Sei mesi dopo le elezioni, l'Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina, Valentin Inzko, ha deciso di esercitare le sue prerogative (i cosiddetti "poteri di Bonn") per tentare di risolvere lo stallo politico. La situazione politica del paese preoccupa anche i vicini: il presidente croato Ivo Josipovic e la premier Jadranka Kosor hanno diffuso nei giorni scorsi una dichiarazione congiunta in cui garantiscono il loro impegno a favore della stabilità della Bosnia-Erzegovina, ma anche per la tutela dei cittadini di etnia croata.
Qui di seguito la trascrizione della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 31 marzo a Radio Radicale.
Valentin Inzko, Alto rappresentante internazionale per la BiH ha utilizzato le sue competenze esecutive, le cosidette competenze di Bonn sospendendo lunedi' le decisioni della Commissione elettorale centrale della BiH. Con questo gesto, Inzko e' interferito direttamente nel contenzioso sulla formazione del governo nell'entita' a maggioranza musulmano-croata, la Federazione BiH, scrive il quotidiano di Zagabria 'Vjesnik'. L'alto rappresentante internazionale ha messo cosi' fuori vigore la decisione della Commissione elettorale centrale dello scorso 24 marzo con la quale il nuovo governo federale, guidato dal Partito socialdemocratico della BiH e dal Partito dell'azione democratica e' stato proclamato ilegittimo. Si tratta della sospensione temporanea della decisione relativa alla Casa del popolo del Parlamento bicamerale della Federazione BiH perche' questa camera non sarebbe stata costituita secondo la legge elettorale.
Ricordiamolo, dal nuovo governo della Federazione BiH sono stati esclusi i due maggiori partiti croati e la quota croata dei dicasteri ministeriali e' stata riempita dai due minori partiti croati con sede in Herzegovina. La Commissione elettorale centrale ha appoggiato la posizione dei due maggiori partiti croati secondo i quali il potere nella Federazione non puo' essere formato senza i deputati nella Casa del popolo provenienti da alcuni dei maggiori cantoni croati. Ma l'Alto rappresentante Inzko e' dell'opinione diversa, appoggiato anche dall'ambasciata americana di Sarajevo che gli ha dato pieno sostegno, insieme al maggior numero di altri paesi membri del Consiglio di implementazione della pace, l'organo internazionale istituito a monitorare l'attuazione dell'Accordo di Dayton. La decisione di Inzko di sospendere la decisione della Commissione elettorale e' seguita dopo diversi giorni di consultazioni all'interno della cominita' internazionale.
Tra i rappresentanti della comunita' internazionale e' prevalsa la posizione che l'attuale situazione giuridica insostenibile nella Federazione BiH deve essere finalmente chiarita poiche', come viene spiegato, i due maggiori partiti croati avevano praticamente ostruito la formazione della Camera del popolo con i deputati delle contee croate. Dall'Ufficio dell'Alto rappresentante internazionale viene spiegato che la decisione della sospensione punta ad ostacolare ulteriori incognite giuridiche e si e' data l'occasione alla Corte costituzionale della Federazione di esprimersi in particolare sulla questione dei ricorsi presentati dalla presidente della FBiH Bojana Krišto e dal vicepresidente del governo della Federazione Vjekoslav Bevanda. C'e' da sottolineare che la decisione di Valentin Inzko e' arrivata solo un giorno prima dell'inizio di due giorni di riunione del Consiglio per l'implementazione della pace, a livello di direttori politici, precisa il commento del quotidiano di Zagabria 'Vjesnik'. In questa sede si dovrebbe discutere di questioni cruciali quali il futuro dell'imepegno internazionale in BiH tra cui anche i piani secondo i quali una delegazione rafforzata dell'Ue dovrebbe assumere un ruolo di guida in BiH al posto dell'attuale Ufficio dell'Alto rappresentante.
Il presidente croato Ivo Josipović e la premier Jadranka Kosor, a seguito della sempre piu' tesa situazione politica in BiH, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui hanno espresso preoccupazione a causa dell'approfondimento della crisi politica in BiH.
"La Croazia e' vitalmente interessata per la stabilita', integrita' territoriale e sovranita' della BiH, in quanto paese vicino ed amico. Questa stabilita' si basa sul rispetto della volonta' maggioritaria di ciascuno dei tre popoli costituenti, quindi anche del popolo croato, cosi' come espresso alle elezioni generali" si legge nel comunicato rilasciato dagli uffici del Presidente e della premier. "Ci aspettiamo da ogni fattore in BiH e dall'Ufficio dell'Alto rappresentante di garantire e salvaguardare la posizione costituzionale e l'eguaglianza istituzionale del popolo croato in BiH", sottolineano Josipović e Kosor e aggiungono che invece di ogni forma di radicalizzazione, invitano al ritorno al dialogo.
La premier croata Jadranka Kosor ha annunciato che seguiranno ulteriori consultazioni tra lei e il presidente Josipović relative ai passi che la Croazia intraprendera' a causa della situazione in BiH. "Tutte le decisioni in BiH devono essere sulla traccia di quello che e' cruciale: che la BiH deve essere uno stato di tre popoli costituenti e che il diritto di ogni popolo, quindi anche quello croato, deve essere realizzato in questo senso e devono essere rispettati per via della loro rappresentanza. Kosor ha precisato che si tratta anche dell' obbligo della Croazia di prendersi cura dei croati fuori dai confini del Paese e questo vale anche per il popolo croati in BiH.
Qui di seguito la trascrizione della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 31 marzo a Radio Radicale.
Valentin Inzko (http://www.hrsvijet.net/) |
Ricordiamolo, dal nuovo governo della Federazione BiH sono stati esclusi i due maggiori partiti croati e la quota croata dei dicasteri ministeriali e' stata riempita dai due minori partiti croati con sede in Herzegovina. La Commissione elettorale centrale ha appoggiato la posizione dei due maggiori partiti croati secondo i quali il potere nella Federazione non puo' essere formato senza i deputati nella Casa del popolo provenienti da alcuni dei maggiori cantoni croati. Ma l'Alto rappresentante Inzko e' dell'opinione diversa, appoggiato anche dall'ambasciata americana di Sarajevo che gli ha dato pieno sostegno, insieme al maggior numero di altri paesi membri del Consiglio di implementazione della pace, l'organo internazionale istituito a monitorare l'attuazione dell'Accordo di Dayton. La decisione di Inzko di sospendere la decisione della Commissione elettorale e' seguita dopo diversi giorni di consultazioni all'interno della cominita' internazionale.
Tra i rappresentanti della comunita' internazionale e' prevalsa la posizione che l'attuale situazione giuridica insostenibile nella Federazione BiH deve essere finalmente chiarita poiche', come viene spiegato, i due maggiori partiti croati avevano praticamente ostruito la formazione della Camera del popolo con i deputati delle contee croate. Dall'Ufficio dell'Alto rappresentante internazionale viene spiegato che la decisione della sospensione punta ad ostacolare ulteriori incognite giuridiche e si e' data l'occasione alla Corte costituzionale della Federazione di esprimersi in particolare sulla questione dei ricorsi presentati dalla presidente della FBiH Bojana Krišto e dal vicepresidente del governo della Federazione Vjekoslav Bevanda. C'e' da sottolineare che la decisione di Valentin Inzko e' arrivata solo un giorno prima dell'inizio di due giorni di riunione del Consiglio per l'implementazione della pace, a livello di direttori politici, precisa il commento del quotidiano di Zagabria 'Vjesnik'. In questa sede si dovrebbe discutere di questioni cruciali quali il futuro dell'imepegno internazionale in BiH tra cui anche i piani secondo i quali una delegazione rafforzata dell'Ue dovrebbe assumere un ruolo di guida in BiH al posto dell'attuale Ufficio dell'Alto rappresentante.
Il presidente croato Ivo Josipović e la premier Jadranka Kosor, a seguito della sempre piu' tesa situazione politica in BiH, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui hanno espresso preoccupazione a causa dell'approfondimento della crisi politica in BiH.
"La Croazia e' vitalmente interessata per la stabilita', integrita' territoriale e sovranita' della BiH, in quanto paese vicino ed amico. Questa stabilita' si basa sul rispetto della volonta' maggioritaria di ciascuno dei tre popoli costituenti, quindi anche del popolo croato, cosi' come espresso alle elezioni generali" si legge nel comunicato rilasciato dagli uffici del Presidente e della premier. "Ci aspettiamo da ogni fattore in BiH e dall'Ufficio dell'Alto rappresentante di garantire e salvaguardare la posizione costituzionale e l'eguaglianza istituzionale del popolo croato in BiH", sottolineano Josipović e Kosor e aggiungono che invece di ogni forma di radicalizzazione, invitano al ritorno al dialogo.
La premier croata Jadranka Kosor ha annunciato che seguiranno ulteriori consultazioni tra lei e il presidente Josipović relative ai passi che la Croazia intraprendera' a causa della situazione in BiH. "Tutte le decisioni in BiH devono essere sulla traccia di quello che e' cruciale: che la BiH deve essere uno stato di tre popoli costituenti e che il diritto di ogni popolo, quindi anche quello croato, deve essere realizzato in questo senso e devono essere rispettati per via della loro rappresentanza. Kosor ha precisato che si tratta anche dell' obbligo della Croazia di prendersi cura dei croati fuori dai confini del Paese e questo vale anche per il popolo croati in BiH.