lunedì 15 dicembre 2014

CROAZIA: INIZIATA LA CAMPAGNA ELETTORALE. CHI SARA' IL NUOVO PRESIDENTE?

Di Marina Szikora
A mezzanotte, tra lunedi' e martedi' della scorsa settimana e' iniziata ufficialmente la campagna presidenziale per le seste elezioni del presidente della Croazia che si svolgeranno il prossimo 28 dicembre. Con la pubblicazione della lista dei candidati sono state adempiute le condizioni per l'inizio della campagna ufficiale che durera' questa volta soltanto 18 giorni, vale a dire fino il silenzio elettorale di mezzanotte del 26 dicembre. I candidati sono: Kolinda Grabar-Kitarovic, Ivo Josipovic, Milan Kujundzic e Ivan Sincic. Soltanto quattro candidati i quali sono riusciti a raccogliere il numero indispensabile delle firme di appoggio dei cittadini per entrare in corsa elettorale per la sede del colle di Pantovcak. Il minimo numero delle firme, secondo la legge croata, e' 10.000 firme.

Per illustrarvi quanta vi e' stata la mobilitazione delle squadre o meglio dei partiti che appoggiano i candidati, va detto che la candidata del maggiore partito di opposizione, Unione Democratica Croata (HDZ), Grabar-Kitarovic ha presentato oltre 328 mila firme dei cittadini aventi voto, Josipovic oltre 203 mila, Kujundzic circa 50 mila firme mentre il piu' giovane candidato, Sincic ha raccolto oltre 15 mila firme. Il record in assoluto e' quello della candidata HDZ ma va sottolineato che qui si tratta di una buona macchina organizzativa quale e' sempre stata l'HDZ, i cui membri molto disciplinati e obbedienti, come si dice, hanno bussata anche da una porta all'altra per ottenere le firme di sostegno alla loro candidata. Il numero delle firme non ha pero' nessun valore di sondaggio poiche' anche nel passato, alle elezioni presidenziali di cinque anni fa, il candidato dell'HDZ ha avuto il maggior numero di firme per la candidatura ma poi non ha raggiunto nemmeno il secondo turno. Va altrettanto sottolineato che prima dell'inizio della campagna ufficiale i candidati hanno dovuto aprire i conti separati ai quali verranno versati i soldi per la loro campagna e al massimo tre giorni prima dell'inizio della campagna, tutti e quattro i candidati hanno dovuto rendere pubblico se e quanto verseranno di mezzi finanziari personali nella loro campagna. Il primo a farlo e' stato Milan Kujundzic, candidato indipendente. Sette giorni prima delle elezioni, quindi il 20 dicembre, i candidati devono consegnare alla Commissione elettorale statale (DIP) i rapporti preliminari delle donazioni ricevute e delle spese della campagna elettorale. Si annuncia che mai come prima, le istituzioni competenti sorveglieranno la trasparenza e il giusto svolgimento sia della campagna elettorale che dello stesso voto, ma in particolare i finanziamenti che ne sono preceduti.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 14 dicembre a Radio Radicale




La campagna ufficiale per le presidenziali durera' quindi soltanto 18 giorni, ma essa in effetti e' iniziata diversi mesi fa, in concreto dalla fine d'estate quando l'HDZ ha reso pubblico che la loro candidata sara' Kolinda Grabar Kitarovic, gia' ministro degli esteri croata nel governo di Ivo Sanader, l'ex premier attualmente incarcerato per gravi crimini di corruzione e ancora sotto altri processi sempre di presunta corruzione e abuso di ufficio. Grabar Kitarovic e' entrata nella corsa elettorale di ritorno da Bruxelles dove svolge l'incarico di vice del segretario generale della NATO per la pubblica diplomazia. E da fine estate assistiamo a costanti attacchi da parte dei candidata ma anche del maggiore partito di opposizione, l'HDZ nei confronti dell'attuale presidente Ivo Josipovic. Attacchi che a volte oltrepassano il senso del buon gusto, attacchi quotidiani che si possono riassumere come costanti critiche contro il lavoro che il presidente ha svolto o meglio “non svolto” negli ultimi quasi cinque anni ma in effetti sono soprattutto attacchi contro l'attuale governo socialdemocratico di Zoran Milanovic. Ricordiamolo, Ivo Josipovic e' stato membro del SDP dal quale, secondo le leggi croate, diventando presidente ha dovuto dimettersi. A queste elezioni, Josipovic, oltre ad essere appoggiato dallo SDP ha il sostegno ancora di 16 partiti. Agli attacchi e i batti e ribatti sono stati maggiormente nello stile degno di un presidente e tipico della persona di Ivo Josipovic: risposte argomentate e l'invito ad una campagna onesta, programmi concreti e duelli televisivi e radiofonici.

“Offro cambiamenti seri, riforme e soluzioni”, ha detto Josipovic presentando lunedi' il suo programma elettorale e la visione del lavoro che intende fare se rieletto per i prossimi cinque anni a presidente della Croazia. Il programma che presenta porta il titolo “Questa e' la giusta via” e si basa su un concetto di modifiche costituzionali e come ha detto “dell'elaborazione di un nuovo contratto sociale modellato nella nuova Costituzione della Seconda Repubblica”. Con la nuova Costituzione, ha spiegato l'attuale Presidente, tra l'altro, si definirebbe la nuova organizzazione territoriale dello stato che si baserebbe sulla regionalizzazione e una piu' forte decentralizzazione. Si inserirebbero cambiamenti anche nella legge elettorale e l'ordinamento per quanto riguarda i referendum, cosa che non e' ancora del tutto definita nella Costituzione croata. Si rafforzerebbe la responsabilita' dei funzionari dello stato per lo svolgimento dei loro incarichi, ordinerebbe piu' precisamente il rapporto tra gli organi dello stato. Si definirebbe anche l'obbligo verso la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile come base della politica di sviluppo della Croazia. L'attuale presidente Josipovic ritiene i cambiamenti costituzionali indispensabili perche', come afferma, acconsentirebbero un ulteriore sviluppo democratico e le riforme economiche della Croazia. Secondo Josipovic, proprio una nuova cornice costituzionale e' quella che permetterebbe le vere ed indispensabili riforme economiche senza le quali non vi potra' essere progresso.

L'attuale presidente e candidato ha chiesto all'HDZ perche' da mesi continuano a fare pressioni politiche sulla giustizia e mettono in questione ogni indagine relativa ai membri di questo partito su presunta corruzione e perche' commentano negativamente il larovo dei tribunali nazionali e delle procure statali!? A Kolinda Grabar Kitarovic il Presidente ha chiesto dov'e' un suo programma scritto e ha osservato inoltre, riferendosi al modo in cui la candidata HDZ sta svolgendo la sua campagna elettorale, che il capo dello stato nelle sue competenze non ha il metodo di “battere con i pugni sul tavolo”. Con questo Josipovic ha fatto l'allusione alle dichiarazioni della Grabar Kitarovic secondo le quali, da presidente “sara' pronta a battere con il pugno sul tavolo e sara' forte”. Josipovic ha osservato che un tale modo di comunicazione e' “intollerabile”. Alla presentazione ufficiale del futuro programma di Ivo Josipovic c'erano numerosi rappresentanti della vita politica, imprenditoriale e sociale, tra cui il presidente del Parlamento, Josip Leko nonche' i presidenti dei partiti politici che appoggiano la candidatura dell'attuale presidente: Vesna Pusic del Partito Popolare Croato – liberali democratici, Mirela Holy di OraH il maggiore partito ecologistico e la nuova stella politica croata, la presidente dei Laburisti Croati e il presidente del Partito Popolare – Reformisti, Radimir Cacic, gia' vicepresidente del governo e gia' ministro dell'Economia del governo Milanovic.

Oltre a Ivo Josipovic e la candidata dell'HDZ, in corsa elettorale ci sono ancora due candidati: Milan Kujundzic del partito L'Alba Croata e Ivan Sincic dell'organizzazione il Muro vivo. Milan Kujundzic, gastroenterologo e professore presso diverse Facolta' di medicina in Croazia e BiH, dal 1992 fino al 2013 e' stato membro dell'HDZ dalla quale poi si e' dimesso e nel 2013 fonda il proprio partito Alba Croata – partito del popolo. Ivan Sincic, il piu' giovane candidato, ha solo 25 anni. In quattro anni da attivista e politico ha promosso e partecipato in molte azioni e iniziative contro l'elite politica croata. Cosi' nel 2011 fu uno degli organizzatori delle grandi manifestazioni contro l'allora governo HDZ e dal 2012 organizza e coordina il Muro vivo, l'organizzazione che ostacola attivamente gli sfratti di cittadini che le banche, la “giustizia corrotta” e lo stato sbattono per strada. Per le sua azioni politiche finiva nello stato di fermo ben 5 volte. Oltre alle sue attivita' politiche, Sincic afferma di occuparsi attivamente dell'agricoltura organica e fonti energetiche rinnovabili in cui vede la base tecnologica del mondo che ad ogni uomo offrira' liberta', energia gratis, ambiente protetto e veri diritti umani. Rileva inoltre che negli ultimi 25 anni i partiti politici non hanno fatto assolutamente nulla per il Paese e che di loro e della loro politica non bisogna dire piu' nulla. Lui e i suoi sostenitori, ha detto Sincic, lottano e si impegnano per una privatizzazione onesta, per la restituzione di tutto quello sequestrato, lustrazione di tutti i profittatori di guerra e politici rovinati, blocco momentaneo di sfratti e la restituzione della sovranita' monetaria della Croazia.

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