giovedì 23 febbraio 2012

QUATTRO PRESIDENTI AL CASTELLO

Sabato scorso si e' svolta nella Repubblica Ceca, nel castello di Lany, vicino a Praga, un vertice informale di quattro presidenti: il padrone di casa, Vaclav Klaus, ha ospitato il suo omologo croato, Ivo Josipović, quello slovacco, Ivan Gašparovič, e quello serbo, Boris Tadić. I quattro capi di stato hanno concordato sull'utilità di una tale iniziativa impegnandosi a ripeterla. Il testo che segue è tratto dalla corrispondenza di Marina Szikora per la puntata odierna di Passaggio a Sud Est.


Al vertice informale al castello di Lany, il presidente slovacco, Ivan Gašparović ricordando che la Croazia tra breve diventerà il prossimo membro dell'Ue, ha affermato la sua convinzione che la Serbia avra' lo status di candidato all'adesione sottolineando che la Croazia e la Serbia sono due paesi che decidono sul futuro dei Balcani occidentali. Il presidente serbo Boris Tadić si e' detto convinto che l'adesione della Serbia all'Ue sara' prima di tutto utile alla Serbia. "La posizione della Serbia e' che l'adesione all'Ue significa investimento....l'adesione e' un contributo" ha detto Tadić. Il suo collega slovacco ha osservato che l'Ue non puo' condizionare lo status di candidato all'adesione della Serbia con il riconoscimento del Kosovo e ha rilevato che la Serbia deve essere valutata in base all'adempimento delle condizioni e non in relazione alla questione di Priština". La sua opinione che il Kosovo non deve essere la condizione di ottenimento dello status di candidato e' condivisa da parte di tutti i partecipanti di questa riunione quadrilaterale.

Il presidente croato Ivo Josipović da parte sua ha confermato che il riconoscimento del Kosovo non e' una condizione per lo status ma ha indicato che l'Ue segue lo sviluppo della situazione e che avra' le sue aspettative a riguardo della questione. "Sapete che l'apertura dello status di candidato non e' stata condizionata dal riconoscimento. I prossimi rapporti politici dimostreranno in quale direzione si svolgera' la situazione e quindi, alla fine l'Ue sicuramente formulera' le sue aspettative. Voglio soltanto ricordarvi che la Croazia oltre ad adempiere l'acquis aveva anche condizioni politiche che doveva rispettare e noi l'abbiamo fatto. Sono certo che anche la Serbia lo fara'" ha detto Josipović.
Il presidente serbo Boris Tadić ha ripetuto che la Serbia non riconoscera' il Kosovo affermando che "la Serbia fa tutto avendo presente la propria costituzione e le leggi che garantiscono il funzionamento del sistema sul territorio dell'Europa sudorientale, Priština....che comunque e' in sintonia con tutti i principi europei, ma sicuramente non riconoscera' il Kosovo indipendente".

Va detto che il presidente ceco Vaclav Klaus ha convocato la riunione informale dei presidenti della Slovacchia, Croazia e Serbia perche' ritiene che questi quattro paesi hanno certe similtudini e temi comuni nel nuovo contesto europeo. "Noi in Croazia ci impegnamo che i nostri vicini entrino al piu' presto nei processi europei e alla Serbia spetta di adempiere le condizioni e di costruire pian piano con il Kosovo delle relazioni migliori rispetto a quelle attuali" ha detto Ivo Josipović.

Alla riunione si e' parlato anche di uno dei tempi piu' importanti per l'ingresso della Croazia all'Ue, vale a dire del processo di ratifica dell'accordo di adesione nei singoli parlamenti degli stati membri dell'Unione. Il presidente ceco Vaclav Klasu, per quanto riguarda la Repubblica Ceca, ha detto che il suo paese ratifichera' l'accordo croato e che qui non vi e' alcun problema. Ha precisato che la Slovacchia e' stata piu' veloce, infatti il primo paese che ha ratificato, ma secondo Klaus e' casuale e anche la Repubblica Ceca lo ratifichera'. Da aggiungere anche che dopo la Slovacchia il secondo paese a ratificare e' stata l'Ungheria, poi, settimana scorsa la ratifica importante della Camera dei deputati italiana, infine, lo scorso venerdi' alla lista dei parlamenti che hanno gia' ratificato l'Accordo croato si e' aggiunta anche la Bulgaria. Gli occhi croati sono puntati ora sul Senato italiano che ratificando l'accordo portera' l'Italia ad essere il primo grande paese dell'Ue a compiere l'ultimo passo necessario affinche' la Croazia possa diventare a pieno titolo il 28-esimo paese membro dell'Ue.dinario nella collaborazione tra le ditte di Čačak e quelle russe nel settore edilizio ed agricolo.

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