giovedì 3 ottobre 2013

IL PRESIDENTE CROATO JOSIPOVIĆ ALL'ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU

di Marina Szikora
La settimana scorsa, come abbiamo già detto, si è aperta la 68a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un'occasione che come ogni anno ha riunito a New York i capi di Stato e di governo di un gran numero di Paesi rappresentati al Palazzo di vetro. A guidare la delegazione della Croazia e' stato il presidente Ivo Josipović. Nel suo intervento, il capo dello stato croato si e' soffermato su diversi temi che riguardano la politica internazionale e il ruolo delle Nazioni Unite.E' difficile, se non impossibile, preannunciare lo sviluppo sostenibile, ha detto Josipović, se non ci soffermiamo su una delle sue precondizioni essenziali – pace e sicurezza. Per garantire la sicurezza internazionale e' importante costruirla sulle lezioni imparate sia dai successi che dagli errori del passato. Josipović ha indicato le missioni di pace in Croazia che negli ultimi 20 anni ha passato un lungo cammino da un paese in cui, appunto, c'erano diverse missioni di pace delle Nazioni Unite fino a contribuire esso stesso oggi a salvaguardare la pace. Il presidente croato non ha mancato di ricordare che quest'anno si celebra il ventennario dalla fondazione dell'ICTY e la Croazia sin dall'inizio si era impegnata per la sua istituzione. Ha ricordato altrettanto l'istituzione dell'ICC nel 1998 come uno dei forse piu' importanti raggiungimenti della civilta' dello secolo scorso e si appellato ai paesi che non hanno ancora ratificato lo Statuto di Roma di farlo al piu' presto.


In rilievo anche la riunione ministeriale, che a latere dell'Assemblea Generale si e' tenuta sul tema del rafforzamento economico delle donne nel processo della costruzione di pace, presieduta dalla ministro degli esteri croata Vesna Pusić. La posizione croata e' che lo sviluppo della sicurezza, stato di diritto e diritti umani devono andare a pari passo. Democrazia – non sono soltano diritti civili e politici, essa non si concentra soltanto su elezioni libere e giuste, bensi' sui diritti economici, sociali e culturali, ha detto Josipović. Ha aggiunto che la Croazia appoggia soprattutto l'abolizione della pena di morte, l'attuazione delle politiche che mirano all'eliminazione della discriminazione, la tutela efficace e piena dei diritti dei bambini e la realizzazione dei diritti delle persone portatori di handicap, il miglioramento dei diritti delle donne e delle minoranze.
Tra i diversi argomenti attuali che il presidente croato ha indicato nel suo intervento, vi e' anche la ferma posizione della Croazia sulla necessita' del proseguimento del processo di allargamento. „La Croazia crede fortemente che la politica dell'allargamento dell'Ue e' una delle politiche di maggior successo e delle piu' produttive dell'Ue“. Essa deve continuare per quanto riguarda tutti i paesi dei Balcani Occidentali in base ai loro raggiungimenti individuali, come la migliore opzione per una stabilita' permanente della regione. Bisogna comprendere che la riconciliazione e collaborazione diventano nuovi standard della politica regionale e in questo senso salutiamo una maggiore collaborazione tra i paesi dell'Europa sudorientale, sia quella bilaterale che quella nell'ambito delle organizzazioni ed iniziative regionali, ha detto Ivo Josipović alle Nazioni Unite.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 3 ottobre 2013 a Radio Radicale.

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