giovedì 31 marzo 2011

KOSOVO. BELGRADO: DIALOGO SI', INDIPENDENZA MAI


Foto Jurji Simac
di Marina Szikora [*]
Il vice premier della Serbia e ministro degli Interni, Ivica Dačić, afferma in questi giorni che la Serbia non permettera' che qualsiasi tipo di soluzione raggiunto durante i colloqui tra Belgrado e Priština sia utilizzato per riconoscere l'indipendenza del Kosovo. Dačić ha detto che i gruppi di lavoro cercheranno di trovare le soluzioni per i problemi vitali che appesantiscono i cittadini e si e' detto certo che ognuno di questi problemi vitali ha il suo altro lato, vale a dire che e' collegato con la questione dello status e che, visto anche in tal senso, questo potrebbe essere un tentativo affinche' la Serbia, attraverso piccole porte, accetti una soluzione che implicherebbe il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo. Belgrado, ha avvertito Dačić, questo non acconsentira' mai.
Il vicempremier serbo ha sottolineato che Belgrado e' per il dialogo e per una soluzione di compromessi, ma in modo tale che il compromesso non significhi che una parte ottenga tutto e l'altra nulla. Dačić ha aggiunto di appoggiare ogni tipo di soluzione che aiutera' a risolvere i problemi, ma ha sottolineato che alla riunione del Governo serbo e' stata approvata una piattaforma secondo la quale Belgrado e' pronta per il dialogo e per il compromesso, nonche' per un accordo storico, ma in base alla salvaguardia dell'interesse nazionale e statale.
Il primo round dei colloqui tra Belgrado e Priština si e' svolto lo scorso 8 marzo a Bruxelles e questo dialogo e' continuato lunedi', sempre a Bruxelles. "L'incontro si e' svolto in un'atmosfera di lavoro buona" si legge nel comunicato dell'Ue, ovvero dell'Ufficio di Catherine Asthon sotto il cui patroncinio si svolgono i negoziati. Questa volta si e' parlato di catasto, di energia, telecomunicazioni, traffico regionale e libero scambio di merci. Sia l'Ue che la delegazione serba guidata da Borislav Stefanović hanno dichiarato che vi e' stato raggiunto avanzamento nei colloqui relativi ai temi in questione.
E' stato ribadito quello che la Serbia ripete pero' in tutte le sedi ed occasioni: la questione dello status del Kosovo "e' molto chiara, esso e' parte della Serbia ma cio' non esclude che la parte kosovara non abbia diritto alla propria opinione, che e' nota, e che non sia possibile accordarsi su altre questioni", ha detto Stefanović.
Il prossimo round di colloqui è fissato per la meta di aprile, sempre a Bruxelles.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est del 31 marzo

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