venerdì 31 gennaio 2014

NORD KOSOVO: L'ARRESTO DI OLIVER IVANOVIC

Oliver Ivanovic
E' di questi giorni la clamorosa notizia dell'arresto di Oliver Ivanovic, uno dei principali dirigenti politici dei serbi del nord Kosovo. Secondo quanto riferito da fonti ufficiali, Ivanovic, che oggi ha 60 anni, è sospettato di aver commesso crimini di guerra durante il conflitto del 1998-99: la vicenda riguarda due crimini "che sono stati prodotti nel 1999 e nel 2000, le cui vittime erano albanesi", come ha spiegato il suo avvocato Nebojsa Vlajic. Dopo un interrogatorio durato diverse ore nel commissariato di Kosovska Mitrovica, un giudice internazionale ha accolto la richiesta del procuratore della missione di giustizia dell'Unione europea in Kosovo (Eulex), e Ivanovic è stato posto in stato di arresto preventivo per un periodo di un mese ed è stato trasferito nella prigione di Pristina.

Ex capo dei “guardiani del ponte”, la difesa locale serba, Ivanovic è entrato in politica nel 1999. Nel 2001 fu stato eletto parlamentare nel Kosovo in una lista serba. Dopo essere stato segretario di Stato serbo per il Kosovo e Metohija, dal 2008 al 2012, è stato eletto consigliere comunale a Mitrovica, dove i serbi sono maggioranza, in una lista indipendente durante le elezioni locali tenutesi alla fine 2013. Leader del SDP e tra i personaggi politici più in vista tra i serbi del Kosovo, è considerato un moderato. Nella serata di lunedì scorso i sindaci delle municipalità del nord del Kosovo, i membri dei consigli comunali e i militanti dell'SDP si sono riuniti davanti al Palazzo di giustizia, alla sede della polizia e di Eulex a Mitrovica nord per chiedere spiegazioni sull'accaduto.

Per il suo avvocato, quelle mosse contro Ivanovic sono accuse “inconsistenti e ridicole”. “Si tratta sicuramente del tentativo di creare un'atmosfera di paura e instabilità in seno alla comunità serba del Kosovo”, afferma una dichiarazione ufficiale del SDP. “Abbiamo ragione di pensare che l'arresto di Ivanovic e le accuse di cui è fatto oggetto siano una pressione politica”, ha aggiunto Ksenija Bozovic, esponente dell'entourage del politico serbo. Di certo la vicenda non aiuta a far calare la tensione nel nord del Kosovo, in una situazione che ha segnato un peggioramento nel corso del 2013 e in un'atmosfera resa tesissima dal recente omicidio del consigliere comunale del SLS, Dimitrije Janicijevic, ucciso lo scorso 16 gennaio a colpi di arma da fuoco da uno sconosciuto davanti alla sua abitazione.

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