lunedì 13 gennaio 2014

BOSNIA: LA REPUBLIKA SRPSKA CELEBRA LA SUA FONDAZIONE TRA LE ACCUSE

Cerimonia ufficiale dell'anniversario di fondazione della RS
Cartoline con le foto dei resti di civili croati e bosgnacchi uccisi durante la guerra di Bosnia ed esumati di recente dalla grande fossa comune di Tomasica, inviata ai dirigenti serbo-bosniaci. E sulle immagini la scritta: “Se celebrate la Giornata della Republika Srpska non dimenticate che queste sono le sue fondamenta”. E' la polemica iniziativa presa dalle associazioni che rappresentano le famiglie delle vittime del conflitto in occasione della celebrazione dei 22 anni di fondazione della RS, una delle due entità che formano la Bosnia Erzegovina in base agli accordi di pace di Dayton del 1995. Una celebrazione nel segno del rafforzamento delle aspirazioni di autonomia e indipendenza, sottolineate dal leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, nel suo intervento a Banja Luka.

“E' nostra intenzione rafforzare la nostra indipendenza. Noi pensiamo che ciò sia legittimo, permesso e non contrario al diritto internazionale'', ha detto Dodik sottolineando che la RS “non vuole la destabilizzazione” della Bosnia e dell'intera regione: “Intendiamo cooperare con tutti, rispettiamo gli altri e quelli che sono diversi da noi, ma chiediamo anche noi di essere rispettati”, ha detto Dodik che ha ribadito l'interesse della Republika Srpska a integrarsi nell'Unione Europea e sembra aver accantonato l'idea di un referendum indipendentista più volte rilanciata negli scorsi anni. Assai probabile che dietro questo atteggiamento ci sia lo zampino di Belgrado, che alla vigilia dell'apertura dei negoziati di adesione all'UE non ha certo bisogno di aggiungere altri problemi a quelli già non indifferenti del Kosovo.

La Republika Srpska fu proclamata il 9 gennaio 1992 dal partito di Radovan Karadzic, il leader politico dei serbo-bosniaci sotto processo al Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia, dopo anni di latitanza, per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. L'entità fu poi riconosciuta dall'accordo di pace di Dayton che pose fine alla guerra e divise la Bosnia-Erzegovina in due entità - Republika Srpska, appunto, e Federazione croato-musulmana - e tre popoli costituenti. Ma proprio la tripartizione ad ogni livello istituzionale e amministrative, unita ai continui e ripetuti contrasti e veti incrociati fra serbi, croati e bosgnacchi hanno causato una situazione di stallo politico che da anni blocca il Paese, impedendo il varo delle riforme richieste da Bruxelles e quindi l'avanzamento del processo di integrazione europea. 

La cartolina inviata dalle associazioni delle vittime croate e bosgnacche ai dirigenti della RS

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