martedì 26 novembre 2013

PICCOLI NAZISTI CRESCONO: ANCHE IN SLOVACCHIA

Non c'è solo Alba Dorata in Grecia, Jobbik in Ungheria o il “Partito delle libertà” di Gert Wilders in Olanda: anche in Slovacchia sale il consenso per formazioni politiche razziste, xenofobe e intolleranti. Alle elezioni amministrative di sabato scorso, infatti, il neonazista Marian Kotleba è diventato governatore della Regione di Banska Bystrice. A convincere il 55,5% dei votanti del più grande degli otto distretti regionali in cui è suddiviso il Paese, è stata una campagna elettorale basata sull'odio contro i “parassiti” rom: Kotleba ha promesso di difendere i propri concittadini “dal terrore degli zingari” e che farà di tutto per privarli dall'assistenza sociale di cui godono. Per altro, già ora nella maggior parte dei casi i rom in Slovacchia (circa il 9% su una popolazione totale di circa 5 milioni e mezzo di abitanti) vivono in condizioni di assoluta povertà e di totale esclusione sociale. Ma in una regione dove la disoccupazione raggiunge il 40%, rispetto ad una media nazionale del 14%, e dove vive la più consistente comunità rom del Paese, le parole di Kotleba hanno trovato terreno fertile.

Da tempo sono note le posizioni xenofobe di Kotleba, che si dichiara ammiratore di Jozef Tiso, il sacerdote cattolico che, dopo l'annessione della Boemia e della Moravia al Terzo Reich, divenne presidente della Repubblica slovacca filo nazista per poi finire impiccato per alto tradimento al termine della seconda guerra mondiale. Kotleba, considera inoltre la Nato alla stregua di un'organizzazione terroristica e vorrebbe che la Slovacchia abbandonasse l'Unione Europea e la moneta unica. I militanti del suo partito, messo fuori legge in passato ma successivamente reintegrato, portano uniformi che ricordano quelle dei nazisti hitleriani. A preoccupare sono anche i legami stretti che collegano Kotleba ad altre formazioni xenofobe presenti nei paesi europei, come il Front National in Francia e gli ungheresi di Jobbik. Sabato scorso, il partito socialdemocratico del premier Fico ha prevalso in sei regioni su otto, ma l'affermazione di Kotleba ha messo in allarme gli attivisti per i diritti umani e i rappresentanti delle minoranze etniche.

Ciò che preoccupa è che la galassia dei vari movimenti razzisti e xenofobi riesca a coagulare le forze in vista delle elezioni europee del prossimo anno. Irena Bihariova, responsabile della organizzazione non-profit slovacca “People Against Racism”, ha manifestato il timore che la vittoria di Kotleba possa “far aumentare la temerarietà di altri estremisti, rendendoli ancora più pericolosi”. Anche il presidente slovacco, Ivan Gasparovic, si è detto sconcertato per un risultato elettorale che ha definito “un monito rivolto alla classe politica”. E che la situazione sia molto seria lo dimostra la presa di posizione del Congresso ebraico con sede a Parigi che ha chiesto ai leader europei democratici a far fronte contro questa escalation neonazista “prima che sia troppo tardi”. 

E' già successo e nessuno può garantire che non succeda ancora. Hitler non era che uno spiantato imbianchino austriaco. All'inizio. Le uova del serpente sono sempre pronte a schiudersi. Basta leggere Goldhagen. O anche Brecht: qualcuno ricorda “La resistibile ascesa di Arturo Ui”?

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