lunedì 26 luglio 2010

LA STORICA VISITA DEL PRESIDENTE CROATO JOSIPOVIC IN SERBIA

Il presidente croato Josipovic incontra quello serbo Tadic a Belgrado il 18 luglio 2010
Ivo Josipovic e Boris Tadic
Josipovic in Serbia: una visita di riconciliazione e prospettiva
di Marina Szikora (*)

In un articolo di questa settimana dello spesso citato giornalista croato Davor Butkovic di 'Jutarnji list' si parla del futuro ruolo della Croazia nella regione e del suo neo presidente Ivo Josipovic. Butkovic cita le parole di un diplomatico occidentale, rappresentante di un paese dell'Ue che voleva rimanere anonimo ma che sostiene fortemente l'ingresso della Croazia nell'Ue. «Il vostro ruolo nell'Ue, quando diventerete membro a pieno titolo, sara' completamente chiaro. Voi, in un certo modo, avrete la responsabilita' per gli altri paesi della regione. In parole povere, voi sarete rappresentanti dell'Ue per la regione. E' chiaro che la Macedonia con il tempo potra' aderire, e' chiaro che tutti desideriamo che la Serbia entri nell'Ue. Il Montenegro e l'Albania non dovrebbero essere altrettanto un problema. Per la BiH invece e' tutto incerto». L'interlocutore diplomatico del quotidiano croato ha sottolineato che per Bruxelles e' estremamente importante che entrambi i maggiori partiti croati, l'HDZ e l'SDP hanno posizioni fermamente proeuropee. In questo senso, quale che sia l'esito delle prossime elezioni parlamentari, non sara' messo a repentaglio l'orientamento europeo della Croazia.

Le visite del presidente Josipovic nella regione, in particolare quella compiuta a Belgrado domenica e lunedi' scorso, nel senso simbolico, «sono il punto piu' importante della prima tour regionale che Josipovic ha compiuto con successo in soli sei mesi, da quando ha prestato il giuramento presidenziale» scrive 'Jutarnji list' cittando la fonte occidentale e aggiunge che «la Croazia con l'atto di adesione all'Ue diventera' un leader politico naturale dei paesi dell'ex Jugoslavia. La Slovenia aveva perso questa occasione anche per la sua divrsa posizione geopolitica, ma anche a causa dei suoi tentativi di bloccare l'ingresso croato nell'Ue che aveva indubbiamente reso la Slovenia impopolare a Bruxelles». La Croazia, diversamente, piuttosto che bloccare la Serbia, ha il compito di preparare la Serbia per il processo di adesione all'Ue una volta raggiunte le condiziono politiche necessarie. Per questo, una delle priorita' sia del presidente Josipovic che del futuro premier croato (di Zoran Milanovic oppure di Jadranka Kosor, dipendentemente da chi di loro vincera' le prossime elezioni parlamentari) sara' quella di sviluppare nei prossimi anni relazioni piu' possibilmente produttive, innanzitutto con la Serbia.

I leader croati devono quindi preparare gli altri paesi della regione per il successo dei negoziati di adesione all'Ue. Ma qui c'e' il grande problema del Kosovo. La Serbia, afferma l'articolo, non puo' contare con l'adesione all'Unione finche' tenta di anullare l'indipendenza del Kosovo e conclude che «sara' interessante vedere se saranno proprio i leader croati quelli che nei prossimi anni tenteranno, ovviamente in forma innufficiale, a convincere i vertici serbi ad adempiere la richiesta europea relativa al Kosovo.
L'evento piu' importante dell'inizio di questa settimana e' stata quindi la prima visita ufficiale del presidente croato Ivo Josipovic in Serbia – a Belgrado e Subotica, in Vojvodina. La seconda giornata a Belgrado e' stata importante anche perche' il capo dello stato croato ha visitato la prestigiosa organizzazione nongovernativa per i diritti umani Fondo per il diritto umnitario partecipando ad un incontro con i rappresentanti delle diverse ong serbe. Josipovic ha sottolineato che la sua posizione sulla riconciliazione nella regione non e' cambiata e che con il suo impegno politico continuera' a contribuire a questa causa. Ha aggiunto che nel presidente Tadic ha trovato un partner che condivide gli stessi obbiettivi quando si tratta di questa questione. «Sappiamo che il tempo per le vittime e per quelli che hanno sofferto prosegue lentamente, ma sappiamo anche che giustizia, pace e comprensione non arrivano facilmente» ha detto il presidente Josipovic aggiungendo che le relazioni nella regione negli ultimi tempi sono in ascesa. La direttrice del Fondo per il diritto umano, Natasa Kandic ha valutato positivamente l'idea di una prossima visita del presidente della Serbia Tadic a Vukovar. Secondo la Kandic sono maturate le condizioni politiche per la realizzazione di questa visita.

Incontrando il premier serbo Mirko Cvetkovic, il capo dello stato croato ha sottolineato che l'adesione all'Ue, come interesse strategico della Croazia e Serbia e' uno stimolo estremamente importante per il progresso di ogni forma di cooperazione dei due paesi, soprattutto nella sfera della sicurezza e della lotta contro la criminalita' organizzata. Durante l'incontro e' stato stabilito che prossimamente si lavorera' attivamente per risolvere il problema del ritorno dei profughi, per il rispetto dei loro diritti nonche' sulla questione delle persone disperse. Impressionante e' stato anche l'incontro con le famiglie dei cittadini croati che a suo tempo dalla Croazia sono fuggite in Serbia e attualmente si trovano nel processo di ritorno nelle loro case di una volta. Josipovic ha chiesto a queste famiglie di tornare in Croazia. Queste persone hanno sottolineato nel loro incontro con Josipovic e Tadic che la restituzione del diritto di abitazione, la ristrutturazione delle loro proprieta', le pensioni non pagate e la convalidazione del periodo di lavoro sono tra i piu' gravi problemi relativi al ritorno dei serbi in Croazia.
Simbolico ma con un valore di grande importanza per il futuro dei rapporti tra Croazia e Serbia, e' stata la restituzione di una icona della Madonna, proprieta' della chiesa di san Dimitrio in Croazia, saccheggiata durante la guerra e adesso consegnata a Josipovic dal suo collega Tadic. Un simbolo di buona volonta della Serbia a partecipare attivamente nel processo di restituzione dei beni culturali croati.

Pace e stabilita' nella regione sono l'obbiettivo comune dei due paesi e nelle loro relazioni bilaterali esiste un'atmosfera di riconciliazione, hanno concluso i due presidenti. In occasione della partecipazione dei due capi di stato domenica scorsa alla celebrazione del ventennario dell'Alleanza democratica dei croati in Vojvodina a Subotica, Tadic ha dichiarato che i croati in Serbia avranno in lui «sempre un alleato reale nella lotta per gli interessi, identita', tutela della cultura e particolarita' del popolo croato in Serbia e in Vojvodina».
«Le minoranze nazionali sono la ricchezza e il filo di collegamento tra i due stati. Voi siete la piu' grande forza politica e civile di questa comunita' e per questo avete un ruolo praticolarmente importante per la sua protezione. Per una tale politica, collaborazione e convivenza, per una politica europea, io ho trovato in Boris Tadic un partner e amico» ha detto Ivo Josipovic.

(*) Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è parte della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda sabato 24 luglio

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