giovedì 1 novembre 2012

LA SERBIA CHE GUARDA AL PASSATO IN CERCA DI UN FUTURO

Soldati serbi a Kratovo, nell'attuale Macedonia, durante
la seconda guerra balcanica (Wikimedia Commons)

Di Marina Szikora
Domenica scorsa si e' celebrata la piu' importante battaglia della Prima guerra balcanica svoltasi nella valle di Kumanovo il 23 e 24 ottobre 1912 e in cui l'esercito serbo sconfisse l'allora piu' potente esercito dell'impero ottomano e dopo oltre cinque secoli porto' la liberta' alle vecchie regioni medievali serbe. Un'occasione questa per ricordare, come ha rilevato il presidente della Serbia, Tomislav Nikolić, che il centenario della battaglia di Kumanovo e' un messaggio di pace, collaborazione e comprensione che la Serbia e la Macedonia mandano alla regione balcanica e al mondo intero. Il capo dello stato serbo ha sottolineato che questa vittoria dopo oltre cinque secoli ha reso possibile che l'esercito serbo assumesse il controllo in Kosovo ed entrasse a Skopje, capoluogo reale della Serbia del 14esimo secolo.
"Oggi qui ci siamo noi, discendenti orgogliosi ed annunciatori di liberta', ci troviamo sul luogo dove e' stato deciso il destino dell'impero Ottomano" ha detto Nikolić aggiungendo che oggi l'obiettivo della Serbia e' l'ingresso nell'Ue e che su questa via e' stato fatto molto. "Vinceremo la lotto che stiamo combattendo contro la criminalita' e la corruzione, attueremo senza compromessi numerose riforme che sono in corso" ha rilevato Nikolić valutando che la Serbia non ha niente di cui vergognarsi quando si tratta del proprio passato e aggiungendo che cent'anni dopo la grande vittoria militare, la Serbia si trova in battaglie diverse con uguale peso storico.
"Per alcuni la Serbia e' accettabile soltanto quando sopprime la sua storia e tradizione e quando si sacrifica per i cosiddetti maggiori interessi politici che vengono qualificati come salvaguardia della stabilita' politica serba" e' critico Nikolić mentre avverte che con i serbi non si potra' fare cosi'. Il presidente serbo ha detto che oggi la Serbia si trova di fronte a grandi sfide e che tenta di raggiungere la profondita' e l'importanza del giuramento kosovaro che e' la base dell'identita' serba.
Sempre in occasione della celebrazione del centenario della battaglia di Kumanovo, il premier serbo Ivica Dačić, ha dichiarato che questa battaglia e' una dimostrazione storica che i popoli dei Balcani realizzano le maggiori vittorie nel momento in cui lottano insieme. Dačić ha detto che non c'e' nessuna ragione perche' la Serbia e la Macedonia non possano sviluppare relazioni piu' strette dato che si tratta di due paesi e due popoli amici. "E' molto importante che oggi questa celebrazione sia organizzata e concordata con il governo macedone, questo e' molto positivo" ,ha valutato Dačić.
[*] Corrispondente di Radio Radicale


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