Se in Serbia i cittadini fossero chiamati a votare in un referendum per scegliere tra l'adesione all'Unione Europea e il mantenimento del Kosovo, il 59% voterebbe a favore del
Kosovo e solo il 27% sceglierebbe l'ingresso nell'Unione Europea. E' quanto emerge da un sondaggio condotto dall'Istituto Ipsos Strategic Martketing diffuso dall'emittente indipendente B92. Una maggioranza non schiacciante ma comunque netta e significativa. Andando ad analizzare le risposte secondo gli orientamenti politici degli intervistati, vede come l'opinione rispecchi le posizioni dei partiti politici di riferimento.
La maggiore percentuale di favorevoli al mantenimento del Kosovo, il 78%, si registra infatti fra i sostenitori del Partito del progresso serbo (Sns), la formazione di orientamento conservatore nazionalista moderato del presidente Tomislav Nikolic, nata da una scissione del Partito radicale serbo, dell'ultranazionalista Vojislav Seselj, sotto processo all'Aja per crimini di guerra. Fra coloro che si dichiarano elettori del Sns solo il 14% opterebbe per l'adesione all'Ue. Al contrario, i piu' europeisti si rivelano i sostenitori del Partito liberaldemocratico (Ldp) di Cedomir Jovanovic, da sempre favorevole al riconoscimento dell'indipendenza dell'ex provincia: il 74% sceglierebbe l'Ue, mentre solo l'8% il Kosovo. I socialisti di Ivica Dacic sono schierati anch'essi a favore del Kosovo con il 77% rispetto al 9% che opterebbero per la Ue: del resto si tratta del partito che fu di Slobodan Milosevic che anche se sottoposto ad un restiling dall'attuale premier, mantengono evidentemente un forte legame con le proprie radici. Significativo, infine, il dato relativo al Partito democratico (Ds) dell'ex presidente Boris Tadic che e' praticamente spaccato in due: il 46% a favore del Kosovo, il 43% per la Ue. Un dato che riflette la crisi del partito emersa con forza dopo la sconfitta incassata alle elezioni politiche e presidenziali della scorsa primavera che lo ha mandato all'opposizione per la prima volta dalla caduta del regime di Milosevic.
La maggiore percentuale di favorevoli al mantenimento del Kosovo, il 78%, si registra infatti fra i sostenitori del Partito del progresso serbo (Sns), la formazione di orientamento conservatore nazionalista moderato del presidente Tomislav Nikolic, nata da una scissione del Partito radicale serbo, dell'ultranazionalista Vojislav Seselj, sotto processo all'Aja per crimini di guerra. Fra coloro che si dichiarano elettori del Sns solo il 14% opterebbe per l'adesione all'Ue. Al contrario, i piu' europeisti si rivelano i sostenitori del Partito liberaldemocratico (Ldp) di Cedomir Jovanovic, da sempre favorevole al riconoscimento dell'indipendenza dell'ex provincia: il 74% sceglierebbe l'Ue, mentre solo l'8% il Kosovo. I socialisti di Ivica Dacic sono schierati anch'essi a favore del Kosovo con il 77% rispetto al 9% che opterebbero per la Ue: del resto si tratta del partito che fu di Slobodan Milosevic che anche se sottoposto ad un restiling dall'attuale premier, mantengono evidentemente un forte legame con le proprie radici. Significativo, infine, il dato relativo al Partito democratico (Ds) dell'ex presidente Boris Tadic che e' praticamente spaccato in due: il 46% a favore del Kosovo, il 43% per la Ue. Un dato che riflette la crisi del partito emersa con forza dopo la sconfitta incassata alle elezioni politiche e presidenziali della scorsa primavera che lo ha mandato all'opposizione per la prima volta dalla caduta del regime di Milosevic.
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