giovedì 24 maggio 2012

DA ULTRANAZIONALISTA A MODERATO: CHI E' IL NUOVO PRESIDENTE DELLA SERBIA?

di Marina Szikora [*]
E' la quarta volta che Tomislav Nikolić si candida alla carica di presidente della Serbia: la prima volta fu alle elezioni del 2003 che furono annullate per mancanza del quorum. Dopo la modifica della costituzione, si candidò a quelle del 2004, poi a quelle del 2008, entrambe perse a favore di Boris Tadic, e infine del 2012. La terza sfida contro Tadić al ballottaggio si e' dimostrata quella fortunata.
E' difficile descrivere Nikolić in poche parole, sottolinea un servizio della televisione e radio croata HTV. Nella sua carriera politica l'unica costante e' il cambiamento di posizioni e politiche. Fu il miglior allievo di Vojislav Šešelj, suo vice, duca cetnico ma alla fine lo abbandono'. Fu l'avversario feroce dell'Ue, ma oggi diventa suo sostenitore.

Sulla Croazia ha detto di tutto, dal sogno sulla Grande Serbia fino alla divisione, ricorda HTV. Oggi dice che i confini non sono cambiabili. Fu contrario all'estradizione dei fuggitivi dell'Aja e poi a favore della loro estradizione. Oltre a questo, sempre diretto, pronto a conflitti ed insulti. Come la dichiarazione piu' vergognosa resta in memoria quella del 2003 quando all'ex premier Zoran Đinđić, dopo l'intervento alla gamba, due settimane prima della sua uccisione Nikolić grido': "Se qualcuno di voi nei prossimi mesi vede Zoran Đinđić, ditegli che anche Tito prima di morire aveva problemi con la gamba", ricorda ancora HTV. Fu al potere per un breve periodo, alla fine degli anni novanta, in coalizione con Slobodan Milošević e cinque anni fa, fu presidente del Parlamento, ma soltanto per cinque giorni. Si vantava di essere stato volontario nella guerra contro la Croazia e da quel periodo lo accompagnano gravi accuse anche se niente e' stato chiarito.

Pronto a tutto, dallo sciopero della fame fino alle accuse di brogli elettorali, elenca ancora il sito croato le particolarita' sul neo presidente serbo. Infine, e' giunto il culmine della sua carriera. Molti analisti in Serbia si aspettano che si comportera' similmente all'ex premier croato Ivo Sanader dopo la sua vittoria nel 2003 dal quale si e' anche appropriato dello slogan elettorale: "Muoviamo la Serbia", vale a dire che dopo le elezioni abbandonera' il nazionalismo e con tutte le forze iniziera' ad adempiere le condizioni europee.

All'indomani del secondo turno presidenziale in Serbia i media tedesci sottolineano che il neoeletto presidente Tomislav Nikolić e' "nazionalista", "figura controversa" e fino a qualche anno fa stretto collaboratore e seguace del imputato di crimini di guerra dell'Aja Vojislav Šešelj. La maggior parte dei giornali tedeschi avverte che con Nikolić alla guida della Serbia e' messo a repentaglio l'orientamento proeuropeo della Serbia. "Negli ultimi quattro anni Nikolić recita di essere convinto sostenitore dell'ingresso della Serbia nell'Ue e non vuole che nessuno ricordi le sue precedenti dichiarazioni. Si pone la questione quanto questo miracoloso cambiamento sia veritiero" scive Neue Zuricher Zeitung, il giornale tedesco della Svizzera. Il Zeddeutsche di Monaco di Baviera afferma che "la vittoria di Nikolić e' un colpo agli sforzi della Serbia di avvicinarsi all'Ue.

Tutti i media montenegrini, informa il quotidiano serbo 'Blic', mettono in primo piano la dichiarazione di Nikolić che lavorera' sul miglioramento delle relazioni tra Podgorica e Belgrado. Il quotidiano montenegrino "Dan" valuta che la vittoria di Nikolić rappresenta una svolta per la Serbia.

I media austriaci sono dell'opinione che la Serbia domenca scorsa ha vissuto un terremoto politico rilevando che il lider del Partito Progressista Serbo Tomislav Nikolić ha vinto del tutto inaspettatamente. Kroene Zeitung scrive che adesso "le carte nella politica della Serbia si rimescoleranno nuovamente". Questo quotidiano austriaco afferma che la bassa affluenza alle urne e' stata conveniente per la vittoria di Nikolić e conclude che il successo di Nikolić e' ancora piu' importante quando si ha presente che i media negli Stati Uniti e nell'Ue nonche' in Serbia avevano sostenuto fortemente Tadić. Secondo la stampa viennese, Nikolić si e' trasformato da un estremista verso un europeo e democratico ma si ricorda anche che Nikolić e' stato un acceso ammiratore di Vojislav Šešelj e che come volonario trascorse quattro mesi nella guerra contro la Croazia.

Secondo la Reuters, Nikolić fu "alleato ultranazionalista" di Slobodan Milošević ai tempi dei bombardamenti della Nato contro la Serbia nel 1999 ma dopo le elezioni perse nel 2008 tento' di mostrarsi come un conservatore proeuropeo.

Anche al centro dei media della BiH la vittoria presidenziale di Nikolić: 'Dnevni avaz' mette in primo piano le dichiarazioni del vincitore che la Serbia non abbandonera' la via europea. Accanto alle prime notizie mancano pero' commenti che cosa significa la vittoria di Nikolić per i futuri rapporti tra Serbia e BiH.

Nazionalista, già amministratore di un cimitero, Tomislav Nikolić e' stato eletto presidente della Serbia e la sua vittoria sorprendente potrebbe mettere in questione il cammino del paese verso l'Ue, scrive il 'New York Times' nella sua edizione di lunedi'. Il giornale indica che Nikolić potrebbe voltare maggiormente la Serbia verso la Russia. Cita le valutazioni degli analisti secondo i quali Nikolić avrebbe conquistato la gente che affronta difficolta' a causa della caduta del tenore di vita nei tempi in cui l'Ue ha perso la sua attrazione. Il giornale ritiene che al presidente uscente Boris Tadić e' capitata la stessa sorte dei politici in Grecia ed in Francia, puniti dagli elettori delusi. Nikolić dovra' adottare misure severe contro il deficiti e convincere il FMI a scongelare il credito alla Serbia, conclude NYT.

Belgrado, 20 maggio 2012: festeggiamenti per la vittoria di Tomislav Nikolic a Terazije, sotto la sede del Partito democratico di Boris Tadic, e a Trg Republike

Il video sarà disponibile in un secondo momento


[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est del 24 maggio 2012

Nessun commento:

Posta un commento