giovedì 20 giugno 2013

IL KOSOVO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU

di Marina Szikora
Venerdi' 14 giugno si e' svolta la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul Kosovo. Presente anche il premier della Serbia Ivica Dačić il quale ha sottolineato che la Serbia e' fermamente decisa a mettere il punto sul passato "che non puo' cambiare" ma puo' influenzare invece il futuro. Dačić ha ricordato che Priština e Belgrado dopo 11 round di negoziati hanno raggiunto un accordo storico, il primo delle due parti che nel futuro attendono negoziati sullo status della Chiesa ortodossa serba, sul ritorno dei profughi e sul patrimonio. Il premier serbo ha detto che tutti i colloqui devono essere condotti in modo tale da non entrare nel merito della questione dello status del Kosovo e ha aggiunto che la Serbia ha dimostrato la sua prontezza di superare l'attuale situazione che riguard le relazioni delle due parti.

Il primo accordo tra Belgrado e Priština prevede la formazione della comunita' dei comuni con la maggioranza serba. In quel territorio si terra' conto della struttura etnica dell'esercito, polizia e altri organi di potere, ha precisato Dačić. Ha puntato sul fatto che prima i serbi abitavano in 427 localita' di cui oggi 311 hanno subito la pulizia etnica. Secondo i dati dell'ONU, dal 1999 sono tornate 22.982 persone di cui 42,6 percento sono serbi. Secondo il rapporto sul Kosovo, ha informato il premier serbo, continuano ad esistere evidenti minacce di sicurezza e per questo e' molto importante la presenza della missione Unmik in Kosovo e il suo ulteriore rafforzamento.

Dačić ha detto che il governo serbo non ha fiducia nella privatizzazione condotta dalle autorita' kosovare e che la Serbia per decenni ha investito nelle ditte in Kosovo mentre nelle attuali privatizzazioni non vengono rispettati i diritti dei lavoratori che ci avevano lavorato e che adesso sono traslocati in Serbia. Il premier serbo ha invitato le autorita' kosovare a continuare congiuntamente a cercare la soluzione che sara' nell'interesse di entrambi i popoli in Kosovo.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 20 giugno a Radio Radicale.

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