venerdì 6 dicembre 2013

CI VORREBBE UN MANDELA ANCHE PER I BALCANI

Il giorno dopo la scomparsa di Nelson Mandela è unanime il cordoglio che viene dalle massime autorità dei Paesi balcanici per la scomparsa del grande leader sudafricano. Profondo dolore è stato espresso dal presidente serbo Tomislav Nikolic, che nel messaggio inviato al presidente sudafricano Jacob Zuma, descrive Mandela come “un combattente, un leader, un modello” che “resterà a lungo nel ricordo dei serbi e del mondo intero, come colui che ha posto le basi per l'opera di tutti quelli che credono sinceramente nella pace, nella giustizia, nell'uguaglianza e nella libertà". Per il presidente croato Ivo Josipovic ''con la morte di Nelson Mandela il mondo ha perso un grande uomo che dopo quasi trent'anni di carcere è stato pronto a perdonare e ha saputo cooperare con coloro che lo avevano perseguitato'', mentre il presidente montenegrino Filip Vujanovic ha notato che "la lunga lotta per l'affermazione dei diritti umani e dell'uguaglianza ha fatto di Mandela un simbolo". In Slovenia,dove in segno di lutto per la sua scomparsa le bandiere sono state poste oggi a mezz'asta, e lo saranno anche nel giorno dei funerali, il presidente Borut Pahor ha ricordato Mandela come “simbolo della lotta alla segregazione razziale e ha dimostrato di credere fortemente nella libertà nell'uguaglianza e nella riconciliazione''.

Riconciliazione e verità sono state le chiavi della transizione che ha consentito al Sudafrica di affrontare la fine dell'apartheid evitando la guerra civile e il bagno di sangue. Verità e riconciliazione potrebbero essere le strade da percorrere anche per i Paesi dell'ex Jugoslavia. L'esperienza del Sudafrica potrebbe essere una strada percorribile (fatte le necessarie e inevitabili differenze) anche per i Balcani occidentali, per iniziare a chiudere finalmente le ferite ancora aperte dopo la tragedia delle guerre degli anni '90. Per fare questo ci vorrebbe un leader con il carisma di Mandela, ma al momento mancano figure di questa caratura. E, a parte alcune personalità isolate, mancano responsabili politici capaci di scelte lungimiranti come Frederik Willem De Klerk, l'ulitmo presidente del Sudafrica bianco, e religiosi di pace come monsignor Desmod Tutu. E ci vorrebbe una classe politica coraggiosa e capace di guardare al futuro invece di continuare a sfruttare il passato per il proprio tornaconto elettorale. Ma questo, purtroppo, non è un  poblema solo balcanico.



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