Soldati serbi a Kratovo, nell'attuale Macedonia, durante la seconda guerra balcanica (Wikimedia Commons) |
Di Marina Szikora
Domenica scorsa si e' celebrata la piu'
importante battaglia della Prima guerra balcanica svoltasi nella
valle di Kumanovo il 23 e 24 ottobre 1912 e in cui l'esercito serbo
sconfisse l'allora piu' potente esercito dell'impero ottomano e dopo
oltre cinque secoli porto' la liberta' alle vecchie regioni medievali
serbe. Un'occasione questa per ricordare, come ha rilevato il
presidente della Serbia, Tomislav Nikolić, che il centenario della
battaglia di Kumanovo e' un messaggio di pace, collaborazione e
comprensione che la Serbia e la Macedonia mandano alla regione
balcanica e al mondo intero. Il capo dello stato serbo ha
sottolineato che questa vittoria dopo oltre cinque secoli ha reso
possibile che l'esercito serbo assumesse il controllo in Kosovo ed
entrasse a Skopje, capoluogo reale della Serbia del 14esimo secolo.
"Oggi qui ci siamo noi,
discendenti orgogliosi ed annunciatori di liberta', ci troviamo sul
luogo dove e' stato deciso il destino dell'impero Ottomano" ha
detto Nikolić aggiungendo che oggi l'obiettivo della Serbia e'
l'ingresso nell'Ue e che su questa via e' stato fatto molto.
"Vinceremo la lotto che stiamo combattendo contro la
criminalita' e la corruzione, attueremo senza compromessi numerose
riforme che sono in corso" ha rilevato Nikolić valutando che la
Serbia non ha niente di cui vergognarsi quando si tratta del proprio
passato e aggiungendo che cent'anni dopo la grande vittoria militare,
la Serbia si trova in battaglie diverse con uguale peso storico.
"Per alcuni la Serbia e'
accettabile soltanto quando sopprime la sua storia e tradizione e
quando si sacrifica per i cosiddetti maggiori interessi politici che
vengono qualificati come salvaguardia della stabilita' politica
serba" e' critico Nikolić mentre avverte che con i serbi non si
potra' fare cosi'. Il presidente serbo ha detto che oggi la Serbia si
trova di fronte a grandi sfide e che tenta di raggiungere la
profondita' e l'importanza del giuramento kosovaro che e' la base
dell'identita' serba.
Sempre in occasione della celebrazione
del centenario della battaglia di Kumanovo, il premier serbo Ivica
Dačić, ha dichiarato che questa battaglia e' una dimostrazione
storica che i popoli dei Balcani realizzano le maggiori vittorie nel
momento in cui lottano insieme. Dačić ha detto che non c'e' nessuna
ragione perche' la Serbia e la Macedonia non possano sviluppare
relazioni piu' strette dato che si tratta di due paesi e due popoli
amici. "E' molto importante che oggi questa celebrazione sia
organizzata e concordata con il governo macedone, questo e' molto
positivo" ,ha valutato Dačić.
[*] Corrispondente di Radio Radicale
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