giovedì 18 aprile 2013

KOSOVO: C'E' ANCORA SPERANZA PER IL DIALOGO BELGRADO-PRIŠTINA?

Di Marina Szikora [*]
L'Alto rappresentante pe la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton ha invitato martedi' i premier della Serbia e del Kosovo ad un nuovo incontro mercoledi' a Bruxelles e la Commissione europea per alcuni giorni ha rimandato la presentazione del rapporto sull'avanzamento di questi due paesi. Questa la notizia del giorno per quanto riguarda la tanto spinosa questione Kosovo e il futuro del processo negoziale tra Belgrado e Priština fermatosi all'ultimo round di negoziati, quello ottavo, senza il raggiungimento di accordo sul tema piu' delicato, lo status del nord del Kosovo, ovvero lo smantellamento delle istituzioni serbe parallele. Ashton ha chiesto a Ivica Dačić e a Hashim Thaci di venire a Bruxelles in uno spirito costruttivo e pronti ad esaminare diverse opzioni nonche' ad un accordo relativo ad un reciproco compromesso, si legge nel comunicato di Catherine Ashton di martedi'.

Al tempo stesso, secondo fonti ufficiose, la Commissione europea avrebbe rimandato l'approvazione del rapporto sull'avanzamento della Serbia e del Kosovo per concedere ancora un po' di tempo all'accordo sul nord del Kosovo. L'alta rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza dovrebbe riferire ai ministri degli esteri Ue sull'esito dei negoziati tra Serbia e Kosovo, il quale dovrebbe essere decisivo per il progresso di questi paesi nelle integrazioni europee. Per la Serbia e' indispensabile l'accordo sulla normalizzazione delle relazioni con il Kosovo, mentre Priština dovrebbe ricevere una raccomandazione per l'apertura dei negoziati sull'Accordo di stabilizzazione e associazione. La decisione finale spettera' ai leader dell'Ue al vertice di fine giugno.

All'inizio della settimana, a Belgrado si e' recato l'ex ministro degli esteri italiano, Franco Frattini. Il suo arrivo a Belgrado, Frattini lo ha spiegato come un atto di amicizia, informano i media serbi. Giuntovi per consultazioni con il governo serbo. Frattini ha valutato che quando si tratta del Kosovo e lo status dei serbi al nord, bisogna trarne lezione dagli esempi di successo quali quello del Trentino-Sud Tirolo. Secondo le sue parole, il modello dell'autonomia del Sud-Tirolo e quello che ha garantito e consolidato la vita comune di tre gruppi linguistici, la minoranza italiana, ladini e maggioranza tedesca e ha dimostrato che una vita comune e' possibile se vengono rispettate le tradizioni di tutti i popoli.

L'ex ministro italiano e' attualmente coordinatore per la politica estera del PPE e ha spiegato ai giornalisti che il Partito Serbo del Progresso potrebbe chiedere lo status di osservatore presso questo partito europeo. Alla riunione con il premier serbo Ivica Dačić e' stato ribadito l'appoggio dell'Italia al cammino europeo della Serbia e l'impegno ad arrivare, attraverso il dialogo, ad una soluzione giusta che garantira' una stabilita' permanente nella regione. Nell'incontro con Dačić si e' parlato altrettanto delle buone condizioni per l'ulteriore progresso nelle relazioni economiche tra l'Italia e la Serbia. L'Italia e' uno dei principali partner commerciali internazionali della Serbia e la Serbia e' aperta agli investitori italiani, si legge nel comunicato del governo serbo.

Anche il presidente onorario del Partito Democratico (ora all'opposizione) Boris Tadić ha incontrato Franco Frattini durante la sua visita a Belgrado e in questo incontro si e' parlato del proseguimento delle eurointegrazioni della Serbia e della collaborazione tra i due stati. L'ex presidente della Serbia, scrivono i media serbi, ha parlato con Frattini "della collaborazione della Serbia con la NATO e di sfide globali della sicurazza", facendo riferimento ad un comunicato del Partito Democratico. Il comunicato aggiunge che Franco Frattini e' il candidato per l'incarico di segretario generale dell'Alleanza Nordatlantica.

Siamo quindi in attesa del risultato di un nuovo tentativo a Bruxelles. Nel momento della registrazione della trasmissione ci restano soltanto i commenti e le aspettative. Gli analisti di Belgrado e di Priština valutano che potrebbe essere raggiunto un accordo che aprirebbe le prote alla via europea di entrambe le parti. Secondo gli esperti politici, la decisione di organizzare ancora un round di dialogo tra i due premier, anche se questo non era previsto, fa pensare che ci sia un accordo a portata di mano e valutano che e' ancora in gioco la possibilita' di attribuire alla Serbia la data dell'inizio dei negoziati di adesione all'Ue. Secondo Dušan Janjić, direttore del Forum per le relazioni etniche di Belgrado, e' chiaro che e' stato fatto un grande lavoro da tutte le parti ma soprattutto a Washington. Janjić afferma cha le ultimissime dichiarazioni del ministro kosovaro per le forze di sicurezza Agim Čeku in cui garantisce che non entrera' nelle enclavi serbe, indicano chiaramente che il governo kosovaro accetta la linea rossa di Belgrado.

L'ex ambasciatore serbo in Germania, Ognjen Pribićević non rigetta la possibilita' che la Serbia ottenga una data per i negoziati a giugno. Secondo l'ex diplomatico serbo, bisogna difendere "il minimo del minimo" e se Priština non e' pronta ad andarci incontro, difficilmente ci sara' la possibilita' di un accordo.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di oggi di Passaggio a Sud Est. La corrispondenza è stata preparata in attesa del prossimo e decisivo incontro tra Ivica Dacic e Hashim Thaci.

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