giovedì 27 giugno 2013

LA SERBIA ATTENDE LE DECISIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO SUL NEGOZIATO DI ADESIONE

I ministri per gli Affari europei dell'Unione Europea riuniti a Lussemburgo in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno hanno raccomandato l'avvio dei negoziati di adesione con la Serbia e per l'accordo di associazione e stabilizzazione con il Kosovo, dopo lo storico per la normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina del 10 aprile scorso. Lo ha annunciato il commissario all'Allargamento Stefan Fuele. Eamon Gilmore, Il ministro degli Esteri dell'Irlanda, presidente di turno del Consiglio UE, ha precisato che i negoziati dovranno iniziare "al massimo a gennaio del 2014". Qui di seguito la trascrizione della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio aSud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.

I ministri degli esteri dell'Ue non sono riusciti martedi' a Lussemburgo a concordare le posizioni sulla Serbia e la decisione quindi e' stata rinviata al vertice dei capi di stato e governo dei 27 domani a Bruxelles. Il capo della diplomazia tedesca Guido Westerwelle ha sottolineato che Belgrado e Priština hanno raggiunto un accordo storico e ha salutato gli sforzi delle due parti ma ha ribadito che la posizione della Germania e' quella che i negoziati con la Serbia non dovrebbero iniziare prima del gennaio 2014. Secondo le informazioni, l'atmosfera a Lussemburgo era molto positiva ma tuttavia una decisione comune non e' stata raggiunta anche se il maggior numero dei ministri concordano che i negoziati con la Serbia devono iniziare al piu' presto. Le massime autorita' serbe si aspettano pero' che il Consiglio dell'Ue venerdi' fissi la data dell'inizio dei negoziati con la Serbia e che l'apertura del processo negoziale non sia condizionata con delle nuove richieste, vale a dire che non ci sia il rinvio della decisione per un'altra occasione.

Il presidente Tomislav Nikolić, il premier Ivica Dačić ed il vicepremier Aleksandar Vučić hanno fatto sapere esplicitamente all'amministrazione europea ma anche alle autorita' tedesche in particolare che la Serbia merita questa occasione storica e che il 28 giugno si aspetta una decisione giusta. Secondo le parole del presidente Nikolić, l'Ue ha nelle sue mani la responsabilita' storica per uno sviluppo di successo dei Balcani e la Serbia si aspetta che tutti i membri dell'Ue dimostrino di impegnarsi inequivocabilmente per la pace e stabilita' della regione. Nikolić ha invitato la Germania "in quanto membro piu' influente dell'Ue" di appoggiare la fissazione di una data per i negoziati della Serbia affermando che la Germania in tal modo dimostrera' quanto si impegna veramente per la riconciliazione, pace e stabilita' della regione in cui si trova la Serbia.

La Croazia appoggia il cammino europeo europea della Serbia
In attesa della decisione del Consiglio europeo sul proseguimento del cammino europeo della Serbia, la Croazia conferma di essere tra i Paesi più impegnati affinche' Belgrado ottenga al piu' presto la data dell'inizio dei negoziati di adesione. Questo impegno per l'integrazione europea della Serbia è stato ribadito dal ministro degli Esteri e degli Affari europei croata, Vesna Pusić, la settimana scorsa a Belgrado nei suoi incontri con le massime autorità serbe. Anche se ancora in veste di osservatore alle riunioni dell'Ue, Zagabria e' tra quelli che ritengono necessario che la Serbia ottenga al piu' presto la data per l'inizio dei negoziati di adesione all'Ue. "Per i cittadini e' molto importante il messaggio di Bruxelles, esso deve essere incoraggiante nonostante le alte richieste" ha detto Vesna Pusić nel colloquio con il presidente serbo Tomislav Nikolić. Il capo dello stato serbo, da parte sua, ha rilevato che i due paesi devono al piu' presto risolvere tutte le questioni aperte ed iniziare la collaborazione nel settore economico. Nikolić ha osservato che le relazioni sono appesantite dal passato ma cio' non significa che non bisogna costruire, attraverso la collaborazione, un futuro migliore.

Il presidente serbo ha sottolineato che la Serbia ha soddisfatto tutte le condizione al fine di ottenere una data e che non ci sono ragioni per cui il Paese sulla via europea deve essere piu' distante rispetto alla Croazia. Nikolić ha chiesto che ai serbi in Croazia siano assicurati tutti i diritti che garantisce la costituzione croata. Geograficamente, la posizione della Croazia e della Serbia ci incita alla collaborazione, in cui quella economica e' particolarmente importante affinche' i due paesi possano essere concorrenti verso i mercati terzi, ha detto Vesna Pusić aggiungendo che per quanto riguarda il dialogo politico, la Croazia e' aperta alla collaborazione e soluzione di tutte le questioni aperte. Il ministro degli esteri serbo, Ivan Mrkić ha rilevato la particolare importanza della visita della ministro croata a solo pochi giorni dall'ingresso della Croazia nell'Ue il che rappresenta altrettanto una manifestazione di sostegno alla Serbia. Alla celebrazione croata, e' stato sottolineato con piacere, la delegazione serba sara' rappresentata al piu' alto livello.

"Il mio arrivo e la mia visita ufficiale e' senza dubbio un sostegno diretto alla Serbia per ottenere la data dell'inizio dei negoziati di adesione" ha detto Pusić incontrando il vicepremier serbo Aleksandar Vučićl. La Serbia ha compiuto grandi passi avanti, percio' una data concreta significherebbe riconoscere questi sforzi, ha detto la ministro croata. Inevitabile e' stata la domanda sulla possiiblita' di ritirare le reciproche accuse davanti alla Corte di giustizia. A tal proposito Vesna Pusić ha rilevato che in questo momento si cerca di assicurare i presupposti per eliminare alcune questioni aperte e difficolta' a fin di acconsentire colloqui seri su questo tema. Pusić ha osservato che sono stati compiuti passi positivi per quanto riguarda la soluzione della questione delle persone scomparse e che in questo senso sono state concordate ulteriori azioni.

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