martedì 8 maggio 2012

GRECIA: UN'ANALISI SUL VOTO DEL 6 MAGGIO

Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, nell'intervista che gli ho fatto per Radio Radicale, analizza l'esito del voto del 6 maggio in Grecia: elezioni inutili, ma per certi versi inevitabili dopo le durissime misure imposte da Ue, Bce e Fmi per uscire dalla gravissima crisi economica e l'umiliazione internazionale subita dal Paese.
Elezioni che hanno dato un sonoro schiaffo ai partiti - Pasok e Nea Demokratia - che si sono alternati al governo in questi decenni, dalla caduta della dittatura, nel 1974, ad oggi. Un voto che ha registrato l'astensione degli elettori più adulti, delusi dalla classe politica, e invece l'affluenza alle urne dei giovani, che hanno voluto esprimere il loro rifiuto di pagare la crisi premiando le forze estreme di sinistra e di destra.
Un voto da cui emerge anche l'impossibilità di formare un nuovo governo e dunque la quasi certezza di nuove elezioni, probabilmente già nel prossimo mese di giugno.
La situazione greca va posta, però, nel quadro più ampio della crisi europea e della necessità di ripensare su basi nuove il progetto dell'Unione europea e della moneta unica in un ottica di maggiore solidarietà e di minori egoismi nazionali.

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