabria Večernji list, Milorad Dodik afferma che la Bosnia Erzegovina non provoca in lui nessun altro sentimento che il disgusto. Secondo Dodik Sarajevo oggi e' una citta' etnicamente pulita, in cui non ci sono ne' serbi ne' croati. Il giornale scrive che Dodik propone ai croati di non accettare nessun tipo di riordinamento della Fedarazione Bosnia Erzegovina bensi' la creazione dell'entita' croata, se non vogliono perdere altri 20 anni. Dodik ha ribadito l'idea della formazione di una nuova, terza entita', quella croata, che si chiamerebbe Erzeg Bosna e potrebbe coesistere insieme alla Republika Srpska e alla Bosnia che diventerebbe così l'entità bosgnacca. 'Večernji' aggiunge che secondo Dodik adesso in Bosnia Erzegovina si sta conducendo un esperimento internazionale secondo il quale i serbi ed i croati dovrebbero essere disciplinati mentre si dovrebbe cedere ai bosgnacchi. Una tale situazione, secondo il leader serbo-bosniaco, e' patologica. Grazie a questa situazione, afferma Dodik, i bosgnacchi sono convinti di essere vittime e di avere maggiori diritti rispetto agli altri due popoli. Ma secondo Dodik questo non e' vero, ci sono state vittime da tutte le parti ma le vittime bosgnacche erano piu' numerose poiche' questo popolo e' il piu' numeroso in Bosnia Erzegovina.

[*] Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 20 settembre 2012 a Radio Radicale

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