giovedì 13 gennaio 2011

PASSAGGIO SPECIALE

La situazione politica in Bosnia e Kosovo

Lo Speciale Passaggio a Sud Est andato in onda mercoledì 12 gennaio a Radio Radicale è dedicato alla Bosnia Erzegovina e al Kosovo che, per la natura dei problemi e per la loro complessità, rappresentano le due situazioni più significative e delicate nell'ambito della stabilizzazione dei Balcani occidentali, nell'ottica più complessiva del processo di integrazione europea della regione.

Come già abbiamo detto nella precedente puntata dello Speciale, il 2011 potrebbe essere un anno importante per i Balcani occidentali; un anno di rilancio del processo di integrazione europea della regione con la chiusura dei negoziati di adesione con la Croazia e in vista dell'inzio dei negoziati, nel 2012, per ben quattro paesi contemporaneamente: Albania, Macedonia, Montenegro e Serbia. Questo scenario prevederebbe, inoltre, che la Bosnia Erzegovina presenti la domanda di adesione all'UE e che il Kosovo inizi la preparazione del negoziato per l'Accordo di stabilizzazione e associazione (primo passaggio formale del processo di adesione). L'esperienza del decennio appena trascorso, invita però ad una ragionevole prudenza (per non dire ad un inevitabile pessimismo), visto che i paesi balcanici non hanno mai saputo cogliere le opportunità che si erano presentate loro, non sempre, va pur detto, per loro esclusiva responsabilità.
Per la Bosnia e per il Kosovo, quindi, il 2011 rischia di segnare un ulteriore fase di confusione e di stallo che li costringerebbe ad una condizione di sudditanza nei confonti dell'UE e degli USA ancora maggiore di quella in cui si trovano oggi.

In Bosnia, a tre mesi e mezzo dalle elezioni politiche, la formazione del governo sembra essere ancora lontana: è possibile che nasca e si consolidi un'alleanza tra i partiti serbo-bosniaci con quelli croato-bosniaci, mentre potrebbe diventare più intransigente il blocco dei partiti bosgnacchi (i musulmani di Bosnia). In questo quadro, ogni decisione importante sul terreno delle riforme istituzionali e dell'adeguamento agli standard di Bruxelles rischia di richiedere molto tempo con conseguente ulteriore ritardo nella presentazione della candidatura all'adesione all'UE e nella chiusura dell'Ufficio dell'Alto rappresentante internazionale. Croazia e Serbia, con la loro influenza sulle rispettive forze etnico-politiche di riferimento, potrebbero esercitare un ruolo positivo tutto però da verificare.
Il Kosovo, dal canto suo, rappresenta un'autentica incognita. Le elezioni di dicembre hanno segnato la vittoria del Partito democratico del premier uscente Hashim Thaci, ma sull'avvenire di quest'ultimo e, di conseguenza, sulla formazione del nuovo governo gravano le pesantissime accuse contenute nel "Rapporto Marty" del Consiglio d'Europa che indica Thaci come il capo di un'organizzazione criminale (composta da membri dell'Uck di cui Thaci era il capo) responsabile di traffici di vario tipo e del traffico di organi espiantati a prigionieri di guerra durante il conflitto del 1999. Un'altro leader politico, Ramush Haradinaj, anche lui ex capo dell'Uck, è già sotto processo all'Aja per crimini di guerra. Nel panorama politico kosovaro tutto da capire è l'atteggiamento del magnate Behgjet Pacolli (detto anche "il Berlusconi del Kosovo") e il ruolo che assumerà il movimento nazionalista Vetevendosje di Albin Kurti che, trasformatosi in partito politico ha colto un notevole successo alle elezioni diventando la terza forza del paese. Insieme a questo c'è una situazione economica difficile, con una disoccupazione che supera il 50% (in un paese in cui l'età media è giovanissima), una povertà crescente e un diffuso senso di isolamento aggravato dal fatto che il Kosovo è ormai rimasto l'unico paese dello spazio ex jugoslavo a non aver beneficiato della liberalizzazione dei visti europei. Sono tutte questioni aperte che rappresentano altrettanti problemi che potrebbero mescolarsi in un cocktail esplosivo.

Lo Speciale è stato realizzato con la collaborazione di Marina Szikora e Artur Nura ed è riascoltabile qui



oppure sul sito di Radio Radicale nella sezione delle Rubriche.

Importante: questo Speciale è l'ultimo ad andare in onda in questa forma iniziata tre anni fa. Dal 17 gennaio, infatti, cambia la programmazione settimanale di Radio Radicale e lo Speciale di Passaggio a Sud Est non avrà più una cadenza settimanale fissa, ma sarà organizzato di volta in volta in occasione di fatti o eventi di particolare importanza.

                  

3 commenti:

  1. I buchi neri della regione purtroppo restano tali.
    In BiH il sistema Dayton continua a legittimare un sistema diviso su base etnica e clientelare, in Kosovo si prosegue nella consueta anarchia criminale.
    Saluti

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  2. Beh, come dicevano le nonne, il mattino ha l'oro in bocca.
    Comunque, se proprio non ce la fai puoi riascoltarci in differita dal sito mentre prendi il caffé.

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