giovedì 12 dicembre 2013

KOSOVO: CONTINUA IL DIALOGO TRA BELGRADO E PRIŠTINA

Belgrado attende dal Consiglio europeo la data di apertura dei negoziati di adesione all'UE

Di Marina Szikora
Incontrando recentemente gli ambasciatori dell’Unione Europea, il premier serbo Ivica Dačić ha affermato che Belgrado si aspetta la convocazione della prima conferenza intergovernativa sull’adesione al piu’tardi nel gennaio 2014. Ogni eventuale imposizione di nuovi condizionamenti influenzerebbe sull’attuale processo delle integrazioni europee della Serbia e sull’umore dei cittadini verso l’Ue, ha detto Dačić. Il premier serbo ha informato gli ambasciatori europei sul processo di implementazione dell’accordo di Bruxelles tra Belgrado e Priština. Ha rilevato che il governo della Serbia e’ impegnato affinche’ nell’interesse della sopravvivenza dei serbi in Kosovo e una stabilita’ permanente siano pienamente attuati gli accordi finora raggiunti e che con il proseguimento del dialogo siano risolte tutte le questioni aperte.

Sempre settimana scorsa, si e’ svolto un’altro round di colloqui tra il premier della Serbia Ivica Dačić e il suo omologo kosovaro Hashim Thaci con la mediazione dell’alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza Cathrine Ashton. Durante l’incontro a Bruxelles e’ stato raggiunto l’accordo sulla polizia ma non sulla giustizia, informano i media serbi. Dačić ha rilevato l’importanza di un rapporto positivo dell’alto rappresentante Chatrine Ashton alla prossima riunione dei ministri degli stati membri dell’Ue che si svolgera’ il 17 dicembre. Il successo dell’attuazione dell’accordo di Bruxelles, sara’ coronato con l’inizio dei negoziati di adesione, ha ricordato Dačić. Quanto all’accordo, la candidature degli agenti di polizia dovrebbe iniziare nei prossimi giorni e questo accordo e’ pienamente nell’interesse del popolo serbo che vive in Kosovo. La struttura degli impiegati, ha rilevato Dačić, rispecchiera’ la struttura etnica nei comuni. Ha aggiunto che la questione dell’istituzione del Tribunale principale a Mitrovica e’ rimasta aperta e si dovra’ decidere se si trattera’ di uno o due tribunali, di chi ne sara’ il presidente e quale sara’ la struttura etnica.

Secondo Dačić, la parte kosovara su questo argomento si e’ presentata con posizioni molto rigide e massime richieste. Il premier kosovaro Hashim Thaci da parte sua ha detto che si aspetta la soluzione della questione giustizia gia’ al prossimo incontro con Dačić previsto per il 13 dicembre a Bruxelles e ha aggiunto che nel corso di quest’ultimo incontro si e’ parlato anche di stabilire un sistema funzionante della dogana al nord del Kosovo. Secondo Maja Kocijančić, portavoce dell’ufficio di Cathrine Ashton, l’accordo di Bruxelles non e’ ancora pienamente implicato e bisogna quindi rafforzare il lavoro sulla sua attuazione affinche’ il prossimo rapporto che verra’ presentato al Consiglio europeo sia piu’ positivo possibile.

Lunedi’ poi, il premier serbo Ivica Dačić ha ribadito che questa settimana continua il dialogo con Priština dal quale dipende la data della conferenza intergovernativa sull’adesione della Serbi all’Ue. Se a fine dicembre, o a gennaio o perfino nemmeno allora poiche’, ha osservato Dačić, ci sono paesi secondo i quali questa data andrebbe rimandata. Il premier serbo ha precisato che ci sono preannunci di una tale posizione della Germania e di una parte delle forze politiche in Gran Bretagna ma ufficialmente si attende il rapporto dell’alto rappresentante Ue Cathrine Ashton.“Sono necessarie buone notizie e non pressioni o cambiamenti di condizionamenti, per questo i prossimi giorni sono importanti e venerdi’ ci sara’ un nuovo giro di colloqui in cui si dovrebbe risolvere la questione giustizia” ha detto Dačić. Secondo le sue parole, e’ stata Priština a rinviare la decisione sulle corti poiche’ e’ stato accordata la formazione di nuove corti a partire da settembre che includerebbero anche le corti negli ambienti serbi. Il premier serbo ha ribadito che devono essere prese decisioni difficili ed e’ proprio per questo che i cittadini eleggono i loro leader politici.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud est andata in onda oggi a Radio Radicale

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