giovedì 6 settembre 2012

SLOVENIA: IL RISCHIO DI BANCAROTTA POTREBBE CONDIZIONARE L'INGRESSO DELLA CROAZIA NELL'UE

Karl Erjavec e Vesna Pusic (Foto Tina Kosec/STA)
Di Marina Szikora [*]
Il ministro degli Esteri e degli Affari europei della Croazia, Vesna Pusić, lunedi' 3 settembre ha partecipato all'annuale Strategic Forum di Bled durante il quale ha incontrato il suo collega sloveno Karl Erjavec. Al centro della conferenza di quest'anno di Bled, il cui titolo era "L'Europa e l'ordinamento globale ridisegnato", e' stato il ruolo dell'Europa nelle relazioni internazionali, le sfide regionali nel sud Mediterraneo, Europa sudorientale e Asia centrale nonche' le relazioni tra Ue e Cina. Commentando alcuni articoli pubblicati dai media croati in cui si dice che Bruxelles sta perdendo pazienza con la Slovenia che con la questione della Ljubljanska banka condiziona la ratifica dell'accordo di adesione della Croazia all'Ue, Erjavec ha detto che non sente nessuna pressione e che si tratta soltanto di speculazioni mediatiche. "Bisogna trovare una soluzione adeguata per entrambe le parti" ha detto Erjavec in relazione al problema della Ljubljanska banka ed i risparmi dei risparmiatori delle valute esteri in Croazia dai tempi del comune stato, vale a dire dell'ex Jugoslavia. Il ministro degli esteri sloveno ha ricordato che i due governi avevano nominato gli esperti finanziari per la questione che si sono gia' incontrati a fin di esaminare il problema e proporre ai governi le possibili soluzioni. Per questo motivo, ha precisato Erjavec, bisogna continuare il dialogo.

Sia la ministro Pusić che Erjavec ritengono di aver compiuto un grande avanzamento rispetto al loro ultimo incontro svoltosi a Dubrovnik quando sono stati concordati i negoziati dei due esperti provenienti dai due paesi in questione. Hanno espresso modesto ottimismo per quanto riguarda il lavoro degli esperti finanziari annunciando una prossima riunione per il 18 settembre. Gli esperti che si occupano della questione sono Zdravko Rogić e Francet Arhar e si tratta della soluzione con la quale la Slovenia indirettamente condiziona la ratifica del trattato di adesione della Croazia all'Ue. "Tutti i dati ralativi alla loro prima riunione parlano a favore della possibilita' di trovare una soluzione relativa alla situazione 'win-win' per entrambi gli stati e una loro proposta potrebbe uscire fuori in tempi visibili" ha commentato la ministro Pusić. Alla domanda quando si puo' aspettare che la Slovenia ratifichi l'accordo croato, Pusić ha detto che personalmente vorrebbe che questo accada al piu' presto, mentre il suo collega sloveno Erjavec ha espresso speranza che gli esperti presentino al piu' presto le loro soluzioni, che successivamente dovrebbero essere accettate da entrambi i governi. Dopo l'approvazione dei due governi, non vi sarebbe piu' nessuna ragione perche' la Slovenia non iniziasse subito con la ratifica dell'accordo di adesione della Croazia all'Ue, ha detto Erjavec. Un argomento quindi questo che per la Croazia e' importante visto che si tratta di rispettare l'annunciato ingresso del paese nell'Ue previsto per il primo luglio 2013.

Il presidente della Slovenia, Danilo Tuerk ha raccomandato ai diplomatici sloveni, riunitisi alle tradizionali consultazioni annuali svoltesi a Brdo kod Kranj, di riflettere sulla possibilita' di una collaborazione di partenariato con la Croazia dopo che essa diventi membro a pieno titolo dell'Ue. Ipoteticamente e' possibile immaginare delle consultazioni piu' strette tra Italia, Austria, Slovenia e Croazia nel contesto di decisioni da prendere nell'Ue. Molti interessi legittimi di questi stati sono conformi e per questo il loro approccio coordinato relativo ai temi di cui si occupa l'Ue porterebbe una dimensione interessante nel processo decisionale europeo, soprattutto nei prossimi anni che saranno decisive per l'identita' dell'Ue, ha detto il capo dello stato sloveno. Nel suo intervento di apertura alle consultazioni, Danilo Tuerk ha sottolineato che la Slovenia nel senso geopolitico ha tre identita' perche' al tempo stesso e' uno stato balcanico, mitteleuropeo e mediterraneo. Va detto anche, che pochi giorni fa, il premier sloveno, Janez Janša, ha ammesso per la prima volta che la Slovenia rischia la bancarotta gia' ad ottobre. Anche se il governo sloveno finora dichiarava che tutti i problemi potra' risolverli da sola, Janša ha finalmente ammesso il contrario dopo che le agenzie di credito hanno abbassato il rating della Slovenia per cui il valore del Pil nel secondo quadrimestre e' calato del 3,2 percento. Secondo i media tedeschi e austriaci, la Slovenia intende indebitarsi sul mercato americano contando con il pagamento di interessi minori e in questo modo evitare la bancarotta. Il Financial Times ritiene che l'appello di Janša in cui chiede aiuto e' conseguenza dell'impossibilita' del suo governo di coalizione a raggiungere un accordo sulle riforme. Die Presse trasmette le dichiarazioni del premier sloveno che a meta' dell'anno prossimo la Slovenia deve pagare in un colpo solo due miliardi di euro di debiti ed interessi il che sara' impossibile se in autunno non verranno accettate le indispensabili misure. 

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