Appello del leader del Pkk: "Gli scioperi della fame hanno
raggiunto il loro obiettivo".
Dopo oltre due mesi, ieri è finito lo
sciopero della fame ai 1700 detenuti curdi nelle carceri turche. Come
riferiscono le agenzie, è stato lo stesso leader del Pkk, Abdullah
Ocalan, in isolamento nell'isola di Imrali a far giungere ai detenuti
un appello perché non mettessero a rischio la loro vita dopo che
sabato scorso, per la prima volta da mesi, suo fratello è riuscito a
visitarlo Ocalan in carcere. “Il leader ritiene che gli
scioperi della fame abbiano raggiunto il loro obiettivo”, ha detto
Mehmet Ocalan al termine della visita. I prigionieri, ma anche molte
altre persone, come alcuni deputati del Bdp, il partito filocurdo
presente nel parlamento di Ankara, avevano iniziato lo sciopero il 12
settembre per chiedere, tra l'altro, la possibilità di utilizzare la
lingua curda per difendersi nei tribunali turchi e la fine
dell'isolamento in carcere per il leader storico del Pkk.
Secondo il quotidiano Radikal,
l'appello di Ocalan è nato in seguito ad una serie di incontri con i
funzionari dei servizi segreti. Il giornale spiega che “una
delegazione è andata a Imrali in tre occasioni” e che “un alto
dirigente ha partecipato a una delle tre visite in cui è stato
richiesto l'intervento di Ocalan”. Nelle carceri dove si trovano i
detenuti che hanno attuato lo sciopero sono intervenute inoltre
equipe di sanitari per assistere i detenuti più gravi (quasi 150
secondo quanto reso noto del ministero della Giustizia). Inoltre il
governo turco ha accettato di presentare un provvedimento di legge ad hoc che
consentirebbe ai detenuti di utilizzare la loro lingua madre nei
processi dove sono imputati.
La conclusione, almeno per il momento,
dello sciopero della fame, che stava rischiando di trasformarsi in
una tragedia, ha fatto tirare il fiato al governo Erdogan: “Ringrazio
i detenuti che hanno preso questa decisione, hanno fatto la cosa
giusta, non hanno turbato il popolo turco, perché nessuno voleva che
questi scioperi avessero come esito delle morti”, ha dichiarato il
vicepremier, Bulent Arinc, secondo il quale la fine dello sciopero
“ha evitato grandi dolori e sofferenze alla nazione turca”.
Nessun commento:
Posta un commento