giovedì 27 giugno 2013

CROAZIA: CONTO ALLA ROVESCIA PER L'INGRESSO NELL'UNIONE EUROPEA

di Marina Szikora
Stiamo ormai contando gli ultimi giorni prima del tanto atteso ingresso della Croazia nell'Ue. La celebrazione, come viene sottolineato, vuole essere adeguata al momento senza pero' esagerazioni in tempi di crisi. Moderata in termini di spese, ma eccellente per quanto riguarda i messaggi politici e culturali, ha detto il presidente croato Ivo Josipović. Il capo dello stato croato, come ha spiegato, gia' il primo giorno nell'Ue, quindi il 1 luglio, organizzera' nel suo ufficio una colazione di lavoro per i presidenti dei paesi della regione alla quale si discutera' ovviamente dell'adesione croata e delle relazioni con i paesi vicini. Ci sara' anche il presidente della Serbia Tomislav Nikolić e l'invito e' stato mandato anche ai rappresentanti del Kosovo. "Alla colazione di lavoro tutti si siederanno allo stesso tavolo", ha commentato Josipović le informazioni mediatiche secondo le quali i vertici serbi avrebbero condizionato la loro presenza senza pero' quella dei rappresentanti kosovari.

Il presidente croato ha ricordato il lungo cammino croato verso l'Ue sottolineando che la guerra aveva sicuramente ostacolato la Croazia ad essere sin dall'inizio un esempio di democrazia e di diritti umani, ma oggi bisogna ammettere che il Paese e' diventato una societa' migliore: "E' un segno di ottimismo, un segno che nell'Ue possiamo fare meglio che finora" e' dell'opinione Josipović. Il capo dello stato croato si e' detto consapevole che il momento economico dell'adesione croata all'Ue non e' brillante ma non permette la tesi che l'opinione pubblica ed i media europei ci accolgono come un peso. Ad alcuni articoli che parlano di questo aspetto negativo, Josipović ha contrapposto molti altri in cui si saluta l'ingresso della Croazia e che parlano con ottimismo della Croazia e dell'Ue. "Credo che non saremo un peso per nessuno. Siamo qui per lavorare e faremo il nostro dovere" ha concluso il presidente Josipović.

I festeggiamenti inizieranno quindi nella serata del 30 giugno in presenza di molti ospiti. Finora e' stata confermata la partecipazione di 56 tra capi di stato e di governo, vicepresidenti di governo e ministri dei paesi membri dell'Ue e della regione nonche' i funzionari europei. L'italia sara' rappresentata dal presidente Giorgio Napolitano e dalla ministro degli Esteri Emma Bonino.

A pochi giorni dall'adesione all'Ue, la Croazia ha festeggiato il 25 giugno la festa dell'indipendenza. Un occasione questa per fare il punto su quello che e' trascorso e quello che e' stato raggiunto. Sin dai primi giorni della sua indipendenza, la Croazia ha posto come massimo obiettivo le integrazioni euroatlantiche. Per quanto riguarda la Nato, il Paese e' ormai un membro riconosciuto che con successo partecipa alle missioni di pace. Per quanto riguarda l'Ue, siamo di fronte alla giornata d'ingresso. Come lo ha sottolineato il presidente Josipović nel suo augurio ai cittadini "abbiamo rafforzato la democrazia, i diritti umani, ci siamo affermati sulla scena internazionale, riconciliato con i vicini, rafforzato le istituzioni, intrapreso la lotta alla corruzione". Ma siamo ancora ben lontani dalla perfezione.

Il capo dello stato croato avverte che la crisi economica ha portato molte aziende al fallimento e molti cittadini sull'orlo della poverta'. Percio', oggi non c'e' compito piu' importante che quello di dare l'impulso alle attivita' economiche, investimenti e apertura di nuovi posti di lavoro, creare le basi di uno stato sociale. L'Ue in questo senso, e' dell'opinione il presidente, e' uno stimolo e strumento importante per superare la crisi. Anche l'Ue e' in crisi, ma la Croazia puo' superare piu' facilmente la propria crisi prendendo decisioni insieme ad altri paesi dell'Ue, con i paesi che uniscono la loro sovranita' per gli interessi comuni. Josipović sottolinea che l'Ue e' molto di piu' che un semplice mercato. "E' un progetto di pace e sicurezza, progetto di collaborazioni nella cultura, scienza, educazione e democrazia". Il presidente croato ricorda le sfide quali il rafforzamento della democrazia, dei diritti umani e di minoranze, pluralismo di idee, valori ed aspettative nonche' una aspra concorrenza di idee politiche. 

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale

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