giovedì 13 marzo 2014

SERBIA: A POCHI GIORNI DAL VOTO IL PARTITO DI VUČIĆ SEMPRE IN TESTA NEI SONDAGGI

Per Dacic una nuova alleanza tra progressisti e socialisti sarà la prima opzione del dopo voto

Aleksandar Vucic
Di Marina Szikora
Mentre tutti i sondaggi in vista del voto anticipato in Serbia danno una prevalenza netta del Partito Serbo del Progresso (SNS) di Aleksandar Vučić, il premier uscente Ivica Dačić, presidente del Partito Socialista Serbo, in una recente intervista all' agenzia di stampa serba 'Beta' afferma che dopo le elezioni del 16 marzo sara proprio il SNS la prima opzione per i socialisti in quanto futuro partner di coalizione. Saranno comunque i risultati a definire il futuro governo e tutte le future coalizioni, ha detto Dačić vantandosi che per la fiducia degli elettori lui lotta con qualcosa che gli altri partiti non hanno: risultati concreti e visibili. „Io ho mostrato al popolo la chiave delle porte dell'Europa che ho ottenuto, la chiave che appartiene al popolo. Che siano anche gli altri a far vedere le chiavi, ci sono ancora molte porte che la Serbia deve aprire“, ha detto il premier uscente.

Alla domanda come intende riformare il settore pubblico e l'amministrazione statale, Dačić ha precisato che il desiderio e' quello di aderire all'Europa che non si basa su un capitalismo disumano bensi' soprattutto sulla giustizia sociale. Ha detto che e' chiaro che bisogna diminuire il numero di quelli che lavorano nell'amministrazione pubblica ma bisogna assicuare un piano secondo il quale queste persone possano essere aiutate a fare dell'altro, provedere che abbiano una adeguata tutela pensionistica, sociale e di salute e non essere semplicemente licenziati e rimanere senza alcun diritto.

Parlando di investimenti stranieri, Dačić ha detto che la Serbia deve innanzitutto offrire un paese con regole e leggi chiare, una infrastruttura risolta, un buona politica fiscale, uno stato in cui non ci sono differenze tra imprenditori stranieri e nazionali e che i lavoratori di questi imprenditori devono essere completamente protetti.

La Serbia vuole che le relazioni tra l'Ucraina e la Russia si stabilizzino e che sia trovata una soluzione politica tra i due paesi, ha detto Dačić ma ha aggiunto anche che sull'esempio della Crimea si vede in modo migliore quanto sia stata sbagliata la decisione di alcuni paesi a riconoscere l'indipendenza unilaterale del Kosovo. Cosi' e' stato stabilito un precedente che potrebbe diventare una regola in molti paesi nel mondo, ha osservato il premier serbo uscente.

Aleksandar Vučić, il vicepremier uscente, leader del Partito Serbo del Progresso afferma invece che non si occupa di percentuali ma spera che il suo partito potrebbe oltrepassare il 40 per cento di voti. Sottolinea che all fine non e' importante il nummero bensi' quello che si puo' fare dopo le elezioni. In una intervista al quotidiano di Belgrado 'Blic', Vučić rivela di vivere per avere un risultato in Serbia, che la gente lo possa vedere e riconoscere. Se sara' premier, Vučić promette di dedicarsi alla riforma legislativa a fin di creare un migliore clima di lavoro, di portare nuovi investitori, assicurare la riforma fiscale e agevolazioni fiscali per aiutare piccoli e medi imprenditori.

Per l'ex presidente della Serbia, Boris Tadić presidente di un nuovo partito, formatosi in vista di queste elezioni, il Nuovo Partito Democratico, il prossimo voto e' di importanza cruciale poiche' si trata di realizzare una migliore vita per i cittadini della Serbia. Tadić ha detto di essere tornato in politica per rinnovare la missione del suo ex partito, il Partito Democratico. Secondo le sue parole, i dati economici del governo dimissionario sono molto negativi. Ha amesso che anche i risultati economici del governo durante il suo incarico non sono stati soddisfacenti ed e' per questo che hanno perso alle ultime elezioni. Ma i risultati attuali sono ancora peggiori, ha detto Tadić indicando il tasso di disoccupazione del quasi 29 per cento e tre volte maggiore indebitamento del paese rispetto ai tempi il cui il suo ex partito e' stato alla guida dell'esecutivo.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata diPassaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale

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