Ashton, Clinton, Nikolic e Dacic a Belgrado (Foto Beta) |
Di Marina Szikora, corrispondente di Radio Radicale [*]
Al centro dell'attenzione in Serbia
questa settimana, senza dubbio, e' la visita ufficiale a Belgrado del
segretario di stato americano, Hillary Clinton. In piu', oltre alla
capo della diplomazia americana, a Belgrado e' giunta anche Catherine
Ashton, alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di
sicurezza. Le due rappresentanti di Washington e Bruxelles hanno il
compito di sollecitare i vertici serbi a proseguire il dialogo con
Priština ed attuare passi concreti che acconsentiranno l'avanzamento
della Serbia sul suo cammino verso l'Ue. I temi di discussione non
sono per niente facili ma nonostante questo, Belgrado si aspetta
appoggio e incoraggiamento sia da parte degli Stati Uniti che da
parte dell'Ue, scrive il quotidiano serbo 'Blic'. Si sottolinea
inoltre che questa in effetti e' la visita di congedo del segretario
di stato americano prima delle elezioni negli Stati Uniti il prossimo
6 novembre poiche' Hillary Clinton ha annunciato il suo ritiro dalla
politica attiva. Oltre a Belgrado e Priština, le due alte
diplomatiche si recheranno anche a Sarajevo. La visita a Belgrado
accade dopo il recente incontro Dačić-Thaci a Bruxelles e in vista
dell'annunciata piattaforma per il Kosovo da parte dei vertici serbi.
Per il premier serbo, Ivica Dačić, la visita delle due persone piu'
importanti della politica estera mondiale significa soltanto buone
notizie. Hillary Clinton non arriva con minacce e ultimatum, si e'
detto convinto Dačić puntando anche sul fatto che "nessuno
compierebbe una riunione negativa soltanto alcuni giorni prima delle
elezioni nel proprio paese". Secondo l'ambasciatore americano in
Serbia, gli Stati Uniti e l'Ue hanno lo stesso approccio per quanto
riguarda il futuro della Serbia.
Per il Partito Democratico della Serbia
dell'ex premier Vojislav Koštunica, l'arrivo della Clinton ed
Ashton, rappresenta una pressione sulla Serbia per concludere il
processo di riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo. Secondo gli
analisti politici in Serbia invece, la visita delle due massime
rappresentanti della politica estera a Belgrado, Priština e Sarajevo
rappresenta un certo messaggio e l'appoggio americano alle
integrazioni europee di tutti i Balcani Occidentali. Per
l'avanzamento di Belgrado verso l'Ue e' cruciale la normalizzazione
delle relazioni con Priština e alcuni media serbi negli ultimi
giorni, come abbiamo gia' menzionato precedentemente, speculano che
Belgrado per certe concessioni relative al Kosovo potrebbe ottenere
una data "condizionata" per l'inizio dei negoziati di
adesioni all'Ue, forse gia' entro l'anno. Da aggiungere anche che
settimana scorsa, a Belgrado si e' recato anche il capo del Foreign
Office britannico, William Hague il quale aveva indicato
concretamente che i prossimi passi di Belgrado devono essere
l'attuazione degli accordi precedentemente raggiunti con Priština,
l'eliminazione delle strutture di sicurezza parallele in Kosovo e la
trasparenza delle strutture parallele sanitarie ed educative.
Una delle richieste di Hillary Clinton
a Belgrado e' il trasferimento del dialogo sul Kosovo anche al
livello presidenziale, quindi protagonisti dei colloqui dovrebbero
essere anche Tomislav Nikolić e Atifeta Jahjaga. Inoltre, le
aspettative di Bruxelles sono la riunione a novembre di un gruppo di
lavoro a livello ministeriale e l'inizio della soluzione concreta dei
problemi nel settore delle telecomunicazioni ed energetica. Sia l'Ue
che gli Stati Uniti vogliono vedere le buone intenzioni nella
soluzione dei problemi e proposte concrete. L'Ue ma anche gli Stati
Uniti, scrive il 'Blic' serbo, si aspettano che entro la fine
dell'anno il Parlamento serbo approvi un documento che potrebbe
essere una dichiarazione o strategia alla base del quale il dialogo
con Priština sarebbe spontaneo e desiderabile. L'Ue e gli Stati
Uniti si aspettano dei passi avanti concreti nell'amministrazione
integrale del confine. Le aspettative e gli adempimenti devono essere
percepiti non soltanto come positivi per la Serbia bensi' per tutta
la regione. Sempre secondo le fonti di 'Blic', Bruxelles vuole vedere
anche una strategia nel settore della giustizia, soprattutto quella
che riguarda la rete dei tribunali in Serbia.
L'incontro delle alte rappresentanti
americana ed europea con il premier Ivica Dačić e' iniziato nel
pomeriggio di martedi', un incontro a porte chiuse dopo di che il
premier serbo si e' rivolto ai media. Nel suo intervento, Dačić ha
ripetuto che Hillary Clinton e Catherine Ashton non sono arrivate a
Belgrado per porre degli ultimatum o nuove condizioni ma per
discutere di temi di importanza vitale per la Serbia, vale a dire il
proseguimento e l'acceleramento delle integrazioni europee e
l'adempimento dei criteri per ottenere la data dell'inizio dei
negoziati di adesione. Il premier serbo ha precisato che le
condizioni da adempiere sono le riforme interne e relazioni visibili
e sostenibili tra Belgrado e Priština. Dačić ha ribadito che la
Serbia non riconoscera' l'indipendenza del Kosovo e che ne' l'Ue ne'
gli Stati Uniti non devono costringerla di farlo. Pero' si fara' di
tutto per normalizzare le relazioni con Priština a fin
dell'integrazione comune nell'Ue.
Secondo l'alta rappresentante dell'Ue,
Catherine Ashton il futuro della Serbia e' nell'Ue e ha constatato
che e' stato compiuto un avanzamento significativo e che la Serbia e'
diventata paese candidato. Ha sottolineato che e' buono sia per la
Serbia che per il Kosovo procedere sulla via dei negoziati e ha
salutato particolarmente l'incontro Dačić-Thaci svoltosi
recentemente a Bruxelles. Una simile riunione dovrebbe ripetersi
prossimamente, ha detto Ashton.
Hillary Clinton da parte sua ha
spiegato ai giornalisti che la riunione di Belgrado e' la
continuazione delle consultazioni che aveva iniziato con il
presidente Nikolić a New York. "E' importante che la gente in
Serbia sappia che noi negli Stati Uniti siamo impegnati sulla via
europea della Serbia e che appoggiamo il dialogo tra Belgrado e
Priština" ha detto Hillary Clinton aggiungendo che gli Stati
Uniti si appellano alle due parti di attuare gli accordi raggiunti.
Ha ripetuto quanto detto anche da Catherine Ashton che non si aspetta
che Belgrado riconosca il Kosovo ma che il dialogo e' un invito ad
avanzare nelle relazioni tra le due parti. Clinton ha detto che il
Kosovo e' uno stato indipendente, che i confini in Europa non
verranno cambiati ma si puo' cambiare molto quando si tratta del
miglioramento della vita dei cittadini. Con le massime misure di
sicurezza che hanno accompagnato la visita delle due rappresentanti
della politica europea ed americana a Belgrado, sono stati presenti
anche numerose truppe giornalistiche, 200 giornalisti acreditati di
circa 50 redazioni.
[*] Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 1° novembre a Radio Radicale
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